sabato 22 febbraio 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Libero Rassegna Stampa
08.02.2025 Trump incontra Zelensky
Cronaca di Mauro Zanon

Testata: Libero
Data: 08 febbraio 2025
Pagina: 17
Autore: Mauro Zanon
Titolo: «Trump vede Zelensky: ecco il piano di pace»

Riprendiamo LIBERO di oggi, 08/02/2025, a pagina 17, con il titolo "Trump vede Zelensky: ecco il piano di pace", la cronaca di Mauro Zanon 

Mauro Zanon
Mauro Zanon

Nella prossima Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, Trump presenterà il piano di pace per l'Ucraina. Si mira a un cessate il fuoco entro Pasqua. Poi Trump incontrerà Zelensky. Il piano non è ancora stato pubblicato, ma secondo le anticipazioni del quotidiano britannico Daily Mail (che si spera siano sbagliate) l'Ucraina dovrebbe persino accettare la sovranità russa sui territori occupati. L'Ue dovrebbe fornire la garanzia di sicurezza al resto dell'Ucraina, schierando truppe nella futura zona demilitarizzata. Speriamo che Trump cambi idea sui territori occupati o che sia stato mal interpretato.

Il piano di pace di Donald Trump, per mettere fine alla guerra in Ucraina, è pronto. E secondo alcune fonti diplomatiche potrebbe essere presentato alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco che si terrà dal 14 al 16 febbraio e a cui parteciperà l’inviato speciale del presidente americano, Keith Kellogg.
«Sono lieto di annunciare la mia partecipazione alla Conferenza di Monaco 2025. Come inviato speciale del presidente per Russia e Ucraina, non vedo l’ora di parlare dell’obiettivo di Donald Trump di porre fine alla sanguinosa e costosa guerra in Ucraina. Incontrerò gli alleati dell’America che sono pronti a lavorare con noi», ha scritto Kellogg su X.
Dopo la tappa in Germania, scrivono i media ucraini, l’inviato speciale di Trump si recherà a Kiev il 20 febbraio, per discutere del piano trumpiano direttamente col presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Kellogg, in un’intervista rilasciata la scorsa settimana a Fox News, aveva già anticipato che la Casa Bianca aveva un piano «solido» per condurre l’Ucraina e la Russia sulla via della negoziazione. E ulteriori dettagli del piano di pace sono stati rivelati dal Daily Mail.
Diversamente dalla promessa di campagna di porre fine al conflitto in “24 ore”, Trump sta lavorando su un cessate-il-fuoco entro 100 giorni, e più precisamente entro Pasqua, che quest’anno cadrà il 20 aprile. La bozza del programma trumpiano è circolata negli ultimi giorni in ambienti politico-diplomatici, canali Telegram e media ucraini, come il giornale Strana.
La roadmap, non ancora confermata in via ufficiale, prevederebbe i primi colloqui entro il 20 febbraio, in prossimità del terzo anniversario della guerra (scoppiata il 22 febbraio 2022) e alla vigilia della visita in Ucraina di Kellogg, dopo il suo passaggio alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. Gli altri punti salienti del piano dell’amministrazione Trump, rivolto all’esclusiva attenzione degli ucraini, sono i seguenti: l’Ucraina dovrà rinunciare all’ingresso nella Nato, quantomeno per il prossimo decennio, dovrà riconoscere la sovranità russa sulle regioni annesse unilateralmente, in cui si è già svolto il referendum per passare sotto Mosca (uno dei punti più critici del piano, perché considerato inaccettabile da Kiev), ma dovrà anche ritirare le truppe dalla regione russa di Kursk. Accanto a queste richieste, viene evocata la creazione di una zona demilitarizzata presidiata da truppe europee, col probabile coinvolgimento di truppe britanniche ma non di ufficiali e soldati americani. All’Unione europea verrà chiesto inoltre di assistere l’Ucraina nei suoi sforzi di ricostruzione, che potrebbero costare fino a 486 miliardi di dollari nel prossimo decennio, secondo le stime del think tank americano German Marshall Fund. Stando al Daily Mail, entro il 9 maggio, verrebbe poi rilasciata una dichiarazione sui parametri concordati per congelare il conflitto.
Come passo successivo, verrebbe chiesto a Kiev di non estendere la legge marziale né di mobilitare le truppe.
Trump vorrebbe anche organizzare una Conferenza internazionale di pace, con la mediazione di altre nazioni di primo piano, per contribuire a forgiare un accordo per porre fine alla guerra. A inizio settimana, l’inquilino della Casa Bianca aveva dichiarato di volere negoziare con l’Ucraina la fornitura di terre rare, necessarie alla produzione di smartphone, auto elettriche e altri prodotti high-tech, come condizione per continuare a ricevere sostegno militare e finanziario dagli Stati Uniti. Parlando ai giornalisti nello Studio Ovale, Trump aveva aggiunto che Kiev era disposta a trovare un accordo in questo senso.
L’Ucraina è un potenziale fornitore chiave di terre rare, tra cui titanio, litio, berillio, manganese, uranio, grafite, fluorite e nichel. Nonostante il conflitto, Kiev detiene le più grandi riserve di titanio in Europa (il 7% delle riserve mondiali), cruciale per i settori militare, aerospaziale, medico, automobilistico e marittimo.
Ma l’amministrazione repubblicana non ne ha solo per gli ucraini: Kellogg ha dichiarato al New York Post che Trump è pronto a raddoppiare le sanzioni alla Russia, in particolare le ultime introdotte da Biden, quelle che di fatto stanno stritolando l’export di gas e greggio russi.
Ieri, discutendo con i giornalisti alla Casa Bianca prima di un incontro con il premier giapponese Shigeru Ishiba, Trump ha annunciato un imminente incontro col presidente ucraino: «Ci vedremo con Zelensky forse la prossima settimana e probabilmente parlerò con il presidente Putin per porre fine alla guerra che uccide milioni di persone.
Sono morti 8-900mila soldati russi e probabilmente 700mila soldati ucraini.
La guerra non sarebbe mai iniziata se io fossi stato presidente».

Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante 


lettere@liberoquotidiano.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT