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La Stampa Rassegna Stampa
30.01.2025 Il titolo andrebbe bene se l’articolo non fosse contro Israele con una difesa dell’Unrwa
Cronaca faziosa di Nello Del Gatto

Testata: La Stampa
Data: 30 gennaio 2025
Pagina: 14
Autore: Nello Del Gatto
Titolo: «Unrwa, scatta la messa al bando 'Sono come i terroristi di Hamas'»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 30/01/2025, a pag. 14 con il titolo "Unrwa, scatta la messa al bando 'Sono come i terroristi di Hamas'" la cronaca di Nello Del Gatto.

Nello Del Gatto
Nello Del Gatto

UNRWA sloggiata da Israele, bocciato anche il ricorso delle ONG che si erano appellate all'Alta Corte per tenerla aperta. L'agenzia continuerà a operare a Gaza e in Cisgiordania, ma non in territorio israeliano, quindi non viene decretata neppure la chiusura, se non in territorio di Israele, dove ormai costituisce un rischio per la sicurezza. L'inviato de La Stampa, Nello Del Gatto, crede di dare voce soprattutto alle associazioni per i diritti umani, ma non fa capire quanto l'UNRWA sia complice di Hamas, come emerge anche dai racconti degli ostaggi tornati a casa. UNRWA è Hamas, in tutto e per tutto. Se non lo si dice, la decisione della magistratura israeliana sembra solo una cattiveria gratuita. Una cronaca quanto mai faziosa.

L'Alta Corte di giustizia israeliana ha respinto la richiesta di sospendere l'ordine che impedisce da oggi l'Unrwa di operare nel Paese.

Le associazioni Adalah e Gisha hanno tentato un ricorso dell'ultimo minuto, sostenendo che la legge viola gli standard internazionali sui diritti umani e gli obblighi legali di Israele ai sensi del diritto internazionale, avvertendo che il divieto avrà impatti devastanti sulla situazione già disastrosa che i palestinesi affrontano a Gaza e in Cisgiordania.

Secondo la Corte, la legge impedisce di fatto le operazioni dell'Unrwa sul territorio israeliano, incluso Gerusalemme Est, ma non in Cisgiordania o a Gaza, aree dove l'attività viene svolta senza il coinvolgimento israeliano. Nei fatti, però, è impossibile senza Israele per l'Agenzia poter operare nei Territori e nella Striscia.

Il ministero per Gerusalemme si è detto pronto a rimpiazzare l'Unrwa a Gerusalemme Est nei servizi che eroga alla popolazione palestinese, principalmente istruzione, servizi sanitari e servizi igienico-sanitari. La maggior parte di questi sono erogati nel campo profughi di Shuafat, che è sotto la giurisdizione municipale di Gerusalemme ma fisicamente separato dal muro.

Secondo il Ministero di Gerusalemme, ci sono 788 studenti in sette istituti scolastici dell'Unrwa, circa 650 dei quali in tre scuole dell'organizzazione internazionale nel campo profughi. Come riporta anche la stampa locale, questi studenti saranno spostati nel breve tempo in scuole vicine ma dall'altro lato del muro, con il trasporto fornito dal comune. Nel medio periodo, verrà fondata una nuova scuola in roulotte mobili all'interno del campo. Ci vorranno otto mesi. Nel lungo termine, le autorità costruiranno un "campus educativo" nel campo profughi e sono stati stanziati cinque milioni di euro per questo. Al posto del complesso dell'Unrwa a Sheikh Jarrah a Gerusalemme Est, ci sarebbe un progetto di lottizzazione.

«Unrwa equivale ad Hamas. Israele ha reso pubbliche prove inconfutabili che l'Unrwa è piena di agenti di Hamas», ha detto ieri il portavoce governativo David Mencer, per il quale «l'Unrwa impiega oltre 1.200 membri di Hamas, compresi i terroristi che hanno compiuto il massacro del 7 ottobre. Questo non è un aiuto, è un sostegno finanziario diretto al terrore».

L'esercito israeliano continua l'operazione "Muro di ferro" in Cisgiordania, a Jenin e Tulkarem, dove sono almeno 18 i morti e oltre 60 gli arresti. Le truppe hanno neutralizzato oltre 100 ordigni a Jenin e 30 a Tulkarem, sequestrando armi.

Il ministro della Difesa Katz ha detto che l'esercito rimarrà nel campo profughi di Jenin anche dopo un'operazione militare in corso, «per garantire che il terrore non ritorni». «Abbiamo dichiarato guerra al terrore palestinese in Giudea e Samaria (come gli israeliani chiamano la Cisgiordania, ndr)», ha detto il ministro durante una visita a Jenin. Per Katz, l'esercito è lì per sconfiggere l'infrastruttura del terrore costruita nei campi profughi con finanziamenti e forniture iraniane e che dopo l'operazione dell'esercito, il campo non sarà quello di prima e l'Autorità nazionale deve smettere di finanziare il terrorismo. 

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