La Milano di Sala nelle mani del branco islamico Cronaca di Massimo Sanvito
Testata: Libero Data: 18 gennaio 2025 Pagina: 4 Autore: Massimo Sanvito Titolo: «Violenze sessuali di Capodanno: si stringe il cerchio sul branco islamico»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 18/01/2025, a pag. 4, con il titolo "Violenze sessuali di Capodanno: si stringe il cerchio sul branco islamico", la cronaca di Massimo Sanvito
È questione di giorni. I nordafricani che la notte di Capodanno, in piazza Duomo a Milano, hanno circondato donne bianche ed europee per risucchiarle nel rituale islamico di taharrush gamea ha parlato la Procura- e allungare le mani verso i loro corpi hanno le ore contate.
Le indagini della Squadra mobile della Polizia di Stato, ancora in corso, stanno infatti arrivando al dunque.
L’identificazione del branco, attraverso la visione delle telecamere puntate sulla piazza e al sistema di riconoscimento facciale, è quasi cosa fatta.
Gli “ignoti” dell’inchiesta aperta per stupro di gruppo dal sostituto procuratore Alessia Menegazzo e dall’aggiunto Letizia Mannella sono vicini ad aver un nome e un cognome.
Non è affatto escluso che i responsabili delle molestie siano gli stessi giovani che l’ultima notte dell’anno erano abbarbicati sulla statua di Vittorio Emanuele II con le bandiere dei loro Paesi, tra «vaffa» all’Italia e insulti alla forze dell’ordine. Così come non è escluso che ai due balordi (identificati dai video pubblicati sui social) già rimpatriati perché clandestini in Italia se ne aggiungano altri per effetto delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza che gli investigatori stanno vivisezionando dopo la denuncia della studentessa di Liegi (già ascoltata dai poliziotti milanesi direttamente in Belgio).
Laura Barbier, 22 anni, è stata la prima - sulla stampa belga - a squarciare la coltre dello scempio andato in scena nel cuore di Milano. Dopo di lei, altre ragazze hanno trovato il coraggio di raccontare gli abusi subiti. Una 19enne inglese, Igemon, ha presentato querela all’ambasciata italiana a Londra e a giorni sarà ascoltata dagli inquirenti. Ma ha già dichiarato al Corriere che «è difficile riprendersi dalla sensazione che stavo per essere stuprata o uccisa in un Paese sconosciuto che credevo sicuro: amo viaggiare e ho sempre desiderato visitare l’Italia ma prima di lasciare la Gran Bretagna dovrò guarire perché, dopo aver iniziato il nuovo anno in modo così negativo, ora devo combattere questa battaglia». È stata anche colpita da uno del branco che l’ha accerchiata, facendole sanguinare il braccio.
Sul fronte Alcatraz (la discoteca di Milano che per la seconda volta in un anno ha visto una giovane studentessa aggredita nelle sue vicinanze, ndr), invece, nessuna novità. Anche in questo caso la chiave di volta sarà il Sari, acronimo di Sistema automatico di riconoscimento immagini, inizialmente pensato per contrastare il terrorismo e poi diventato uno strumento imprescindibile anche per gli arresti di criminali comuni. Dopo l’arresto del 36enne egiziano, accusato di rapina aggravata e violenza sessuale, i Carabinieri sono a caccia degli altri componenti del gruppo (una dozzina di nordafricani in tutto, di cui quattro si sarebbero materialmente macchiati dei reati di cui sopra).
Infine, per quanto riguarda il caso Ramy, i pm Marco Cirigliano e Giancarla Serafini hanno sentito come persona informata sui fatti il carabiniere proprietario della bodycam i cui filmati (riguardanti le fasi dei soccorsi prestati dai militari ai due fuggitivi) sono stati trasmessi giovedì sera da Dritto e Rovescio. La convocazione in Procura, stando a quanto filtra, si è concentrata sulla diffusione del video ai media. Nel frattempo, gli inquirenti hanno delegato il Nucleo investigativo ad acquisire, tramite un ordine di esibizione, il servizio andato in onda su Rete 4.
Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante