mercoledi` 27 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Libero Rassegna Stampa
26.11.2024 Parigi e Londra pronte a mandare truppe a Kiev
Cronaca di Carlo Nicolato

Testata: Libero
Data: 26 novembre 2024
Pagina: 15
Autore: Carlo Nicolato
Titolo: «Parigi e Londra pronte a mandare truppe a Kiev»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 26/11/2024, pag. 15, con il titolo "Parigi e Londra pronte a mandare truppe a Kiev", l'analisi di Carlo Nicolato. 

Carlo Nicolato
Carlo Nicolato

Soldati ucraini in addestramento in Europa. Londra e Parigi prendono seriamente in considerazione di mandare i loro militari in Ucraina. La Germania e la Polonia, più vicine alla minaccia russa, preparano i bunker per la popolazione. In Italia, invece, Tajani ribadisce il suo "no" alle truppe europee in Ucraina. E in fatto di preparazione bellica continuiamo a dormire.

L’Europa si prepara alla guerra contro la Russia. Germania e Polonia riaprono i bunker mentre si torna a parlare dell’invio di soldati occidentali in Ucraina, o di contractor secondo quanto rivelato da Le Monde. Il giornale di sinistra francese parla di «discussioni segrete» che hanno preso forza dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni e il possibile disimpegno degli Stati Uniti tra le nazioni che forniscono armi a Kiev. Il dibattito era stato aperto “in pompa magna” a febbraio dal presidente francese Macron ma aveva suscitato le reazioni sconcertate da parte di alcuni Paesi europei, tra i quali Germania e Italia che anche ieri con il ministro Tajani ha ribadito il suo “no”. Stavolta sarebbe stato il premier britannico Keir Starmer a farsi latore della proposta, con l’intenzione di creare «un nucleo duro di alleati in Europa» che faccia fronte alla minaccia russa.
«Stanno emergendo le teste calde» ha commentato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov.
Mosca invece ha annunciato di aver catturato un cittadino britannico che combatteva a fianco delle truppe ucraine nella regione russa di Kursk. Secondo la Tass si tratterebbe del soldato James Scott Rhys Anderson che in passato aveva prestato servizio come segnalatore nell'esercito britannico per quattro anni per poi unirsi alla Legione Internazionale Ucraina costituita all'inizio della guerra. In Ucraina Anderson avrebbe prestato servizio come istruttore ma secondo la Tass sarebbe stato inviato nella regione di Kursk contro la sua volontà.

IL CENSIMENTO

Parigi e Londra pensano ad attaccare, Berlino a difendersi.
La protezione civile tedesca sta preparando un elenco di bunker che potrebbero fornire un rifugio di emergenza per i civili in caso di bombardamenti.
L’Ufficio federale della protezione civile (Bkk) del Ministero dell’Interno sta sviluppando un piano di protezione dei bunker esistenti , in stazioni ferroviarie sotterranee e parcheggi, ma anche negli edifici statali e proprietà private. L’elenco sarà disponibile su una app in modo che le persone possano trovare rapidamente i rifugi. Il governo ha anche invitato i privati cittadini a creare rifugi nelle case convertendo scantinati e garage. La Germania possiede a oggi 579 bunker, per lo più risalenti alla seconda guerra mondiale e alla guerra fredda, che possono fornire rifugio a 480.000 persone, un dato in calo rispetto ai circa 2.000 bunker disponibili fino al 2007.
Anche le forze armate si muovono: secondo la Frankfurter Allgemeine Zeitung, lo stato maggiore della Bundeswehr sta preparando le aziende all’eventualità in cui la Russia attaccasse da est e ha messo a punto un documento strategico di 1000 pagine, il cui contenuto specifico è top secret, ma che secondo il quotidiano francofortese elenca tutte le strutture e le infrastrutture che per motivi militari meritano particolarmente protezione. Il documento messo a punto dalla Bundeswehr James Scott contiene anche piani dettagliati su come procedere in caso di difesa o in caso di tensione, cioè se si dovesse rispondere con la deterrenza a una manovra russa sul fianco orientale della Nato. «La Germania diventerebbe quindi un hub per decine di migliaia, forse centinaia di migliaia di soldati che dovrebbero essere trasportati verso est, insieme a materiale bellico, cibo e medicine», scrive il quotidiano tedesco.

LA POLONIA

Varsavia intando ha deciso già l’investimento dell’equivalente di quasi 28 milioni di euro nella costruzione di rifugi antiaerei e altre misure di sicurezza. Le strutture saranno costruite nei prossimi due o tre anni.
«Di nostra iniziativa, abbiamo effettuato un inventario dei luoghi di rifugio», ha dichiarato il sindaco di Varsavia, Rafal Trzaskowski. Secondo i vigili del fuoco, meno del quattro per cento della popolazione può contare su un rifugio. Nella capitale polacca, i parcheggi sotterranei e le stazioni della metropolitana sono tra i circa sette milioni di metri quadrati di spazio che potrebbero servire da rifugio. Gli ospedali sono preparati alle minacce e la popolazione è informata su come comportarsi in caso di emergenza, ha spiegato ancora il sindaco, aggiungendo che il comune è pronto a stanziare ancora più fondi per la sicurezza.
Chi è già avanti sono i Paesi nordici e baltici, come ha ammesso l’ammiraglio Tony Radakin, capo delle Forze Armate britanniche. «Dobbiamo riconoscere che ci troviamo in una posizione leggermente più debole rispetto ai colleghi nordici e baltici,» ha dichiarato Radakin durante la conferenza sulla sicurezza di Berlino, a cui ha partecipato insieme ai rappresentanti militari di Svezia, Norvegia, Finlandia, Estonia e Lituania. Radakin ha evidenziato che il Regno Unito manca di una tradizione di «difesa totale», un approccio che coinvolge tutta la società - cittadini, aziende e istituzioni- nella preparazione per eventuali conflitti. Un esempio: Stoccolma ed Helsinki hanno da poco aggiornato gli opuscoli distribuiti a livello nazionale e i siti in cui si trovano indicazioni e raccomandazioni per cittadine e cittadini in caso di guerra o di emergenza.
L’opuscolo svedese è stato stampato in 5 milioni di copie e la sua distribuzione porta a porta è iniziata qualche giorno fa. Si tratta dell’aggiornamento di un’edizione preparata durante la Seconda guerra mondiale, rivista durante la Guerra fredda e poi nel 2018, dopo l’annessione della Crimea da parte della Russia. Sulla prima pagina c’è scritto: «Se la Svezia verrà attaccata non ci arrenderemo mai. Tutte le informazioni su una resa saranno da considerare false». All’interno dell’opuscolo ci sono consigli pratici su varie questioni: come cercare rifugio o allontanarsi, quali cibi tenere in casa come scorta o come reagire in caso di bombardamenti aerei.
C’è anche una sezione che riguarda le persone in condizione di vulnerabilità e che hanno bisogno di assistenza speciale o per le persone che hanno degli animali domestici.

Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante 


lettere@liberoquotidiano.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT