L’appoggio all’Ucraina una corsa a ostacoli Analisi di Anna Zafesova
Testata: La Stampa Data: 17 dicembre 2024 Pagina: 8 Autore: Anna Zafesova Titolo: «Mantenere l’appoggio a Kyiv corsa a ostacoli del governo»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 17/12/2024, a pag. 8, l'analisi di Anna Zafesova dal titolo "Mantenere l’appoggio a Kyiv corsa a ostacoli del governo".
Anna Zafesova
La linea di politica estera del governo di Giorgia Meloni sarà, dal 20 gennaio prossimo in poi, un esercizio di equilibrismo ancora più delicato di quanto lo è stato finora. La presidente del Consiglio spicca infatti nello schieramento di quella “internazionale della destra” di cui qualcuno auspica la formalizzazione: a differenza della maggioranza dei suoi esponenti, non manifesta nessuna fascinazione per il modello autoritario del putinismo, e si schiera senza alcun “ma” a fianco di Kyiv. Una scelta di rottura rispetto a quella destra che si ispira al conservatorismo dei “valori tradizionali”, e che negli ultimi anni ha guardato a Mosca come a un modello se non altro ideologico. E che potrebbe complicarsi ulteriormente con l’arrivo alla Casa Bianca di Donald Trump che, a prescindere da quello che sarà il “piano di pace” reale che riuscirà a proporre, basa il suo sostegno (non solo negli Usa) in buona parte sugli ammiratori di Putin come “leader forte” che sfida il globalismo economico e valoriale. In un’Europa che conta già parecchi aspiranti interlocutori di Trump – primo tra tutti Viktor Orban - Giorgia Meloni dovrà dunque navigare tra la tentazione di avvicinarsi al presidente americano che appare oggi come il candidato naturale alla guida della “internazionale” conservatrice, e una diplomazia nella quale si affianca all’Europa più istituzionale rappresentata dalla Ue a guida von der Leyen. Una contraddizione che potrebbe diventare difficilmente conciliabile se Trump cercasse di spingere l'Ucraina a sottomettersi alla Russia, e di far venire meno, per la prima volta in 80 anni, le garanzie di sicurezza americane per l’Europa. Con una Germania che va incontro al voto, e una Francia divisa tra poli opposti, Meloni potrebbe avere quindi un ruolo cruciale nel disinnescare almeno in parte questo pericolo, proponendo il modello di una destra che si avvicina a un centro europeista.
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