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Informazione Corretta Rassegna Stampa
13.01.2025 I lettori ci scrivono, Deborah Fait risponde
Lettere a Informazione Corretta

Testata: Informazione Corretta
Data: 13 gennaio 2025
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Capanna, Bergoglio, Sala»

3 Lettere: Capanna, Bergoglio, Sala

1. Mario Capanna

Gentile Signore Fait e Nirenstein, e caro Angelo,

Scrivo stanotte dopo l'uscita del sabato, durante il quale mi ero ricordato di due cose di Mario Capanna. Verso il 1980 ero al Tempio di Via Guastalla a Milano, per le preghiere del sabato mattina, e quelli del Movimento Studentesco stavano proprio fuori a ruggire per intimidirci. Io guardavo fisso in faccia un ingegnere di mezz'età`, molto impaurito, e che non era nato ebreo, e pensavo: "Noi ci siamo nati in questa situazione, e lui l'ha scelta". E l'altro ricordo, probabilmente del gennaio 1991: in visita da Israele (ero partito con l'ultimo aereo sotto i missili, dato che dovevo insegnare in Australia, il cui consolato di Milano fu sorpreso di vedere che il loro molto anti-israeliano consolato di Tel Aviv gli proibiva di dar mi il visto), guardavo da una finestra di Via Larga, nella direzione della Banca Nazionale dell'Agricoltura (quella della strage di Piazza Fontana), ma sul marciapiede più vicino c'erano quelli, invecchiati, del Movimento Studentesco, e vestivano costosi cappotti, col loro solito "body language" più fascista che di sinistra. E ruggivano: "Un popolo che lotta!" (intendevano: i palestinesi). E ricordavo come Tristano Bolelli, nella sua colonna di linguistica, aveva commentato sarcasticamente sul discorso al Parlamento Europeo che Mario Capanna si era ostinato a dare in un latino stentato e sbagliato, dato che diceva che era la lingua dei suoi antenati. Povero mussolinide di un arruffapopolo di pseudo-sinistra. L'idea del latino come lingua degli italiani da sbandierare a quel modo era, naturalmente, del Ventennio.

Ma ci puo` credere? Finito il sabato, apro la posta elettronica, e vedo l'avviso che su Facebook un anziano studioso di mia conoscenza da gli auguri a... Mario Capanna, che si vanta di aver compiuto ottant'anni venerdì 10 gennaio 2025. Che era proprio una giornata tristissima del calendario ebraico, il Dieci del mese di Tevet, una delle catastrofi nazionali nostre, degli ebrei.

Si vanta il Capanna (vi ricordate Brezhnev che si applaudiva da solo? Capanna, sulla sua pagina, si fa gli auguri da sé, a quel che ho capito):

Oggi Mario compie 80 anni, vissuti combattendo per ideali puri e con la coerenza che solo chi “crede genuinamente” nelle proprie idee può avere. Mario ha ricoperto, come noto, cariche pubbliche (Parlamento italiano, Parlamento europeo, Consiglio regionale della Lombardia), con disciplina ed onore, così come previsto dall’articolo 54 della Costituzione. Ha sempre combattuto per i più deboli e per le minoranze, contribuendo a creare lo Statuto dei Lavoratori (1970), recandosi anche, di fabbrica in fabbrica, per sostenere e rendere costruttive le proteste. Una vita di militanza al servizio delle persone e della collettività, senza mai barattare i propri ideali per convenienza personale o compromesso. Tantissimi auguri per un traguardo importante quali sono gli 80anni, CON UN PIEDE NEL PASSATO E LO SGUARDO DRITTO APERTO NEL FUTURO.

Quanto al Dieci di Tevet, la notte tra giovedì e venerdì avevo illustrato con un sistema grafico di intelligenza artificiale l'episodio del rabbino Yehuda ben Bava, che sfidando il decreto romano che proibiva di ordinare una nuova generazione di rabbini, va con gli allievi più anziani in una valle, in un punto equidistante da due grossi borghi, per eludere la pena per cui se l'ordinazione di rabbini avvenisse presso un borgo o citta`, tale centro abitato sarebbe stato distrutto dai romani. Li vedono. "Ragazzi, correte!" "E tu che fai?" "Io sto qui, come un sasso che non si muove". Arrivano i legionari, e ciascuno lo infilza con la lancia. Trecento lance di ferro in tutto. Ecco l'immagine sbalorditiva che l'intelligenza artificiale ha generato. 

Quanto a Francesca Albanese, il sito Wikipedia di Ariano Irpino se ne vanta come di una sua gloria, al pari dei parenti del sindaco, e del secondo cardinale nipote (arcivescovo di Ariano) del terribile Paolo IV Carafa, il Papa del Cinquecento che fece più danno agli ebrei in venti secoli. I genitori di quella erano di un paesino adiacente ad Ariano, ma della provincia di Foggia, quindi non lontano dalla città di Lucera. Quando gli Svevi occuparono la Sicilia (con rammarico degli ebrei, per i quali perfino la dominazione araba era preferibile), deportarono i mussulmani (eccetto gli analfabeti miti, più facili da convertire o riconvertire) proprio in Capitanata, e Lucero fu per 75 anni città a grande maggioranza mussulmana. I perfidi angioini, che perseguitarono anche gli ebrei del Meridione, guardarono di buon occhio un'iniziativa privata: un tale con una sua milizia conquistarono Lucera, e ridussero in schiavitù tutti gli islamici, per venderli con profitto. In pratica, il modello che si propone la Albanese è quello della fine di Lucera, ma piu' truculento ancora. A Lucera, tennero in vita gli abitanti per venderli, non volevano perdere i soldi. Ma per Israele da quasi 75 anni che esiste, ci vogliono tutti morti. 

Una docente di famiglia indiana qui in Inghilterra, Camila Bassi (con una L sola), di estrema sinistra ma santa come poche, nel giugno che precedette il 7 ottobre 2023 pubblico un libro di difesa degli ebrei e di Israele, in cui mostrò come i pseudo-antirazzisti ormai hanno costruito su riviste pseudo-scientifiche con tutti i crismi accademici, una teoria per cui gli ebrei, e solo gli ebrei, vanno cancellati fisicamente: un genocidio degli ebrei. In articoli di accademici anglosassoni, italiani, arabi d'Occidente.

La prego di mostrare ai lettori le due immagini. I nostri odiatori su terra italica già duemila anni fa ci facevano queste cose, ed hanno continuato e continuano, non basta?

Buona notte,

Ephraim Nissan

 

Caro Efraim,

la ringrazio per la sua lettera molto interessante articolata.

Mario Capanna è stato per me, negli anni 80 del secolo scorso, il simbolo del male, del nemico da combattere, quello che urlava e scriveva contro gli ebrei, contro Israele e che esaltava il terrorismo dei palestinesi. Da quello che lei scrive, il personaggio non è cambiato, si autoincensa e non è pentito per tutto l’odio che ha sputato contro gli ebrei. Francesca Albanese è la sua erede e, in più, oltre all’odio feroce contro Israele, ha l’agevolazione dei social quindi tutto il male che fa viene divulgato in tempo reale, milioni di persone possono leggere e a loro volta, condividere. Il suo racconto del 10 di Tevet e del martirio del Rabbino ben Bava è doloroso ma la nostra storia è costellata da giornate di martirio e di dolore e, al momento, abbiamo ogni giorno qualche ragazzo o ragazza ventenni ammazzati da quelli che Capanna e Albanese tanto amano.

Da un Israele perennemente abusato dall’odio dell’Occidente cieco e debole, le mando un affettuoso shalom

Deborah Fait

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2. Bergoglio

Cara Deborah,

su Huffington Post il 9 gennaio è uscito un articolo dal titolo:

“Il Papa può parlare di Israele come vuole e nel contesto che vuole. Siamo d'accordo?”.

Ma certo, ci tocca rispondere, siamo tutti assolutamente d’accordo!

E noi invece non possiamo forse a nostra volta rispondere allo stesso Papa che quanto va affermando sono perlopiù banalità e sciocchezze, spesso pericolose perché giustificano e fomentano odio e violenza?

Infatti non si comprende dove si riesca a scorgere una non meglio chiarita “facilità con cui si cerca di sopprimere anche da noi il diritto garantito dall’art. 21 della nostra Costituzione”. Inquietante frase con cui si conclude l’articolo.
Tutti gli esempi addotti (a cominciare da quello davvero “magistrale” dell’editoriale del “fondatore del Foglio Giuliano Ferrara”) sono soltanto motivatissime obiezioni alle parole in libertà di Bergoglio, che peraltro, essendo monarca assoluto della teocrazia vaticana, anche della nostra Costituzione se ne può infischiare altamente come vuole e nel contesto che vuole.

Evidentemente chi scrive pretende il rispetto del principio di lesa maestà con l’alto clero.

Intanto ne approfitta per difendere pure la teocrazia iraniana, perlomeno al cospetto di quella saudita, oltre che per rincarare la dose mettendoci anche del suo, a proposito della “sanguinosa e devastante conduzione della guerra di Israele contro Hamas, scatenata dal pur gravissimo attentato terroristico subito il 7 ottobre 2023”. “Pur gravissimo”, bontà sua!
E naturalmente, l’ha detto persino Parolin, la Santa Sede condanna e sempre ha condannato l’antisemitismo. Il Papa poi, come pure il suo collega Khamenei, mica ce l’ha con tutti gli ebrei, ma solo con, indovinate un po’, solo con Netanyahu!
Come dubitare?
Da segnalare infine che l’autrice del pezzo è Luciana Borsatti, della quale si trovano nell’archivio di Informazione Corretta almeno due altri interventi similmente sconcertanti.
Concludevate il commento ad uno di questi rivolgendo al direttore dell’HuffPost (quell’ottimo Mattia Feltri che scrive proprio sul Foglio fondato da Ferrara) la domanda che qui rinnoviamo: perché?

Andrea Atzeni

 

Cara Deborah

Il Papa può parlare di Israele come vuole e nel contesto che vuole. Siamo d'accordo? - HuffPost Italia
Le sue critiche nel corso di un incontro con un accademico iraniano erano rivolte non agli ebrei, né allo Stato israeliano in quanto tale, ma alle politiche de…
leggi tutto: https://www.huffingtonpost.it/blog/2025/01/09/news/il_papa_puo_parlare_di_israele_come_vuole_e_con_chi_vuole-18137289/ 

Non si chi sia questa 'provocatrice' ma meriterebbe una risposta adeguata!

Shalom

Luciana Piddiu

Cari Andrea e Luciana,

Mi avete scritto entrambi sullo stesso triste argomento, la difesa delle parole impudenti del Papa. Si, ribadisco, parole impudenti e pericolose. La Borsatti scrive “ Il Papa può parlare di Israele come vuole e nel contesto che vuole? Siamo d’accordo?” No che non siamo d’accordo! Parli pure Bergoglio, nessuno vuole tappargli la bocca ma poi accetti le critiche se le sue parole sono contro un popolo vessato da millenni proprio dalla sua Chiesa e se tendono ad aumentare tutto l’odio che oggi avvelena il mondo contro Israele. Il Papa, come l’assassino Khamenei, non ce l’ha con gli ebrei? Ma grazie! Obbligati! Figurarsi cosa direbbe se gli fossimo antipatici!

Il brutto e supponente articolo di Luciana Borsatti sarebbe da contestare parola per parola a cominciare da “gravissimo attentato terroristico subito il 7 ottobre…” No, Luciana Borsatti, non si è trattato di un attentato terroristico, bensì di un massacro su larga scala, e attuato in contemporanea, di ben 21 villaggi israeliani con sgozzamenti, persone e case bruciate, decapitazioni, feti tirati fuori dalle loro madri e ammazzati a coltellate. No, non è stato terrorismo, è stato un eccidio, un pogrom come non se ne vedevano dall’epoca dei cosacchi nei ghetti ebraici in Russia. Perciò impari anche lei, signora Borsatti, a usare le parole come dovrebbe fare Bergoglio. Non è certo la prima volta che questo Papa offende gli ebrei e persino i cristiani. Lo fa tutte le volte che prega davanti a un Gesù bambino avvolto nella kefiah palestinese (tra l’altro usata dai terroristi quando ammazzano), lo ha fatto anni fa a Betlemme e ha ripetuto l’offesa teologica anche durante questo Natale a Roma. Se non esiste Gesù ebreo di cui parlano le Scritture,  non esiste nemmeno il cristianesimo. Lo capisce questo Bergoglio? Evidentemente no. Se fossi cristiana cattolica credente mi preoccuperei molto.

Un cordiale shalom a entrambi

Deborah Fait

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3. Sala

Buondì,

gaudio per la liberazione di Cecilia, però ora non pensate debba essere indagata per hate speech, apologia di reato, violazione legge Mancino, spaccio di info false e violazione Cod. Penale art 244  (tutti reati penali)  per le sue affermazioni ed azioni in relazione ad Israele ed il regime di Teheran? La gentile signorina ha riversato ogni genere di contumelia sullo stato ebraico affermando ad esempio che in Iran tante donne sono senza velo che non è così male e che ora c'è un presidente moderato e riformista (poi ti arrestano però...), la guerra è colpa di Netanyahu che terremota la regione. Vogliamo chiederci poi perché gli ayatollah l ' hanno liberata? Per simpatia? Per Soldi? O Chiudiamo un occhio sul nucleare e gli ridiamo uno scienziato terrorista? E se poi completano la bomba atomica e ci fanno fuori tutti (Italiani ed Ebrei)? Grazie

Marco Rossi 

Caro Marco,

Non ho seguito molto il lavoro di Cecilia Sala ma so che ha scritto contro Israele con tutta l’avversione propria dei giornalisti di sinistra, per lo più ignoranti e facilmente indottrinabili. Siamo tutti felici che sia stata liberata, il prezzo non lo sappiamo ancora ma non certamente per i suoi begli occhi. Visto che ama l’Iran e ritiene il suo presidente un moderato potremmo suggerirle di andarci a vivere oppure, in alternativa, potrebbe scegliere Ramallah.  Non credo che seguirebbe il consiglio, è meglio parlare delle teocrazie e delle dittature arabe da lontano. Per essere ottimista mi sarei augurata che avesse cambiato idea ma le sue parole, appena liberata, hanno fatto capire che non è così. L’amore del popolo di sinistra per il Male islamico è immenso quanto incomprensibile.

Un cordiale shalom

Deborah Fait   


takinut3@gmail.com

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