Netanyahu dà un’occasione ai palestinesi Editoriale di Mario Sechi
Testata: Libero Data: 18 ottobre 2024 Pagina: 1 Autore: Mario Sechi Titolo: «Netanyahu dà un’occasione ai palestinesi»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 18/10/2024, a pag. 1 con il titolo "Netanyahu dà un’occasione ai palestinesi" l'editoriale di Mario Sechi.
Mario Sechi
La mente dell’assalto del 7 ottobre, il «macellaio di Khan Yunis», ha incontrato la morte a cui non poteva sfuggire, è stato ucciso dai soldati israeliani a Rafah, dove mesi fa le anime belle dicevano che non bisognava entrare. «Tutti gli occhi su Rafah», era lo slogan degli utili idioti di Hamas. Ora guardate bene, con i vostri occhi, Yahya Sinwar era là, dove la cronaca si fa storia e non mente.
Gaza è stata liberata dal mostro, Hamas è una gang di morti che camminano, ora i palestinesi hanno l’occasione per decidere il loro destino: possono rilasciare gli ostaggi e scegliere la via della pace (e troveranno la mano tesa) o continuare la guerra (e incontreranno ancora il pugno di ferro). Non è finita, ma un anno dopo la strage degli ebrei, Hamas è sconfitto, Hezbollah vacilla, l’Iran di Khamenei trema, i capi del terrorismo sono stati eliminati uno a uno, altri sono in fuga. Benjamin Netanyahu si è dimostrato un eccezionale leader in tempo di guerra, ha resistito alle sirene del cessate il fuoco che servivano solo ai terroristi, all’Onu dove i dittatori, i nemici della libertà e gli antisemiti proliferano. Israele combatte per noi tutti, per i leader di un Occidente senza memoria che non ricorda la doppia lezione di Monaco, quella del 29/30 settembre del 1938 e quella del 5/6 settembre del 1972. La prima, è una data nefasta per la storia del mondo, quella della conferenza in cui le cancellerie europee, pensando di placare l’espansionismo tedesco, concessero a Adolf Hitler di annettere alla Germania vasti territori della Cecoslovacchia, e fu l’inizio della fine; la seconda, è la data della strage degli atleti israeliani durante le Olimpiadi in Germania, fu in quel momento di orrore e dolore che il premier Golda Meir ordinò al Mossad l’operazione “Ira di Dio”, la caccia al commando di terroristi in tutto il mondo. Israele non perdona. Israele non dimentica.
Israele vive.
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