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Libero Rassegna Stampa
15.11.2024 Parigi blindata per Francia-Israele
Cronaca di Andrea Muzzolon

Testata: Libero
Data: 15 novembre 2024
Pagina: 10
Autore: Andrea Muzzolon
Titolo: «Parigi blindata per Francia-Israele. Fischi durante l'inno e rissa sugli spalti»

Riprendiamo da LIBERO di oggi 15/11/2024, a pag. 10, con il titolo "Parigi blindata per Francia-Israele. Fischi durante l'inno e rissa sugli spalti", la cronaca di Andrea Muzzolon.


Andrea Muzzolon

Partita Francia-Israele a Parigi: un dispiegamento straordinario di polizia (per evitare un pogrom come quello di Amsterdam) non è comunque bastato a impedire una rissa sugli spalti nello stadio. Mentre fuori dallo stadio infuriavano le manifestazioni pro-Pal.

Parigi è ancora blindata dopo la partita di ieri sera fra la nazionale francese e quella israeliana. Le immagini dell’agguato dei pro-Palestina ai tifosi del Maccabi, in trasferta da Tel Aviv ad Amsterdam per seguire la gara di Europa League contro l’Ajax, hanno messo in allarme il governo transalpino che non ha voluto farsi trovare impreparato. Per questo, le autorità hanno deciso di mettere in campo un dispiegamento record: oltre 4 mila agenti sono stati impiegati lungo le strade parigine, con 2500 impegnati a pattugliare l’esterno di uno Stade de France tutt’altro che sold out. Appena 20mila biglietti venduti a fronte di una disponibilità di oltre 80mila. Se la partita, non proprio di cartello, non ha aiutato a staccare tagliandi, la paura di scontri e attentati di militanti pro-Pal ha fatto il resto.
Vani i tentativi da parte del governo Netanyahu di scoraggiare i tifosi a recarsi allo stadio. I supporters presenti nel settore ospite sono stati circa 200, abbastanza da far temere qualche azione violenta all’esterno dell’impianto da gioco e far così scattare il protocollo speciale. Per questo, oltre ai normali agenti, sono state impiegate 1.600 guardie di sicurezza privata nello stadio. In più, un’unità d’élite della polizia antiterrorismo ha seguito la squadra israeliana durante tutta la permanenza in Francia.
In tribuna si è accomodato il presidente della Repubblica Emmanuel Macron insieme al premier Michel Barnier e gli ex presidenti François Hollande e Nicolas Sarkozy. A detta dell’Eliseo, un segno di solidarietà nei confronti degli ebrei europei dopo i fatti di Amsterdam. «Saremo irremovibili dinanzi all'antisemitismo ovunque esso si manifesti e la violenza, incluso nella Repubblica francese, non potrà mai avere la meglio, così come le intimidazioni», ha dichiarato Macron poche ore prima del fischio d’inizio della partita.
Prima del match c’è stato un summit telefonico fra il ministro degli Esteri isrealiano, Gideon Saar, e il suo omologo francese Jean Noel Barrot. «La sicurezza dei tifosi israeliani deve essere garantita», ha chiesto a gran voce Saar nel corso del colloquio, rievocando i fatti di Amsterdam.
Successivamente Macron ha telefonato al premier Netanyahu e al presidente Herzog per presentare «a ognuno dei due il dispositivo di sicurezza messo in atto e ha assicurato loro la mobilitazione della Francia».
Inutili i tentativi di rinviare la partita o di giocarla in campo neutro per evitare disordini. All’indomani della caccia all’uomo in Olanda, il ministro degli Interni francese Bruno Retailleau aveva escluso queste possibilità: «Alcuni chiedono lo spostamento della partita Francia-Israele. Non lo accetto, la Francia non si tira indietro perchè sarebbe come abdicare di fronte alle minacce di violenza e antisemitismo».
E così, puntuali, alle 20.45 le due squadre sono scese in campo. Qualche tensione c’è stata nei minuti subito antecedenti al fischio d’inizio. Il poco pubblico presente ha fischiato dapprima durante la lettura della formazione israeliana da parte dello speaker, e ha poi replicato durante l’inno nazionale dello Stato d’Israele. In tribuna, intorno al ventesimo minuto del primo tempo, è scoppiata una rissa tra tifosi francesi e israeliani, nella curva nord, sopra gli Irrésistibles francesi. Tafferugli a cui hanno preso parte molte persone con bandiere israeliane che urlavano “Liberate gli ostaggi”. Poi è stato predisposto un doppio cordone di steward per separare i due gruppi.

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