Israele è in guerra da quasi un anno e mezzo. Una guerra voluta dall’Iran e innescata dai suoi satelliti in Medio Oriente – Hamas, Hezbollah, Houthi e le milizie sciite irachene.
La sua popolazione ha pagato un prezzo pesante. Decine di migliaia di famiglie sradicate, costrette a lasciare le loro case devastate. Il Paese ha vissuto al ritmo degli allarmi giorno e notte, uomini, donne e bambini dovevano precipitarsi verso rifugi non sempre accessibili. Purtroppo tutto questo non basta per assicurargli un po’, un briciolo di simpatia. La simpatia è interamente rivolta all'aggressore. Gli abitanti di Gaza, che hanno eletto i leader di Hamas e che hanno applaudito gli orrori del 7 ottobre, stanno certamente pagando il prezzo delle loro scelte, ma è Israele ad essere incolpato e a dover nascondere le sue sofferenze.
Nulla di veramente nuovo. Le immagini della liberazione dei campi filmate sia dall'Armata Rossa che dall'esercito americano fecero il giro del mondo. Sono ancora disponibili su Internet. Ciò non basta a convincere una certa fascia della popolazione che continua a negare la realtà della Shoah. Nel 1978, un certo Robert Faurisson, professore di letteratura, aveva sviluppato il suo credo sulle colonne del quotidiano Le Monde. Egli sosteneva che il genocidio nazista degli ebrei era una menzogna destinata a riscuotere danni di guerra e che i deportati erano morti in seguito a malattie e malnutrizione. Condannato più volte dai tribunali, egli è morto nel suo letto all'età di 89 anni. L'ex Commissario per gli Affari ebraici sotto Vichy, Darquier de Pellepoix dichiarò in un'intervista a L'Express, che la pubblicò il 28 ottobre 1978: “ Vi racconterò io stesso cosa accadde esattamente ad Auschwitz. Hanno gasato. Sì, è vero. Ma hanno gasato i pidocchi .” Condannato a morte in contumacia durante la Liberazione, riuscì a fuggire in Spagna dove ha vissuto indisturbato, poiché Madrid aveva rifiutato l'estradizione richiesta dalla Francia.
Ancora oggi gli ayatollah e la stampa araba parlano del “cosiddetto olocausto”.
Parallelamente, altri – ma talvolta anche le stesse persone – accusano lo Stato ebraico di far subire ai palestinesi quello che i nazisti avevano fatto agli ebrei. Questi due approcci apparentemente contraddittori sono caratterizzati dalla stessa indifferenza verso il destino degli ebrei di ieri e di oggi. Un Papa è rimasto in silenzio durante la Seconda Guerra Mondiale, un altro oggi ha scelto da che parte stare. La sua cecità è tale che non gli permette di vedere dall’altra parte, né di dedicare un pensiero al sorriso angelico di un bebè dai capelli rossi, trascinato nell'inferno dei tunnel all’età di soli nove mesi. Non chiedetegli di condannare questa organizzazione terroristica che è Hamas. Lui serba la sua ira per Israele. Va detto che l'Occidente cristiano non ha mai fatto penitenza, non solo per l'Inquisizione ma neppure per la sua lunga tradizione di crimini rituali e per gli ebrei innocenti torturati e messi a morte sulla base di una diceria.