Le autocrazie si diffondono nel mondo Commento di Antonio Donno
Testata: Informazione Corretta Data: 18 novembre 2024 Pagina: 1 Autore: Antonio Donno Titolo: «Le autocrazie si diffondono nel mondo»
Le autocrazie si diffondono nel mondo Commento di Antonio Donno
Anne Applebaum è presente in Italia con un nuovo libro che ritengo fondamentale: Autocrazie. Chi sono i dittatori che vogliono governare il mondo (Mondadori). Il sottotitolo è dell’edizione italiana e parla di “dittatori”. In realtà, Applebaum usa il termine “autocrati”, perché ad esso attribuisce caratteri e poteri diversi da quelli attribuiti ai dittatori di un tempo. Accenna brevemente nell’introduzione al carattere degli autocrati: “Gli autocrati non si preoccupano più di essere criticati e che lo siano i loro paesi a farlo, né di chi sia a farlo”. Gli autocrati avversano il mondo democratico e considerano i suoi principi come un’offesa alla loro gestione del potere; le critiche che sono a loro rivolte dalle democrazie sono inaccettabili perché violano la sovranità di quei paesi governati dagli autocrati.
Le autocrazie, sempre più numerose nel mondo, si sostengono a vicenda, scambiandosi tecnologie e tattiche che puntano a difendere i loro interessi economici attraverso un sistema di scambio che si definisce “cleptocrazia”. La cleptocrazia si fonda sul potere di una casta politica ed economica intorno al capo della nazione cleptocratica, una casta che condivide obiettivi e interessi con le cleptocrazie degli altri Paesi autocratici, costituendo a livello internazionale un fronte compatto che si oppone alle democrazie: “Il loro nemico è il mondo democratico, l’«Occidente», la NATO, l’Unione Europea; il loro nemico sono gli oppositori interni democratici, e le idee liberali che li ispirano. In quest’ultimo caso, la brutalità fa parte del loro sistema di controllo cleptocratico. Gli autocrati detestano la democrazia, ma la loro avversione non si fonda sulla competizione geopolitica tradizionale, ma “affonda le proprie radici nella natura stessa del sistema politico democratico”. Insomma, l’autocrazia nasce nel seno stesso della democrazia, quando i principi democratici – per i motivi più vari – tendono a declinare fino a dissolversi.
Nell’edizione originale del libro di Applebaum, il titolo è Autocracy, INC. per significare una realtà in evoluzione nel sistema politico-economico globale. Questa autocrazia planetaria non mostra alcuna preoccupazione rispetto al confronto con il mondo democratico, perché costituisce un insieme compatto ed autoreferenziale, i cui interessi spesso sono più solidi e intrecciati rispetto a quelli delle democrazie. Le autocrazie, infatti, si basano su un controllo sistematico delle proprie popolazioni, per mezzo di un autocrate circondato da una casta di persone di alto potere politico e da una polizia segreta, oltre che dall’esercito. Nel caso del Venezuela, “l’élite di governo in realtà – scrive Applebaum – ricevette il messaggio forte e chiaro: Se sei fedele, puoi rubare”. Certo, altre autocrazie non sono così sfacciatamente vanitose come quella venezuelana [siamo in Sud- America, del resto], preferendo un’azione politica ed economica spesso sotto-traccia.
In sostanza, il mondo democratico capitalistico va dirigendosi verso un confronto con le autocrazie, ma non si può negare che le autocrazie tendono ad affermarsi a livello internazionale: Scrive Applebaum: “Tutti ammettevano che, in un mondo più aperto e interconnesso, la democrazia e le idee liberali si sarebbero estese agli stati autocratici. Nessuno immaginava che l’autocrazia e le concezioni illiberali si sarebbero invece diffuse nel mondo democratico”.
Il caso di Israele è emblematico. La presenza delle autocrazie nel Medio Oriente (Iran, Siria, Turchia) intorno alla Stato ebraico è un pericolo costante. In particolare, il regime di Teheran è finanziato da Russia e Cina, due autocrazie che dominano buona parte dell’Asia. Questo stretto collegamento costituisce un blocco autocratico imponente, che insidia la democrazia israeliana. Come scrive molto opportunamente Appelbaum, “cleptocrazia e autocrazia vanno mano nella mano, rafforzandosi reciprocamente ma anche minando qualunque altra istituzione con cui vengono in contatto”. Gli studiosi occidentali – americani, in particolare – che si interessano di politica internazionale, analizzano il mondo, scrive Applebaum, per settori distinti, ma è un errore, perché, al contrario, ogni autocrazia è informata cu ciò che accade nelle altre autocrazie e ne trae le conseguenti decisioni. “Non esiste più un ordine mondiale liberale – conclude Applebaum – e l’aspirazione a crearne uno non sembra più realistica”.