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Il Foglio Rassegna Stampa
12.12.2024 La sinistra denuncia Sansal
Commento di Giulio Meotti

Testata: Il Foglio
Data: 12 dicembre 2024
Pagina: 1
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «'Processate Pierre Manent'. Dopo l’“islamofobo Paty' e'Sansal non è un angelo', la gauche radicale denuncia anche il filosofo»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 12/12/2024, a pag. 1, il commento di Giulio Meotti dal titolo: "'Processate Pierre Manent'. Dopo l’“islamofobo Paty' e'Sansal non è un angelo', la gauche radicale denuncia anche il filosofo".

Informazione Corretta
Giulio Meotti

La France Insoumise, il partito di estrema sinistra di Mélenchon e i suoi alleati ecologisti, stanno letteralmente processando per "islamofobia" gli intellettuali francesi che denunciano l'islamizzazione. Nessuna solidarietà per le vittime dell'Islam: il professore Samuel Paty (decapitato nel 2020) è "islamofobo" e Sansal (incarcerato ad Algeri) è "di estrema destra".

Dibattito tra due filosofi, ossia il direttore del collegio di filosofia alla Sorbona Pierre-Henri Tavoillot e Pierre Manent, organizzato dal Figaro. “Possiamo ancora vivere insieme?”, il titolo. Si parla di immigrazione. Manent dice che “il numero di musulmani in Francia non può essere lasciato crescere a ritmo indefinito”. “La laicità può più facilmente spostare una statua di san Michele che trasformare l’islam” prosegue il celebre filosofo. “Non agire, potrebbe portare a un dramma che nessuna versione della laicità ci metterà in grado di affrontare”. Il deputato della France Insoumise, Antoine Léaument, denuncia Manent al pubblico ministero. Incitamento all’odio. Articolo 40 del codice di procedura penale. “Manent è uno dei nostri più grandi pensatori vittima di un processo stalinista degno di Kravchenko” scrive il caporedattore del Figaro, Guillaume Perrault. Mickaëlle Paty, sorella del professore assassinato da un terrorista ceceno il 16 ottobre 2020 fuori alla sua scuola media nelle Yvelines, ha appena sporto denuncia contro un ricercatore della Sorbona, Pierre Jacquel, che accusa il professore di “islamofobia”. “Senza l’islamofobia, questa tragedia non sarebbe mai accaduta” ha scritto Jacquel. “Paty era un islamofobo laico”. E da sinistra si attacca anche Boualem Sansal, lo scrittore algerino in carcere dal 16 novembre. La deputata ambientalista Sandrine Rousseau dice che “è scandaloso che sia incarcerato”, ma “i commenti e le posizioni di Sansal sono relativi all’estrema destra e a una forma di suprematismo. Non deve stare in carcere, ma non è un angelo”. Se Sansal non è un angelo, che le bestie lo scortichino. “Khomeini ha accolto i suoi amici della sinistra nella sua casa nella regione parigina” scrive sull’Express il romanziere siriano riparato in Francia, Omar Youssef Souleimane. “Michel Foucault è un buon esempio di questa cecità. Oggi una certa sinistra accusa allegramente chi non le piace di essere di estrema destra o razzista. Questa accusa è la conseguenza della complicità tra la sinistra e gli islamisti che sono riusciti a erigere un tabù, ‘l’islamofobia’. Queste persone hanno sostituito il berretto di Guevara con il turbante di Khomeini”. La sinistra di Jean-Luc Mélenchon si prepara alle prossime presidenziali, quando Emmanuel Macron non potrà più candidarsi e la France Insoumise proverà a giocarsela contro la destra lepenista. Da qui la partecipazione al corteo contro l’“islamofobia” dove si grida “Allahu Akbar” e alla manifestazione dove si inneggia all’“Intifada a Parigi”, le giustificazioni del 7 ottobre come “atto di resistenza”, la definizione di “martire” data al capo di Hamas Ismail Haniyeh dalla deputata Sophia Chikirou, la candidatura della palestinese Rima Hassan alle europee, la difesa dei veli integrali a scuola e due settimane fa il disegno di legge per l’abrogazione del reato di “apologia di terrorismo”. Ha poche possibilità di essere adottato. Tuttavia, come spiega la filosofa Renée Fregosi, “il suo obiettivo primario è raggiunto, presentare la sinistra come difensore dei diritti umani che, puntando all’indebolimento delle democrazie occidentali accusate di tutti i mali, banalizza e rafforza una concezione autoritaria attraverso il fascino della violenza ‘rivoluzionaria’ e la sua sottomissione all’islamismo”.Paty era un po’ colpevole, Manent in aula a Parigi e Sansal al gabbio ad Algeri. Tutti contenti, nella gauche abaya.

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