Macron tratta con l’Iran: pazzesco! Analisi di Mauro Zanon
Testata: Libero Data: 19 ottobre 2024 Pagina: 9 Autore: Mauro Zanon Titolo: «E Macron intavola una trattativa con gli ayatollah»
Riprendiamo LIBERO di oggi, 19/10/2024, pag. 9, con il titolo "E Macron intavola una trattativa con gli ayatollah", l'analisi di Mauro Zanon
Mauro Zanon
Il prossimo 24 ottobre, a Parigi, si terrà una conferenza internazionale dedicata al Libano, fortemente voluta dal presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron. La data della conferenza è stata annunciata dal ministero degli Esteri e «riunirà gli Stati partner del Libano, le Nazioni Unite, l’Unione Europea e le organizzazioni internazionali, regionali e della società civile», ha dichiarato in un comunicato stampa il Quai d’Orsay. Macron aveva anticipato la tenuta della conferenza in occasione del 19esimo Vertice della francofonia, durante il quale aveva invocato «un cessate il fuoco immediato in Medio Oriente» e deplorato la decisione del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, di lanciare un’operazione terrestre dell’Idf in Libano. La conferenza, ha sottolineato il ministero degli Esteri francese, intende «mobilitare la comunità internazionale per rispondere alle esigenze di protezione e di soccorso d’emergenza del popolo libanese e di individuare le modalità di sostegno alle istituzioni libanesi, in particolare alle Forze armate, garanti della stabilità interna del Paese».
Giovedì, al termine del Consiglio europeo, Macron ha criticato la «mancanza di professionalità» di «ministri, giornalisti e commentatori» per le «dichiarazioni manipolate» su Israele che gli sono state attribuite nei giorni scorsi, aprendo una dura polemica con Netanyahu. Secondo il Parisien, Macron, durante una riunione del Consiglio dei ministri, avrebbe affermato che il premier israeliano «non deve dimenticare che il suo Paese è stato creato da una decisione dell’Onu». «Non c’è alcuna ambiguità: la Francia è sempre stata al fianco di Israele», ha sottolineato l’inquilino dell’Eliseo.
Sempre giovedì, in un’intervista rilasciata al Figaro a Ginevra, il presidente del Parlamento iraniano, Mohammad Ghalibaf, ha lasciato intendere che l’Iran sarebbe pronto a negoziare con Parigi l’applicazione della risoluzione Onu 1701 che prevede che solo l’esercito libanese possa essere schierato nel sud del Paese. «Forse, sente che i combattimenti fra l’Idf e Hezbollah potrebbero andare a vantaggio dell’esercito israeliano, a differenza di quello che successe nella guerra dei 33 giorni dell’estate 2006.
Per raggiungere questo obiettivo del cessate il fuoco, il presidente del Parlamento ci dichiara che l’Iran sarebbe pronto a negoziare concretamente le misure di applicazione della risoluzione 1701 con la Francia, che agirebbe da Paese mediatore fra Hezbollah e Israele», scrive Le Figaro. Il quotidiano conservatore francese sottolinea che Ghalibaf omette di dire «che Hezbollah non ha rispettato la clausola della 1701 che esige il ritiro al di là del fiume Litani». «Nelle loro incursioni via terra cominciate il 1° ottobre – aggiunge Le Figaro – gli israeliani hanno scoperto una quantità di armi anticarro nascoste nei villaggi libanesi di confine». L’intervista al Figaro di Ghalibaf, numero tre del regime di Teheran, ha suscitato l’indignazione del primo ministro del Libano, Najib Mikati che ha dichiarato: «Siamo sorpresi da questa posizione, che costituisce una palese ingerenza negli affari libanesi e un tentativo di mettere sotto tutela il Libano che noi rifiutiamo». Il premier libanese, che ieri a Beirut ha incontrato il presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha chiesto al ministro degli Esteri di «convocare il responsabile della diplomazia iraniana» in Libano per chiedere «spiegazioni» sulle dichiarazioni di Ghalibaf al Figaro. Come sottolineato dall’Afp, è la prima volta che Mikati, in buoni rapporti con Hezbollah, adotta un tale posizione.
Ieri, il sito di informazione francese Atlantico.fr ha pubblicato un’intervista a un franco-iraniano, Matthieu Ghadiri, ex poliziotto reclutato dall’intelligence iraniana negli anni Ottanta per spirare e influenzare il Partito socialista. Durante il colloquio, Ghadiri ha lasciato intendere che Rima Hassan, eurodeputata franco-palestinese della France insoumise (il partito della gauche radicale), pasionaria della causa palestinese, potrebbe essere un’agente al soldo dei servizi segreti iraniani.
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