sabato 22 febbraio 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Informazione Corretta Rassegna Stampa
03.02.2025 Tutto Israele, con Yarden Bibas, aspetta quelle due testoline arancioni
Commento di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 03 febbraio 2025
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Tutto Israele, con Yarden Bibas, aspetta quelle due testoline arancioni»

Tutto Israele, con Yarden Bibas, aspetta quelle due testoline arancioni
Commento di Deborah Fait

Yarden Bibas, umiliato da Hamas anche al momento della sua liberazione. Dove sono i suoi figli? Dove è sua moglie? Israele attende il loro ritorno.

La liberazione di Yarden Bibas è stata lacerante. Sabato è stata allestita la solita sceneggiata dei terroristi, affiancati dalla Croce Rossa Internazionale. I tre ostaggi liberati sono stati esposti alle telecamere con alle spalle le gigantografie di Yahya Sinwar e le scritte “Sionismo=nazismo…I nazi sionisti non vinceranno”.  Hanno dovuto fare il solito saluto con il solito sorriso che però non gli veniva proprio, per poi andare verso le macchine della CRI. Vedere apparire Yarden Bibas è stato come ricevere un pugno nello stomaco, era l’ombra del bel ragazzo ridente fotografato con i suoi bambini in braccio prima dell’orrore del 7 Ottobre 2023. Una figura tragica, Yarden, cui dopo un mese di prigionia i selvaggi avevano detto che Shiri, la moglie, e i suoi due bambini erano stati uccisi e che quel Sabato Nero erano stati ammazzati a fucilate anche i suoi suoceri, i genitori di Shiri. Dopo alcuni giorni gli stessi torturatori gli avevano mostrato un video con i suoi due bambini che correvano felici nel kibbutz. Ditemi chi può essere così mostruoso, come si può, chi può solo pensare di distruggere in questo modo una persona, ditemi chi può avere una simile crudeltà e ferocia. Solo menti malate, soltanto dei criminali selvaggi e barbari, chi di umano ha solo l’aspetto, perché possiede due gambe e due braccia, può arrivare a questo. Yarden non ha più la sua famiglia e non sa come sono morti e se sono morti, quanta paura hanno avuto. Può solo immaginare, cercando di non impazzire, lo strazio di Shiri che avrà visto i suoi bambini morire o che sarà stata uccisa davanti ai loro occhi. Bambini che, prima, conoscevano solo la gioia, l’amore, i giochi, il latte col biberon. Yarden è solo con la sua disperazione. Nessuno ha sentito una sola parola rabbiosa dalla sua bocca, ma nemmeno dalle bocche degli ostaggi liberati finora, dalle loro famiglie e dalle famiglie dei più di mille soldati ammazzati a Gaza. Nessuno ha mai sentito una parola, una sola parola, di odio o di vendetta. Mai! Perchè Israele è fatto di brave persone, perché gli israeliani, siano essi ebrei o drusi o arabi, vogliono la pace, vogliono vivere, lavorare, amare, divertirsi. Vogliono vedere i loro bambini liberi perché noi, qui in Israele, non siamo come loro. No, non abbiamo il gusto della morte come i civili di Gaza. Abbiamo avuto un ulteriore esempio della loro natura durante la liberazione delle ragazze giovedì scorso. Sbavavano odio e desiderio di sangue e non erano terroristi,  erano ragazzi, anche bambini, anche donne che urlavano a morte, a morte. No, i nostri israeliani prigionieri, sebbene abbiano subito le torture più atroci, le violenze più disumane, sia fisiche che psicologiche, riescono ancora a sorridere, piangono tra le braccia dei loro cari, ma dalle loro bocche non è mai uscita una sola liberatoria maledizione per il male ricevuto.

È stata istituita una Commissione civile sui crimini del 7 Ottobre che ha preparato un rapporto di 79 pagine sui crimini bestiale commessi da migliaia di uomini di Gaza guidati da Hamas. Gli autori del rapporto vogliono che il mondo sappia perché i crimini commessi sono stati così incredibili da non essere credibili. È stata coniata una parola fino ad oggi inesistente, kinocidio, ovvero ammazzare con la tortura famiglie intere definendolo “nuovo crimine contro l’umanità”. Il rapporto, redatto da insigni studiosi canadesi e israeliani, dal Raoul Wallenberg center for Human Rights, sotto la guida dell’ex ministro canadese per la Giustizia, Irwin Cotler, ha deciso il termine “Kinocidio” per definire l’orribile assalto del 7 Ottobre in Israele che ha causato 1400 morti, più di 250 rapiti tra cui uomini, donne, bambini, neonati, anziani e disabili.

Gli atti efferati di omicidio, tortura, violenza di genere e rapimento hanno spinto all'immediata formazione della Commissione. Ma cosa significa kinocidio? Il rapporto scrive ” Coniando il termine kinocidio, abbiamo voluto  spiegare lo sfruttamento e la distruzione deliberati dei legami familiari, per intensificare la sofferenza delle vittime, evidenziando il danno profondo e duraturo inflitto a individui, comunità e società”. Il Dvora Institute, scrive il Jerusalem Post,  chiede un urgente riconoscimento internazionale del termine in quanto descrive un nuovo, distinto crimine internazionale contro l'umanità e presenta raccomandazioni legali e politiche per colmare le lacune nel diritto penale internazionale, garantire la responsabilità e prevenire tali atrocità in futuro.

Il genocidio, praticato dai nazisti contro il popolo ebraico, è stato un crimine condotto contro un intero popolo per distruggerne non solo la vita ma anche il ricordo, le tradizioni, la religione, la cultura. A differenza del genocidio, il kinocidio è diretto contro le famiglie per devastarne i legami, le emozioni, le relazioni attraverso la tortura e infine l’omicidio. ll rapporto è in possesso di video dei terroristi che testimoniano atti di ferocia e disumanità mai rilevato in nessun altro gruppo umano e include la vista di mutilazioni di donne e uomini costringendo i loro figli a guardare o costringendo i genitori ad assistere cosa veniva fatto ai loro figli. Esiste un video di 17 minuti che mostra il massacro fatto in una famiglia dove la sera prima si era festeggiato il 18 compleanno della figlia e il sangue si mescolava ai palloncini colorati e ai pezzi di corpi sparsi nella sala.

Se consideriamo che dal giorno dopo il 7 Ottobre c’era già chi negava o sminuiva o addirittura diceva che ci eravamo ammazzati da soli per gettare la colpa sui palestinesi, queste commissioni di ricercatori sono estremamente importanti. Saranno, oggi e in futuro, la testimonianza che l’orrore del 7 Ottobre non è stato casuale o dettato da impulsi di rabbia ma è stato eseguito sistematicamente per creare le basi di un definitivo genocidio degli ebrei dai seguaci moderni e se possibile, più barbari dei nazisti di un tempo.

Oggi e nei giorni a seguire Yarden Bibas e tutta Israele aspetteranno il miracolo di vedere uscire quelle due testoline arancioni dai tunnel dell’inferno.

Deborah Fait
Deborah Fait


takinut3@gmail.com

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT