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Libero Rassegna Stampa
01.11.2024 Hamas e Hezbollah rifiutano la tregua
Analisi di Maurizio Stefanini

Testata: Libero
Data: 01 novembre 2024
Pagina: 15
Autore: Maurizio Stefanini
Titolo: «Hamas e Hezbollah rifiutano la tregua»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 01/11/2024, a pag. 15, con il titolo "Hamas e Hezbollah rifiutano la tregua" l'analisi di Maurizio Stefanini.

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Maurizio Stefanini

Hamas non vuole la tregua, come ha lasciato intendere in questa settimana. Hamas vuole la fine della guerra e il ritiro permanente di Israele. Hezbollah non vuole la tregua, come diceva il suo nuovo leader Qassem. Parla di tregua, ma al tempo stesso continua ad attaccare Israele con lanci di razzi e droni.

Hamas rifiuta l’ipotesi di una tregua breve presentata dal Qatar: un mese in cambio di 11 ostaggi.
«L’idea di una pausa temporanea nella guerra, solo per riprendere l’aggressione in seguito, è qualcosa su cui abbiamo già espresso la nostra posizione. Hamas sostiene una fine permanente della guerra, non una temporanea». Hezbollah invece dice che una tregua si potrebbe fare. Una fonte in Libano ha dichiarato al quotidiano Ad-Diyar che il neo leader di Hezbollah, Naim Qassem, ha aperto le porte alla diplomazia con Israele. Secondo la fonte, nel suo discorso di mercoledì, Qassem sembrava aver dato il via libera ai negoziati per il cessate il fuoco. Tuttavia, raggiungere un accordo potrebbe richiedere settimane o mesi, ha aggiunto la fonte, chiarendo che «tutta l’attività diplomatica, anche se si intensificherà nei prossimi giorni, non porterà a un rapido cambiamento sul campo». Il primo ministro libanese Najib Mikati dice dunque di «sperare nel cessate il fuoco». Ma intanto sempre Hezbollah lancia sul nord di Israele missili che fanno sette morti oggi nel nord di Israele per razzi dal Libano. Il primo attacco c’è stato in tarda mattinata vicino Metula, mentre il secondo nel pomeriggio nei pressi di Kiryat Ata, nella zona di Haifa. Le vittime stavano tutte lavorando nei campi: si tratta di un israeliano e quattro braccianti thailandesi nel primo attacco, e di una donna di 60 anni e del figlio di 20 nel secondo.

SICUREZZA

È il motivo per cui Netanyahu insiste che una eventuale «tregua con Hezbollah sul Libano deve garantire la sicurezza di Israele»: così ha ribadito ai due inviati di Biden, Brett McGurk e Amos Hochstein. Ed anche per cui Israele continua a colpire. Per il secondo giorno consecutivo le Forze Armate Israeliane (Idf) hanno diramato un avviso a tutti i residenti di Baalbek, nel Libano nordorientale, e dei sobborghi circostanti, invitandoli a evacuare immediatamente in vista di nuovi attacchi aerei su presunti siti di Hezbollah. «Ti trovi in una zona di combattimento in cui l'Idf intende attaccare e colpire le infrastrutture, i beni, le installazioni e le armi di Hezbollah, e non intende farti del male», ha scritto in arabo il colonnello israeliano Avichay Adraee su X, allegando una mappa delle aree che saranno prese di mira. «Restare nella zona rossa espone te e i tuoi familiari a dei pericoli». Una serie di raid aerei hanno poi preso di mira la periferia della città costiera di Tiro, nel sud del Libano, dopo un nuovo ordine israeliano di evacuare diversi villaggi nel Sud del paese. Secondo la Lebanese National News Agency molti residenti, compresi i rifugiati palestinesi del campo di Rashidieh vicino a Tiro, avevano lasciato l'area poco dopo l’appello israeliano all'evacuazione. Secondo il Ministero della Sanità libanese, ci sarebbero stati nove morti, in particolare nella Bekaa e nel sud. Ma una vittima ci sarebbe anche a Beirut. Secondo l'Agenzia nazionale d’informazione libanese (Ani) un drone israeliano ha preso di mira una Mercedes sulla strada per Araya, uccidendo il conducente. Nello stesso punto è stato colpito un furgone che trasportava armi e munizioni di Hezbollah a Kahaleh, un villaggio vicino ad Araya. Tre persone sono pure morte nei raid israeliani sulla città siriana Homs vicino al confine libanese. I media statali siriani hanno riferito che l'esercito israeliano ha effettuato raid contro diversi edifici nella zona di Al-Qusayr, alla periferia. Ma, appunto, ci sono anche cinque morti e un ferito nell’attacco missilistico vicino a Metula. Non però militari, come riferito in un primo momento.
Secondo le notizie diffuse da Channel 12, una delle vittime era un cittadino israeliano e gli altri quattro erano cittadini stranieri. Il razzo sparato dal Libano ha colpito un'area agricola vicino alla città di confine settentrionale.

COPPIA DI SPIE

Secondo la Cnn, l’Iran attaccherà Israele prima del voto negli Stati Uniti, e l’Iran preannuncia un attacco «brutale». Intanto, in Israele una coppia di Lod è stata arrestata con l’accusa di spionaggio per Teheran, affermano lo Shin Bet e la polizia in una nota. Si tratta dell'ultimo di una serie di casi di presunto spionaggio per Teheran rivelati nelle ultime settimane. I funzionari affermano che uno dei due era stato incaricato di trovare un assassino per conto dei suoi responsabili iraniani. Secondo la dichiarazione, Rafael e Lala Guliyev, entrambi di circa 32 anni, hanno svolto missioni di raccolta di informazioni su siti di sicurezza e infrastrutture nazionali, oltre a seguire un'accademica presso un think tank sulla sicurezza con l'intenzione di farle del male.
Si dice che la coppia sia stata reclutata come parte di una rete iraniana che recluta israeliani che fanno parte della comunità di immigrati dalla regione del Caucaso.

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