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Libero Rassegna Stampa
03.12.2024 Biden grazia il figlio. Trump: un abuso
Commento di Daniele Capezzone

Testata: Libero
Data: 03 dicembre 2024
Pagina: 13
Autore: Daniele Capezzone
Titolo: «Joe Biden grazia il figlio. Ai buoni tutto è concesso»

Riprendiamo da LIBERO di oggi 03/12/2024, a pag. 13, con il titolo "Joe Biden grazia il figlio. Ai buoni tutto è concesso", commento di Daniele Capezzone. 

Confessioni di un liberale. Daniele Capezzone al Caffè della Versiliana  Giovedì 14 luglio, ore 18:30 - Versiliana Festival
Daniele Capezzone

Hunter Biden il figlio graziato dal padre presidente Joe Biden. Nonostante avesse promesso di non concedergli la grazia, alla fine del suo mandato lo ha fatto. Altra balla spettacolare del presidente uscente. 

La salita dell’inflazione? E' transitoria». «Il confine con il Messico? E' sicuro». «Grazierò mio figlio? No». Sono tre - scelte a caso tra le decine possibili - delle bugie raccontate negli ultimi anni da Joe Biden.
Balle spettacolari, paragonabili solo a quelle - ancora più vertiginose - dette su di lui da amici, collaboratori, sostenitori e media embedded: «Biden è lucidissimo», «Biden non sarà sostituito», e via mentendo e inseguendo le menzogne con nuove bugie ancora più luccicanti e fantasiose.
Provate a immaginare se il portavoce di Trump e Trump stesso, alla presidenza, avessero reiteratamente negato l’intenzione di graziare il figlio, e se poi invece la grazia fosse arrivata dopo una campagna elettorale, quindi alle spalle dei votanti.
Da ieri sui social circola una formidabile compilation di filmati, di clippini (tutti veri, ahinoi) in cui Biden sembrava escludere categoricamente questa eventualità («Non ci sono re in America, nessuno è al di sopra della legge»). E più volte il presidente uscente aveva inflitto agli americani discorsetti retorici sul suo assoluto rispetto della giustizia che gli avrebbe impedito di usare i poteri presidenziali per favorire il figlio.
« La sua portavoce, Karine Jean-Pierre, era apparsa addirittura sprezzante e infastidita verso i giornalisti che osavano ripetere la domanda («Ho già risposto», «Ho detto no», «$ ancora un no»).

SOTTO ATTACCO

Ma si sa, gli autoproclamati “buoni” possono fare tutto. Vale anche per media e social. Oggi X di proprietà di Elon Musk è selvaggiamente sotto attacco (un paio di giorni fa è arrivata anche la reprimenda di padre Paolo Benanti, ascoltato pure a destra come un guru), nonostante che Musk abbia da tempo reso più trasparente l’algoritmo, con ciò aprendo una inedita pagina di chiarezza.
Quando invece, con la proprietà pre-Musk, negli ultimi giorni della campagna per le presidenziali 2020, il vecchio Twitter fece sparire la storia del laptop di Hunter Biden, arrivando perfino a bannare il profilo del giornale che l’aveva tirata fuori, il New York Post. Di fatto divenne impossibile condividere il link all’inchiesta, e furono pure limitati e bloccati sia il profilo dell’allora portavoce della Casa Bianca sia quello della campagna Trump.
Tutto questo accadde a un paio di settimane dal voto del 2020, e ovviamente va ricordato che il famigerato laptop del figlio di Biden custodiva informazioni scottanti sui suoi rapporti economici con società di paesi stranieri (Cina inclusa). Ecco, provate a immaginare se la metà di queste cose le avessero fatte Trump e Musk.
Curioso, eh? I detrattori di Donald Trump gli hanno spesso rimproverato (talora, ammettiamolo, a ragione), una propensione alla post-verità, a una post-truth manipolata e ricostruita a posteriori in base a esigenze di riadattamento propagandistico delle cose.
Peccato però che loro (i “buoni e giusti”) siano i campioni incontrastati della pre-truth, cioè di una verità preconfezionata a tavolino, in cui i torti e le ragioni non dipendono da ciò che si fa ma da ciò che si è. E se – per tua fortuna – sei nel perimetro del pensiero accettato, delle opinioni ammesse dal sinedrio progressista, allora puoi fare qualunque cosa. Se invece sei nel girone infernale dei reietti, fai orrore a prescindere.
Questi signori - i “buoni” hanno calcolato tutto. Gli è però sfuggito un “dettaglio”, chiamiamolo così, e cioè i cuori e le menti delle persone comuni.
E' la common people che ha scoperto il gioco, che ha smascherato l’inganno, e che ora non crede più ai trucchi e ai mediocri illusionismi di chi l’aveva fatta franca per troppo tempo.

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