sabato 16 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Informazione Corretta Rassegna Stampa
15.11.2024 Scandalo antisemita nell'hotel di Patrick Ongaro a Selva di Cadore
Commento di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 15 novembre 2024
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Scandalo antisemita nell'hotel di Patrick Ongaro a Selva di Cadore»

Scandalo antisemita nell'hotel di Patrick Ongaro a Selva di Cadore
Commento di Deborah Fait

Selva di Cadore, Veneto: un hotel ha respinto dei clienti israeliani, accusandoli di "genocidio". Un atto di intolleranza inaccettabile da cui la Regione Veneto prende le distanze. Ma il proprietario non si pente: anzi rilancia sui social parlando come se avesse lanciato un messaggio importante da diffondere, da imitare. 

È accaduto a Selva di Cadore, considerata uno dei luoghi più ricercati dai turisti da superare, secondo le statistiche, persino Cortina. Ebbene, in questo paradiso montano, c’è un albergatore, proprietario dell’Hotel Garnì Ongaro, il signor Patrik Ongaro,  che si è sentito in dovere di disdire la prenotazione di una camera già regolarmente pagata da due giovani israeliani. Questo è il racconto pervenutomi attraverso un social, dove si può leggere la lettera inviata ai due giovani dal personale del signor Patrik Ongaro, proprietario dell’hotel. Lo riporto come ricevuto:

“Eden, una giovane donna israeliana che ha prenotato la camera all'Hotel Garni Ongaro (Salva di Cadore, Provincia di Belluno, Veneto). Ora è in Israele. Ha detto che avevano prenotato l'hotel per l'inizio di novembre e avevano pagato due notti senza possibilità di cancellazione. Il giorno prima del volo, hanno ricevuto un messaggio dall'hotel che diceva:

"Vi informiamo che il popolo israeliano in quanto responsabile del genocidio non è gradito cliente nella nostra struttura. Pertanto, se desiderate annullare la vostra prenotazione, sarete lieti di farlo e saremo lieti di concedervi la cancellazione gratuita."

Semplicemente una vergogna antisemita che trasforma il bene in male e il male in bene. I proprietari dell'hotel, che sostengono i terroristi di Hamas che hanno ucciso bambini, decapitato i nostri figli, violentato le nostre figlie e bruciato insieme genitori e figli mentre erano ancora vivi, accusano le vittime israeliane di genocidio”.

È stato appurato e ammesso persino dall’ONU che le vittime reali sono 8119, come ho evidenziato nel mio articolo di un paio di giorni fa: https://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=70&id=96626. Non si capisce quindi come sia possibile che delle persone pensanti possano credere alle invenzioni diffuse da un’organizzazione terroristica. Alla fine della guerra in ex Jugoslavia ci sono voluti mesi per accertare il numero reale dei morti e a Gaza, 5 minuti dopo un bombardamento, Hamas è già in grado di fare la contabilità delle vittime,  con numeri fasulli, addirittura quante donne e quanti bambini sono stati uccisi. Il termine genocidio divulgato da Hamas, in realtà fa parte della propaganda antisemita da anni e non si arresta nemmeno davanti a prove inconfutabili: l’aumento esponenziale, da 500.000 del 1948 ai quasi 10 milioni di oggi. Ma propaganda o meno, questa ridicola accusa è stata subito adottata da politici, dalla maggior parte dei media, da diversi opinionisti. Questa spaventosa campagna di odio contro Israele e contro gli ebrei in genere, ha i suoi responsabili in questi personaggi. Sono loro i colpevoli che stanno facendo apposta il gioco di Hamas e dei palestinesi, indottrinando l’opinione pubblica con il termine, genocidio, che niente ha di vero nella realtà di Gaza. Detto questo, sarebbe però normale e doveroso che la gente incominciasse a ragionare con la propria testa andando a controllare il significato del termine genocidio e dubitando delle parole di un’organizzazione che ha fatto del terrorismo e della “sacra menzogna” la sua ragione di vita e di morte. Non è difficile, basta consultare un dizionario, basterebbe andare su Google. Genocidio, significato : Metodica distruzione di un gruppo etnico, razziale o religioso, compiuta attraverso lo sterminio degli individui e l'annullamento dei valori e dei documenti culturali.

Questo è accaduto durante il nazismo con il popolo ebraico. Non succede a Gaza dove Israele tenta in tutti i modi di salvare la popolazione civile andando contro il cinico e terribile disegno di Hamas.  Obbedendo agli ordini dei defunti terroristi Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar, Hamas ha deciso di far morire quanti più palestinesi possibile, impedendo loro di salvarsi nei tunnel e di spostarsi dove l’IDF indica di andare per evitare i bombardamenti ai siti dove si nascondono i terroristi. Tutto questo per un fine unico e perverso: incolpare Israele e fare in modo che l’odio naturale degli occidentali per gli ebrei diventi quella sconvolgente ondata che sta travolgendo il popolo ebraico ovunque esso sia. In questo gioco perverso è stato preso anche il signor Patrik Ongaro, che, mi dicono, non sia estraneo a messaggi antisemiti sui social. Quello che ha fatto però è di più, molto di più, ha applicato nel 2024 le leggi razziali del 1938.

So che attraverso un mio avviso sui social molte proteste sono pervenute al signor Patrik Ongaro, ricordiamo il suo nome e cognome, e gli sono arrivate tante di quelle telefonate che hanno staccato i telefoni dell’albergo. Però dobbiamo fare di più, basta parlarci addosso, basta leccarci le ferite in silenzio perché siamo persone civili ed educate. Basta! Dobbiamo protestare di fronte a simile porcherie, dobbiamo protestare contro le innumerevoli manifestazioni antisemite e contro il silenzio complice della sinistra, per non parlare dell’incitamento all’odio di personaggi pubblici, di giornalisti senza coscienza, di politici molto sinistri. Siamo stati in silenzio nel 1938, adesso la storia si ripete perché l’odio covava sotto le ceneri di Auschwitz. Dobbiamo ribellarci con tutte le nostre forze.

Protestiamo, scriviamo, denunciamo!

Deborah Fait
Deborah Fait


takinut3@gmail.com

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT