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Libero Rassegna Stampa
18.12.2024 Effetto pro-Pal: in un anno +200% di agenti aggrediti e feriti
Analisi di Alessandro Gonzato

Testata: Libero
Data: 18 dicembre 2024
Pagina: 9
Autore: Alessandro Gonzato
Titolo: «Effetto pro-Pal: in un anno +200% di agenti aggrediti e feriti»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 18/12/2024, a pag. 9, la cronaca di Alessandro Gonzato intitolata: "Effetto pro-Pal: in un anno +200% di agenti aggrediti e feriti".


Alessandro Gonzato

I cortei pro-Pal, in realtà pro-Hamas, riflettono la natura violenta del loro scopo ultimo. E infatti, da quando sono iniziati, si registra un'impennata di aggressioni alla polizia, in tutte le piazze d'Italia. Troppe testate non se ne accorgono!

Violenti pacifinti. In un anno le aggressioni alle forze dell’ordine sono aumentate del 195,5%. L’impennata è dovuta soprattutto ai manifestanti pro-Palestina il cui odio per le istituzioni – quello per Israele è solo una scusa – ha mandato all’ospedale decine di poliziotti e carabinieri. E dire che per la sinistra i cattivi sono i tutori dell’ordine: secondo i progressisti dovrebbero continuare a farsi picchiare, provocare, insultare e sputare addosso senza muovere un dito. Nel 2024 sono stati feriti in 260 tra agenti e militari. I dati sono stati diffusi durante la riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza, presieduto dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
La sinistra strepita che ormai in Italia, con questo governo di fascistacci, non si può più esprimere il dissenso, e sono un dettaglio le 11.566 manifestazioni di rilievo che si sono svolte in 11 mesi, il 12,1% in più sempre rispetto al 2023. Significa che ci sono state 1.050 manifestazioni al mese, 35 al giorno.
Venerdì gli ultimi due agenti feriti: a Torino un nutrito gruppo composto da centri sociali, nordafricani e filopalestinesi ha scatenato il caos in diversi punti della città, in particolare davanti al Politecnico in cui hanno provato a fare irruzione. Sabato invece è stata una fatalità che a Roma non sia successo nulla, quantomeno alle forze dell’ordine: antagonisti e studenti perdigiorno hanno spaccato vetrine, altri hanno assaltato un distributore di benzina, altri ancora lanciato petardi contro l’ambasciata tedesca. Ufficialmente protestavano contro il “disegno di legge sicurezza” in fase d’approvazione al Senato e contro cui la sinistra sta presentando una raffica di emendamenti per ritardarne il più possibile l’entrata in vigore. Il provvedimento, tra le altre cose, garantirebbe alle forze dell’ordine un equipaggiamento migliore e una tutela legale maggiore, fino a 10mila euro per ogni grado di giudizio e non più solo 5mila per tutto il processo. «Speriamo che venga approvato il prima possibile», dice a Libero Stefano Paoloni, il segretario generale del sindaco di polizia Sap. «Quelli del Comitato per l’ordine e la sicurezza sono dati molto preoccupanti, e ovviamente avevamo già preso consapevolezza che gli scontri nelle manifestazioni erano aumentati in modo esponenziale: sono segnali pericolosi che non vanno sottovalutati. Auspichiamo che tutti, e ripeto tutti, prendano sempre le distanze in modo netto e chiaro dai violenti. Diversamente», conclude Paoloni, «significa essere complici di questi professionisti del disordine».
Il collega Domenico Pianese, del sindacato di polizia Coisp, parla di «numeri spaventosi e inaccettabili»: «Dietro la maschera di alcuni cortei organizzati in nome dei diritti e delle libertà», sottolinea, «si nascondono gruppi violenti e aggressivi, pronti a trasformare le piazze in campi di battaglia, togliendo sicurezza e quindi libertà ai cittadini e alle comunità che vi abitano. Questo fenomeno», conferma Pianese, «è diventato ancora più evidente con le manifestazioni pro-Pal in cui frange estremiste sfruttano temi delicati per giustificare azioni che nulla hanno a che vedere con la protesta pacifica». Il segretario del Coisp rilancia l’allarme: «Questi attacchi non sono casuali, ma il frutto di una strategia ben precisa che mira a delegittimare lo Stato, sfruttando ogni occasione per mettere a rischio l’ordine pubblico. Sono necessarie misure immediate e adeguate, come il “ddl sicurezza”. È tempo di mettere fine a questa escalation». Torniamo alla cronaca e andiamo a salto, tante sono le violenze. Sedici novembre, ancora a Torino: corteo pro-Palestina e 20 agenti all’ospedale, alcuni feriti dallo scoppio di un ordigno; due settimane prima a Palermo altri quattro poliziotti picchiati; fine agosto, Bari: una pattuglia di carabinieri presa a sprangate; dieci luglio, Como: in stazione un clandestino pesta un vigilantes e un agente. A fine ottobre a Verona un maliano irregolare ha picchiato un vigile, poi ha sfasciato alcune vetrine della stazione e ha puntato il coltello a un agente della Polfer il quale ha sparato uccidendo l’aggressore. La sinistra si è subito schierata col maliano.
L’altro giorno a Padova un nigeriano stava per uccidere con l’ascia due poliziotti: gli agenti sono riusciti a scamparla e il Pd non ha detto una parola. Ha parlato solo il sindaco, Sergio Giordani (sinistra), per il quale d’accordo la prevenzione, ma «bisogna vivacizzare i quartieri». Il nigeriano, clandestino, non era abbastanza vivace.

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