Israele difende le truppe Onu nel Golan Cronaca di Libero
Testata: Libero Data: 08 dicembre 2024 Pagina: 3 Autore: Redazione di Libero Titolo: «Israele difende le truppe Onu nel Golan»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 08/12/2024, a pag. 3, la cronaca di guerra "Israele difende le truppe Onu nel Golan"
Le Forze di difesa israeliane (Idf) «stanno assistendo» le forze Onu sul lato siriano delle Alture del Golan a respingere un attacco di uomini armati. Lo ha rivelato ieri il Times of Israel, precisando che secondo le Idf un gruppo armato ha attaccato una posizione delle Nazioni Unite vicino alla città siriana di Hader, nei pressi del confine con lo Stato ebraico. Negli ultimi giorni le Idf hanno rafforzato la loro presenza alla frontiera con la Siria in seguito all’avanzata delle forze antigovernative anche nel sud del Paese arabo.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato il suo gabinetto di sicurezza nazionale ieri sera alle 21 per discutere della guerra in corso in Siria. Israele guarda con preoccupazione al conflitto che si è riacceso nel suo vicino settentrionale, dopo che le forze ribelli hanno preso il controllo dell’area di Quneitra e Daraa, al confine con Israele, alle forze governative siriane.
LA crisi siriana si salda con quella palestinese. Ieri Hamas ha pubblicato un nuovo video di uno degli ostaggi rapiti il 7 ottobre 2023 durante l’attacco terrorista in Israele dalla Striscia di Gaza. Il video, della durata di circa 3 minuti e 30 secondi, di cui non è possibile verificare la data di registrazione, mostra un giovane che parla in ebraico e chiede di fare pressioni sul governo israeliano per ottenere il suo rilascio. Si tratta di Matan Zangauker che nel video dice in ebraico di essere in prigionia da più di 420 giorni e chiede che venga esercitata pressione pubblica sul governo israeliano affinchè garantisca il rilascio di tutti i prigionieri tenuti a Gaza. Zangauker, che all’epoca aveva 24 anni, è stato portato via dal kibbutz di Nir Oz insieme alla sua compagna, Ilana Gritzewsky che era stata rilasciata durante una tregua l’anno scorso. Sua madre, EinavZangauker, è stata una delle figure più importanti in Israele che ha chiesto al governo di negoziare un accordo di rilascio degli ostaggi che porrebbe fine alla guerra. «Il fatto che Matan sia ancora vivo oggi non significa che sopravviverà all’inverno o alla continua pressione militare. L’unico modo per riportare indietro Matan è con un cessate il fuoco» ha affermato la donna.
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