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Libero Rassegna Stampa
10.12.2024 Chi sgozzò Paty era un fan dei ribelli, oggi di Macron
Commento di Mauro Zanon

Testata: Libero
Data: 10 dicembre 2024
Pagina: 2
Autore: Mauro Zanon
Titolo: «Il ceceno che sgozzò Paty era un fan dei ribelli»

Riprendiamo LIBERO di oggi, 10/12/2024, a pagina 2, con il titolo "Il ceceno che sgozzò Paty era un fan dei ribelli", la cronaca di Mauro Zanon 

Mauro Zanon
Mauro Zanon

Samuel Paty, il professore francese decapitato da un terrorista islamico per aver esposto in classe le vignette su Maometto. Ebbene, l'uomo che lo ha decapitato era a stretto contatto con l'HTS, il movimento islamista che ha preso il potere in Siria l'8 dicembre. Lo stesso che oggi viene lodato dal presidente Macron.
Macron, vergognati!

«Lo Stato barbaro è caduto. Finalmente», ha scritto su X entusiasta il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, inviando i suoi «auguri di pace, libertà e unità» ai siriani dopo il crollo di Bashar al Assad e la salita al potere del jihadista Abu Muhammad al-Jolani, ex leader della colonna siriana di Al Qaeda, il Fronte al-Nusra.
Il predecessore di Macron, il socialista François Hollande, si è spinto ancora più lontano, affermando che «le prime dichiarazioni» di Al Jolani «sono incoraggianti». Peccato che Hayat Tahrir al Sham (Hts), il gruppo ribelle islamista guidato da Al Jolani che ha appena conquistato la Siria, sia stato e continui a essere un punto di riferimento per gli aspiranti foreign fighters di tutta Europa. Secondo quanto riportato dal Parisien sulla base di un documento confidenziale dell’antiterrorismo francese, Abdoullakh Anzorov, il jihadista ceceno che nell’ottobre del 2020 ha decapitato il professore di storia e geografia Samuel Paty, era infatti in stretto contatto con il gruppo islamista di Al Jolani.
Subito dopo aver assassinato Paty, “reo” di aver mostrato in classe le vignette su Maometto di Charlie Hebdo, Anzorov aveva inviato su Instagram una foto della testa decapitata a un certo “Dnevnik_71”, accompagnata da un messaggio vocale: “Ho decapitato il professore, ora faccio il jihad in Francia”. “Dnevnik_71” gli aveva risposto con queste parole: “Allah Akbar! Che la pace, la misericordia e la benedizione di Allah siano con te!”.
Gli inquirenti in seguito hanno scoperto che il contatto di Anzorov era un miliziano influente di Hayat Tahrir al Sham (Hts) localizzato in Siria.
L’uomo, identificato come Faruq Shami e originario del Tagikistan, aveva un ruolo di primo piano nella propaganda di Hts. Sempre secondo l’indagine rivelata dal Parisien, Anzorov parlava anche con un altro jihadista siriano che utilizzava lo pseudonimo “12.7X108” su Instagram e aveva militato nelle fila dell’Hts come cecchino.
Il 4 ottobre 2020, dodici giorni prima di compiere l’attentato, Anzorov aveva inoltre postato su Snapchat un’ode a Hts: «Non c’è dubbio che quello che sta accadendo a Idlib è il vero jihad dove Allah sceglie fra i suoi servitori gli shuhada (martiri, ndr), e il miglior gruppo a cui unirsi in questo momento è Hayat Tahrir al-Sham». Un documento del centro di ricerca israeliano Alma ha evidenziato quali sono le quattro principali entità che hanno contribuito alla caduta di Assad. La prima è Al-Fatah Al-Mubin. Fondata nel 2019, questa super-coalizione, come la definisce il documento, riunisce sotto lo stesso ombrello decine di gruppi armati islamisti e nazionalisti, tra cui Hts, la più vasta e potente organizzazione di orientamento salafita, al cui vertice c’è al-Jolani. La seconda è l’Esercito nazionale siriano (Sna), che raggruppa varie fazioni ribelli operative nel nord della Siria, influenzate e sostenute dalla Turchia. La terza sono le Forze democratiche siriane, alleanza di milizie curde-arabe e assiro-siriache costituitasi nell’ottobre 2015. La milizia più influente è l’Unità di protezione popolare (Ypg) curda. La quarta entità è il Southern Operations Command, che riunisce gruppi ribelli attivi nel sud della Siria, che negli ultimi giorni hanno conquistato le città di Daraa, Suwayda, Quneitra e Khan Arnabeh.

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