3 Lettere
1. Vittime e carnefici sullo stesso piano
Cara Deborah,
nel suo intervento nella Giornata della memoria, il Presidente Mattarella ha menzionato l'orrore del 7 ottobre per sottolineare la morte dei civili palestinesi procurata dalla reazione dell'IDF, omettendo però di ricordare l'eccidio dei civili israeliani, l'efferata crudeltà dei palestinesi e l'inammaginabile sorte degli ostaggi. Si è riprodotta così l'immorale equiparazione tra vittima e carnefice, tra la barbarie di chi dà morte e l'agire di chi esercita il diritto alla difesa. Ciò che doveva essere un unico grido di condanna per il terrorismo palestinese e di pietà per la sofferenza del popolo israeliano si è confuso in uno stomachevole buonismo senza verità.
Un cordiale shalom
Angelo Costanzo
Caro Angelo,
Sono questi purtroppo i sentimenti di buona parte del mondo occidentale buonista fino alla più nauseante ipocrisia. Il presidente Mattarella non è esente da questo modo di sentire, come non lo è il Papa. Sono caduti tutti nella rete maleodorante della propaganda propal. Uno si chiede come mai. La risposta: è più semplice e più comodo, molto più comodo, schierarsi contro una democrazia perché si sa che da quella parte non potrà venire nulla di male. A questo aggiungiamo l’eterna fobia contro gli ebrei, da sempre ritenuti colpevoli di ogni male e abbiamo risolto l’arcano.
Un cordiale shalom
Deborah Fait
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2. Commozione per la liberazione degli ostaggi
Gentile signora Fait,
credo di averla conosciuta tanti anni fa a Bolzano mentre ero in un gruppo ispettivo della Banca d'Italia. Ciò premesso, nel farle presente che concordo in pieno con quanto Lei scrive, proprio per questo Le segnalo l'articolo di Fabiana Macrì su La Stampa di oggi che ho trovato, non mi vergogno a dirlo, veramente eccezionale tantoché mentre lo leggevo mi sono messo a piangere talmente ero commosso dalle traversie sopportate da quelle povere ragazze da parte dei due milioni di veri e propri mostri dell'inferno.
Un cordiale shabat shalom
Enrico Paggi
Caro Enrico,
Mi scuso se ho tardato un paio di giorni a risponderle ma nei giorni del rilascio degli ostaggi dall’inferno di Gaza, io sono sempre molto provata. Ho letto l’articolo molto bello e toccante di Fabiana Macrì e le assicuro che vedere le lunghe dirette della TV israeliana sulla liberazione di quelle povere ragazze, torturate, bastonate e violate fa piangere e toglie il fiato.
Sono contenta che si sia ricordato di me dopo tanto tempo. Ben ritrovato!
Un cordiale shalom
Deborah Fait
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3. Sul video di Angelica Calò Livnè
Gentile Deborah,
ho appena visto il video di Angelica Calò Livnè e sono rimasto “incantato'', termine forse inconsueto, ma che rende bene l'ammirazione che ho provato ascoltando le parole
di Angelica.
Traspare un amore per la vita , per la cultura, per quel fazzoletto
di terra che si chiama Israele e che gli ebrei hanno trasformato in giardino circondato dai terreni incolti e improduttivi abitati da sedicenti ''profughi '' strumentalizzati dai nemici di Israele. Una persona che vive sotto l'incubo dei missili che ogni notte arrivano da nord ( hezbollah ), da est ( Isis ) e da sud ( Hamas) e che riesce ad essere così positiva e vitale davvero colpisce molto.
Chissà se i citati Ovadia , Lerner, Foa ed altri come loro coglieranno
l'occasione per ascoltare questa lezione di umanità ma ne dubito fortemente.
saluti
Dante Dalessandro
Caro Dante,
Angelica è una forza della natura, in ogni suo video lei mette l’anima e l’amore che sente per Israele. Come ho scritto nella presentazione, il kibbutz Sasa è a pochi, credo 3/400, metri dal confine con il Libano ed è stato bombardato giorno e notte. I razzi Hezbollah hanno bruciato le case, i campi coltivati, 20.000 ettari di boschi con relativa moria di animali selvatici. Adesso è tutto da ricostruire, la natura impiegherà qualche anno per rinascere rigogliosa come prima ma le case verranno ricostruite in breve tempo. Sempre sperando che il nuovo governo libanese, senza Hezbollah, riesca a mantenere la tregua.
Gli Ovadia, Lerner e Foa non capiranno mai l’amore per questa Terra perché sono ideologicamente fuorviati.
Un cordiale shalom
Deborah Fait