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Libero Rassegna Stampa
04.12.2024 Putin spara missili nel Mediterraneo
Cronaca di Mirko Molteni

Testata: Libero
Data: 04 dicembre 2024
Pagina: 16
Autore: Mirko Molteni
Titolo: «I russi sparano missili nel Mediterraneo»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 04/12/2024, a pag. 16 con il titolo "I russi sparano missili nel Mediterraneo" l'analisi di Mirko Molteni. 

Mirko Molteni
Mirko Molteni

Dopo l'umiliazione subita in Siria, per l'offensiva jihadista non prevista e non fermata, la Russia torna a mostrare i muscoli nel Mediterraneo, con un'esercitazione navale a poca distanza dalle nostre coste. Lanciati anche i nuovi missili ipersonici Zirkon.

Mentre si riaccende la guerra civile in Siria e la Russia riprende le incursioni aeree sui jihadisti a difesa dell’alleato regime di Damasco, proprio al largo di quella nazione, dove Mosca conta la base navale di Tartus, la flotta di Vladimir Putin mostra i muscoli. Così, un arsenale potente è stato sfoggiato proprio nel “Mare Nostrum”, culla storica dell'Italia, a poche centinaia di chilometri dalle nostre coste.
Pochissimi minuti di volo, appunto, per missili velocissimi.
Le esercitazioni aeronavali russe nel Mediterraneo Orientale, chiusesi ieri, hanno avuto per protagonisti i missili ipersonici, quella categoria di ordigni la cui velocità supera di almeno 5 volte quella del suono, cioè è pari o superiore a Mach 5, circa 6000 km/h. Le manovre, sotto il comando dell'ammiraglio russo Aleksandr Moiseyev, contavano 1000 uomini, 10 navi e 24 aerei. Spiccavano due moderne fregate della classe Admiral Gorshkov. Una era l’omonima capoclasse, entrata in servizio nel 2018, mentre la gemella Admiral Golovko è operativa dal Natale 2023. Navi lunghe 135 metri, con un dislocamento di 5400 tonnellate, in grado di navigare per quasi 9000 km a velocità massima di 29,5 nodi, pari a 54 km/h.
Fra le armi da esse imbarcate, hanno lanciato alcuni missili ipersonici Zircon. È un missile lungo 9 metri dotato di un motore “scramjet”, ovvero un reattore privo di turbina e palette, che semplicemente inietta il carburante nel flusso d'aria che entra dalla prua incendiandola e creando un getto propulsivo ipersonico. Il missile, mancando di pezzi rotanti, viene accelerato al lancio da un razzo booster, che gli dà la velocità minima perché l’aria che entra spontaneamente nel motore inneschi la propulsione. A quel punto accelera e può arrivare a una velocità massima di Mach 9, o 11.000 km/h. Con raggio d'azione di 1000 km è una temibile arma antinave.
Fra le altre unità c’era il sottomarino Novorossisk da 3900 tonnellate, armato con missili da crociera Kalibr, già usati in Ucraina. Il sottomarino ha collaudato almeno un Kalibr, che è un ordigno non ipersonico, ma sempre micidiale. A seconda della versione ha una gittata fra 1500 e 2500 km e se nel volo di crociera si mantiene a una velocità di Mach 0,8, inferiore a quella del suono, nella fase finale accelera fino a Mach 3 all’impatto. Come tutti i missili da crociera, vola a bassa quota, soli 50 metri dalla superficie, rendendone difficile l’avvistamento radar.
Ampiamente ipersonico è invece il missile Kinzhal, che nel corso delle esercitazioni sul Mediterraneo è stato sparato da aerei da caccia Mig-31. Impiegato largamente in Ucraina, il Kinzhal è in servizio dal 2017 ed è stato derivato dal missile tattico Iskander lanciabile dal suolo. Modificando l’Iskander, l’ingegner Valerij Kashin ha realizzato un missile balistico ipersonico lanciabile da aerei, soprattutto il Mig-31, ma anche i bombardieri Tupolev Tu-22M3. In russo Kinzhal significa “pugnale” e in effetti tale arma lunga 7 metri, del peso di 4300 kg, piomba come una pugnalata sui bersagli, con velocità di Mach 10, circa 12.000 km/h. Oltre alla forza esplosiva della testata, conta su un’energia cinetica simile a quella di una meteora per sfondare bunker sotterranei fino a una profondità di una dozzina di metri e oltre. Ma può anche essere munito di una testata nucleare tattica fra 5 e 50 kilotoni.
Dalla costa siriana, infine, è stato provato il missile Oniks, per la difesa antinave costiera, che sfreccia a circa 3000 km/h pochi metri sopra il pelo delle onde, pronto a sfondare scafi nemici.

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