Scuole dell’odio dell’UNRWA a Gaza Analisi del Jerusalem Post
Testata: israele.net Data: 17 novembre 2024 Pagina: 1 Autore: Redazione del Jerusalem Post Titolo: «Scuole dell’Unrwa a Gaza: presidi affiliati a Hamas, attentati incendiari descritti come un party barbecue»
Riprendiamo dal sito www.israele.net - diretto da Marco Paganoni - l'editoriale del Jerusalem Post dal titolo "Scuole dell’Unrwa a Gaza: presidi affiliati a Hamas, attentati incendiari descritti come un party barbecue".
Una dettagliata indagine di 71 pagine condotta dall’Institute for Monitoring Peace and Cultural Tolerance in School Education (IMPACT-se) identifica, fra l’altro, almeno dodici presidi e vicepresidi scolastici dell’Unrwa che erano anche membri attivi di organizzazioni terroristiche, nelle quali molti di loro ricoprivano posizioni di comando.
Già lo scorso luglio, l’intelligence israeliana aveva pubblicato un’inchiesta da cui risultava che a Gaza oltre il 10% del personale scolastico dell’Unrwa è composto da membri di Hamas o della Jihad Islamica Palestinese. I risultati di quell’inchiesta, inoltrati anche all’attenzione dei vertici dell’agenzia Onu per i profughi palestinesi, mettevano seriamente in dubbio la credibilità dell’organizzazione, che sostiene di garantire agli allievi palestinesi un’istruzione neutrale e non estremista.
“Queste scoperte contraddicono direttamente le recenti rassicurazioni fatte dal Commissario generale dell’Unrwa, Philippe Lazzarini, all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite circa l’impegno della sua agenzia per un’istruzione tollerante e anti-estremista”, sottolinea al Jerusalem Post un portavoce dell’istituto IMPACT-se.
Il rapporto IMPACT-se cita, ad esempio, le scuole preparatorie ed elementari maschili Al Zeitoun, il cui preside Mohammad Juma Shuwaideh prestava servizio come comandante di squadra nella Brigata Città di Gaza di Hamas; la scuola preparatoria maschile Al-Maghazi B, dove sia il preside Khaled Said Mustafa Al-Massri che il vicepreside Ahmad Samir Mahmoud El Khatib erano comandanti di squadra nella Brigata Khan Younis di Hamas; la scuola elementare maschile Al-Mughraqa il cui preside, Raed Khaled Abu Mukhadda, era un agente di Hamas nel Battaglione Deir al-Balah; la scuola preparatoria maschile Nuseirat C, diretta da Mahmoud Faez Sarraj, un agente dell’ala militare di Hamas nel Battaglione Nuseirat;
la scuola preparatoria maschile Ahmad Abdel Aziz, guidata da Mahmoud Ahmad Hamdan, verosimilmente un membro di Hamas che ha apertamente promosso le violenze al confine di Gaza denominate “Marcia del Ritorno”.
Un’altra scoperta fra le più allarmanti è stata l’identificazione di tunnel terroristici di Hamas sotto due di queste istituzioni educative dell’Unrwa, Al-Maghazi B e Al-Zaytun A. “Questa prova fisica di infrastrutture militanti direttamente sotto le aule solleva seri interrogativi sullo sfruttamento delle strutture educative per scopi militari da parte di Hamas”, afferma il portavoce di IMPACT-se.
L’indagine sui materiali scolastici ha poi confermato pratiche educative profondamente preoccupanti all’interno di queste scuole.
Nella scuola Al-Zaytun, gli studenti di quinta elementare venivano educati a glorificare la terrorista Dalal Mughrabi, responsabile del “massacro della strada costiera” del 1978 che costò la vita a 38 israeliani. I materiali didattici presentavano Mughrabi come un “leader combattente” e un “eroe”, incoraggiando gli alunni a dare il suo nome ai propri figli e alle proprie strade. Anche Izz ad-Din al-Qassam, un predicatore estremista islamico al quale è intitolata l’ala militare di Hamas, veniva venerato dagli educatori a lezione come “martire” ed “eroe”.
Il contenuto educativo si spingeva fino all’attiva istigazione all’odio. Alla Al-Maghazi i materiali didattici celebravano la violenza, incluso un inquietante riferimento a un attacco con ordigni incendiari contro un autobus israeliano definito un “party barbecue”. Materiali d’esame targati Unrwa includevano questionari in cui bisognava affermare che “liberare la moschea di al-Aqsa [di Gerusalemme] e fare sacrifici per essa è un dovere per tutti i musulmani”. E’ appena il caso di ricordare che Hamas ha denominato il massacro del 7 ottobre 2023 “alluvione di Al-Aqsa”.
La manipolazione dei contenuti educativi appare sistematica e attraversa più aree disciplinari. Alla scuola Ahmed Abdel Aziz, le mappe geografiche cancellano completamente Israele, mostrando l’intero territorio come “Palestina”. Perfino le lezioni di scienze venivano piegate all’indottrinamento. Un’unità didattica sulle “soluzioni liquide” spiega il ruolo che una miscela di acqua e sale svolge nella “battaglia dello stomaco vuoto” dei detenuti palestinesi che fanno sciopero della fame, con una grafica che mostra lo stomaco di un dentuto corredato di bandiera palestinese e di una colomba bianca che ne spezza le catene. All’interno dello stomaco, la grafica indica che la combinazione di acqua e sale forma la mappa della “Palestina” che cancella Israele: ad indicare che le lotte dei terroristi detenuti servono per conseguire tale obiettivo.
Le piattaforme social media associate a queste scuole amplificano ulteriormente i messaggi. Il gruppo Facebook ufficiale della scuola Al-Nuseirat postava testi d’esame che negano l’esistenza di Israele e includeva esercizi di grammatica basati su frasi di istigazione al conflitto come “Oh, figlio della Palestina, combatti coraggiosamente il tuo nemico”. Contenuti simili appaiono sui social media della scuola Al-Mughraqa, dove tutte le città israeliane sono costantemente indicate come palestinesi.
“Quest’ultimo rapporto – afferma IMPACT-se in una nota – evidenzia come le scuole Unrwa a Gaza, promuovendo la violenza e demonizzando Israele, fomentano il tipo di odio che ha alimentato le atrocità del 7 ottobre 2023”.
“Ciò che rende queste scoperte particolarmente preoccupanti è l’apparente inerzia dell’Unrwa, nonostante gli avvertimenti precedenti – aggiunge il portavoce dell’istituto – A marzo IMPACT-se ha presentato al sottosegretario generale delle Nazioni Unite, Catherine Colonna, un dossier completo di 245 pagine che elenca dettagliatamente le prove di istigazione alla violenza e all’antisemitismo in due di queste scuole. Eppure non è stato attuato nessun cambiamento significativo. Le implicazioni di queste scoperte vanno ben oltre il preoccupante aspetto educativo. Questi dipendenti dell’Unrwa, che hanno plasmato le menti di migliaia di alunni palestinesi, hanno continuato a ricevere stipendi finanziati dai contribuenti internazionali anche dopo gli attacchi del 7 ottobre. Ciò solleva seri interrogativi sulla trasparenza degli aiuti internazionali e sul loro potenziale abuso”.
“La nostra indagine – prosegue il portavoce – suggerisce che, anziché incidenti isolati, questi casi rappresentano un problema sistemico all’interno del quadro educativo dell’Unrwa a Gaza. La combinazione di una dirigenza affiliata a Hamas unita a programmi scolastici influenzati dai militanti e alla presenza fisica di infrastrutture terroristiche all’interno dei cortili delle scuole indica un problema profondamente radicato che richiede un’immediata attenzione internazionale. Questa indagine arriva in un momento cruciale in cui il ruolo e l’efficacia dell’Unrwa sono sotto intenso esame e un fallimento dell’agenzia nell’affrontare questi problemi, nonostante ripetuti avvertimenti e prove, solleva interrogativi fondamentali sulla sua capacità di adempiere al suo mandato, che è quello di fornire un’istruzione neutrale e di qualità agli alunni palestinesi. I risultati di questa indagine indicano che il sistema educativo dell’Unrwa a Gaza contribuisce verosimilmente alla perpetuazione del conflitto anziché promuovere la pace. Di fronte a organizzazioni terroriste che, a quanto pare, esercitano un’influenza significativa su contenuti e gestione dell’istruzione, la comunità internazionale si trova a dover rispondere a interrogativi urgenti su come garantire che gli aiuti umanitari e il sostegno all’istruzione servano davvero agli scopi previsti, senza essere arruolati da gruppi militanti”.
“Siamo profondamente preoccupati, ma non sorpresi, dalle continue rivelazioni di legami terroristici all’interno del sistema educativo dell’Unrwa, come emerge anche da quest’ultimo rapporto – commenta il CEO di di IMPACT-se, Marcus Sheff – L’Unrwa ha ripetutamente omesso di agire, nonostante le crescenti prove e i ripetuti avvertimenti sulla profonda influenza dei gruppi terroristici sulle sue scuole. Qui non si tratta solo di responsabilità e trasparenza dell’agenzia Onu. Qui si tratta di proteggere bambini e giovani palestinesi da un’istruzione che alimenta l’odio e l’estremismo. Ancora una volta, è evidente che il sistema educativo dell’Unrwa non è adatto allo scopo”.
E’ da anni che IMPACT-se lancia l’allarme su quella che denuncia come l’istigazione anti-Israele contenuta nei libri di testo palestinesi, tra cui la sistematica cancellazione dell’esistenza dello stato ebraico e la glorificazione della jihad violenta e del martirio.
(Da: Jerusalem Post, Times of Israel, 14.11.24)
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