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Informazione Corretta Rassegna Stampa
11.02.2025 La fame degli uni e la vergogna degli altri
Commento di Michelle Mazel

Testata: Informazione Corretta
Data: 11 febbraio 2025
Pagina: 1
Autore: Michelle Mazel
Titolo: «La fame degli uni e la vergogna degli altri»

La fame degli uni e la vergogna degli altri 
Commento di Michelle Mazel 
(Traduzione di Yehudit Weisz)
https://www.dreuz.info/2025/02/la-faim-des-uns-et-la-honte-des-autres-310522.html

Hamas libera tre ostaggi israeliani - RSI
Gli ostaggi liberati da Hamas a Gaza sembrano i reduci dei campi di sterminio nazisti. La liberazione dei tre israeliani rapiti è stata avvolta dalla solita dose di cinismo e grottesca spavalderia da parte palestinese, un atteggiamento che alla lunga potrebbe ritorcerglisi contro nella battaglia mediatica.

Sabato 8 febbraio, il canale televisivo qatariota Al Jazeera ha trasmesso con compiacimento immagini che il mondo avrebbe preferito non vedere.
Ha indugiato a lungo sui tre uomini che l'organizzazione terroristica Hamas ha fatto sfilare di fronte a una folla ostile. Sostenuti dai loro carnefici, paiono estremamente deboli. Pallidi, emaciati, davanti alla luce sbattono le palpebre: sono “in situazione assai critica dal punto di vista nutrizionale”, secondo uno dei medici che li ha accolti in Israele. Immagini che alcuni non hanno esitato a paragonare a quelle dei sopravvissuti che escono inebetiti dai campi di sterminio.  Insomma, qual era il loro crimine? Loro non erano dei soldati, ma dei semplici civili, sposati, padri di famiglia, che hanno avuto la sfortuna di trovarsi, il 7 ottobre 2023, sullo stesso percorso delle orde selvagge che hanno travolto il Sud di Israele. Da allora, e per quasi 500 giorni, sono stati detenuti in condizioni disumane. Privati ​​di tutto, immersi nell'oscurità dei tunnel, sottoposti a torture fisiche e psicologiche. E deliberatamente lasciati morire di fame. Letteralmente morire di fame. Hanno ricevuto una minima quantità di cibo, spesso solo un pezzetto di pane, e nemmeno tutti i giorni, appena sufficiente per sopravvivere. E durante questi lunghi mesi di orrore, le Nazioni Unite e l'Unione Europea hanno continuato ad accumulare accuse contro Israele: violazioni del diritto bellico e del diritto umanitario, senza mai dire una parola per i morti viventi israeliani. Si parlava di una carestia immaginaria a Gaza, dato che ogni giorno vi entravano centinaia di camion di aiuti umanitari e, anche se Hamas se ne appropriava di una buona parte per sostenere il suo sforzo bellico, ne rimaneva abbastanza per sfamare la popolazione. Ecco perché oggi la realtà viene accolta con un certo imbarazzo. Dimenticando gli attacchi di Macron, l'ambasciata francese in Israele parla di “immagini scioccanti e inaccettabili.”  Ed ecco un'ammirevole dimostrazione di cinismo da parte di un'organizzazione che non ha mai lottato per ottenere l'accesso agli ostaggi: il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha espresso “la sua crescente preoccupazione.” Ma i nemici dello Stato ebraico non depongono le armi. Non hanno voluto vedere, quindi rimangono in silenzio o cercano di fare paragoni parziali tra gli “ostaggi” israeliani e i prigionieri palestinesi rilasciati in cambio dalle prigioni israeliane dove stavano scontando pesanti condanne per crimini di sangue. Purtroppo è stato così per grandi canali come France Info, la BBC o la CNN, per non parlare di un lungo articolo sul New York Times. Ricordiamo che questi prigionieri hanno diritto alle visite della Croce Rossa, a quelle delle loro famiglie e a ricevere assistenza medica, compresa quella odontoiatrica. Molti di loro hanno potuto frequentare corsi universitari e conseguire la laurea; alcuni hanno pubblicato dei libri.                                              E mentre le Nazioni Unite e l'Unione Europea sono ancora alla ricerca di una reazione adeguata e senza dubbio “equilibrata”, i loro leader restano sordi alle richieste di aiuto dei poveri ostaggi che non possono più aspettare.

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Michelle Mazel

takinut3@gmail.com

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