A Bergamo fischi per le donne israeliane stuprate
Commento di Deborah Fait
Ci risiamo. Le cosiddette femministe che altro non sono che giovani viziate figlie di papà e vecchie comuniste rimaste all’epoca del marxismo-leninismo, ci sono ricascate. Avevano già cacciato, mesi fa, dai loro cortei delle giovani ebree che volevano manifestare il loro dolore per quanto avvenuto in Israele il 7 Ottobre. “Via, andate via” Gridavano le “femministe”. Il 25/11, Giornata contro la violenza sulle donne, non hanno trovato niente di meglio da fare che fischiare il corteo pacifico che sfilava con le foto delle donne israeliane stuprate. Il corteo non aveva bandiere, nessun simbolo, aveva soltanto le fotografie delle donne israeliane che i palestinesi hanno stuprato, ammazzato, bruciato, macellato. Un orrore al di fuori dall’umano. Il corteo è stato aggredito, deriso, le giovane, le bambine, le nonne ebree ammazzate durante gli stupri sono state violate un’altra volta da chi avrebbe dovuto inginocchiarsi davanti alle loro immagini e piangere. Questo avrebbero dovuto fare, piangere e chiedere perdono. Invece hanno sputato, deriso e umiliato le nostre vittime dell’ignominia, senza vergogna.
Per capire meglio quanto è accaduto a Bergamo, ecco le parole di chi c’era.
La testimonianza di Marco Paganoni: “ A Bergamo ennesima vergogna delle cosiddette femministe. Fischi e aggressione contro chi manifestava in pace e senza bandiere per le donne israeliane.”
La testimonianza di Simone Paganoni:
"Per arginare la violenza bisogna arginare i violenti non coloro che la violenza la subiscono. Bisognava parlare (con) e fermare (chi) ci ha assalito verbalmente e ha provato a farlo anche fisicamente (ci sono i video della Digos) e non obbligare, gli assaliti, ad andarsene. Abbiamo sfilato fino al Coin fra insulti, provocazioni e tentativi di aggressione che non sono andati oltre solo perché una decina di rappresentanti delle forze dell' ordine si sono interposti e ci hanno difeso lungo TUTTO il percorso. Questi sono i fatti. Decine di manifestanti, in una manifestazione contro la violenza, hanno compiuto atti violenti contro uomini e donne che portavano, senza bandiere, foto e testimonianze di donne israeliane ed ebree stuprate, rapite e uccise. Una violenza verbale inaccettabile senza che nessuno degli organizzatori muovesse un dito nei confronti dei violenti. E non raccontare falsità, abbiamo testimoni e video di quando ci avete "ordinato" a muso duro e urlando (senza darci la possibilità di parlare) di andarcene perché ci avevate sopportato già a sufficienza e perché non ci volevate in quanto sionisti e complici di Netanyahu (che non rappresentiamo e non ci rappresenta) che "è stato giudicato colpevole dal tribunale dell'Aja" (che, tra l'altro, non corrisponde neppure al vero), tralasciando che chi le bandiere palestinesi le sventolava (davanti a noi, in faccia a noi) non ha speso una sola parola contro i crimini commessi il 7 ottobre nei confronti di ragazze e donne violentate a cui sono state dilaniate le vagine con i coltelli, spezzato arti, tagliato i seni e usati come palloni, donne a cui è stato urinato in faccia, ricoperte di sperma, spogliate e derise. Una violenza di massa inaudita che nessuno di coloro che sventolava le bandiere palestinesi ha ricordato e condannato fra la complicità di chi gli ha permesso di insultarci e poi parlare dove a noi è stato impedito di farlo. Le nostre associate che hanno tremato davanti a tanta violenza in una manifestazione contro la violenza. Tutto questo è inaudito e vergognoso.
La pace la si fa in due, per convivere in pace bisogna essere in due. Vietare al corteo la presenza di una delle due parti, attaccarla, insultarla, aggredirla, aiuta la PACE o la allontana? Avete visto anche uno solo di noi aggredite qualcuno? Ci avete sentito gridare uno solo slogan contro i palestinesi? No ! Volete davvero la Pace? Incominciate ad arginare i violenti alle vostre manifestazioni contro la violenza, aiutate il dialogo anziché negarlo. Permettete a coloro che difendono la causa palestinese di esprimere le loro opinioni (e già lo fate) e permettete a coloro che difendono, non Netanyahu ma il diritto ad esistere anche di Israele, di esprimere cordoglio e indignazione nei confronti delle donne vittime del terrorismo. Finché non lo farete, la Pace non la aiutate di certo ma la contrastate e la allontanate. Noi vogliamo la pace, una pace in cui i due popoli possano vivere accanto in sicurezza, in cui i due popoli possano collaborare reciprocamente e PARLARSI. Noi lo vogliamo, i pro Palestina a Bergamo lo vogliono? Voi lo volete? Volete il dialogo? Volete la Pace?"
Non credo ci sia altro da aggiungere a questa vergogna accaduta a Bergamo proprio nel giorno contro la violenza sulle donne e, altro scandalo, nessun organo di informazione ne ha dato notizia. Tante bandiere palestinesi! Cosa ci facevano le bandiere palestinesi in una giornata simile? I palestinesi, come la maggior parte dei musulmani, le donne le schiavizzano, le costringono ad andare in giro, se accompagnate da un uomo, tutte coperte dalla testa ai piedi. E loro, le imbecilli, sventolavano bandiere della morte e sopraffazione? Quelle bieche, ignobili persone che si definiscono immeritatamente femministe, hanno violentato altre mille volte le donne israeliane mentre ogni ebreo grida ancora e ancora e ancora, inutilmente e con disperazione: MAI PIU’.
Deborah Fait