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La Repubblica Rassegna Stampa
01.11.2024 L'Iran studia un altro attacco a Israele
Analisi di Paolo Brera

Testata: La Repubblica
Data: 01 novembre 2024
Pagina: 12
Autore: Paolo Brera
Titolo: «Hezbollah pronta a ritirarsi dal confine ma l’Iran studia un altro attacco a Israele»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 01/11/2024, a pag. 12, con il titolo "'Hezbollah pronta a ritirarsi dal confine' ma l’Iran studia un altro attacco a Israele" l'analisi di Paolo Brera.

Paolo Brera
Hezbollah pronta a ritirarsi dal confine” ma l'Iran studia un altro attacco  a Israele - la Repubblica
I mediatori tornano negli Usa, la tregua slitta. Continuano gli attacchi di Hezbollah al confine nord, colpite Metulla e Haifa. Israele torna a contare le vittime nelle città a nord, ieri 7, da mesi Israele non registrava un numero così alto di vittime in un solo giorno per colpa degli attacchi di Hezbollah

 A Washington lo definiscono «un incontro costruttivo e produttivo», ma gli inviati della Casa Bianca in Israele per mediare l’accordo — che pareva a un passo — sulla fine della guerra in Libano, tornano a casa senza passare da Beirut: «Non ci sono novità reali per un accordo in tempi brevi», dice il ministro della Cultura libanese Muhammad Murtada, in quota Hezbollah. Tanto che ilNew York Times scrive che la Guida suprema iraniana, Ali Khamenei, avrebbe ordinato di preparare un nuovo attacco contro Israele in risposta ai raid della scorsa settimana. La contromossa di Teheran arriverebbe solo dopo le elezioni Usa per non favorire Trump.

Intanto piovono bombe su entrambi i versanti del confine libanese. Gli israeliani hanno ucciso ieri 45 libanesi, alzando a 2.865 il numero delle vittime su questo fronte. Hezbollah invece ha “bucato” l’Iron Dome uccidendo 7 civili in Israele: a Metulla, cittadina a un passo dalla “linea blu”, l’artiglieria ha centrato un contadino israeliano e quattro operai agricoli stranieri; più a sud, a Kiryat Ata alle porte di Haifa, le schegge di un missile intercettato hanno ucciso due persone, madre e figlio, residenti nella limitrofa Shefaram, amaggioranza araba. Hezbollah annuncia anche di avere distrutto un tank e un blindato israeliani.

L’accordo che dovrebbe porre fine al conflitto è un aggiornamento della risoluzione 1701 Onu: secondo la bozza Usa, si partirebbe da un cessate il fuoco di 60 giorni con l’arretramento di Hezbollah dietro il fiume Litani, e con il dispiegamento dell’esercito libanese accanto a Unifil tra il Litani e il confine. L’Idf ha confermato di avere raggiunto gli obiettivi eliminando la linea di comando di Hezbollah, e i miliziani avrebbero accettato di arretrare dietro il Litani. Ma è nei dettagli, neitempi e nell’ordine della sua eventuale esecuzione, che tutto si complica. Senza contare le elezioni Usa: alla Casa Bianca sarebbe utile sbandierare il successo di una guerra chiusa, ma il premier israeliano Netanyahu non ha intenzione di aiutare i dem a discapito di Trump. Lo stesso vale per il negoziato — più complesso e lontano dalla meta — sulla restituzione degli ostaggi e sulla fine della guerra a Gaza; dove la strage quotidiana di civili palestinesi per i bombardamenti tra le case si aggiunge all’incubo della carestia imposta con il blocco degli aiuti.

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