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Libero Rassegna Stampa
10.10.2024 Trump telefona a Netanyahu: ‘colpite’
Cronaca di Amedeo Ardenza

Testata: Libero
Data: 10 ottobre 2024
Pagina: 16
Autore: Amedeo Ardenza
Titolo: «L'ordine di Sinwar ai suoi: attacchi suicidi in Israele. Trump sente Netanyahu: 'Bravo, continua a colpire'»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 10/10/2024, a pag. 16, con il titolo "L'ordine di Sinwar ai suoi: attacchi suicidi in Israele. Trump sente Netanyahu: 'Bravo, continua a colpire'", la cronaca di Amedeo Ardenza

Trump chiama Netanyahu. E contrariamente a Biden non cerca di fermarlo. Sa che sta combattendo una guerra per la sopravvivenza di Israele e lo incoraggia a vincerla.

Sono morti mentre portavano a spasso i loro cani, Due cittadini israeliani sono rimasti uccisi mercoledì nella città settentrionale di Kiryat Shmona, nei pressi del confine con il Libano. La coppia sulla quarantina è stata colta di sorpresa dall’allarme missilistico: non hanno fatto in tempo a raggiungere un rifugio e sono rimasti colpiti dalle schegge di alcuni razzi esplosi da Hezbollah sulla cittadina alle pendici del monte Hermon. Altre otto persone sono rimaste ferite ieri dopo che Hezbollah ha scatenato una nuova pioggia di missili su Haifa, la città portuale nel nord d’Israele colpita il giorno prima da 100 missili. Fra le altre località prese di mira dalla milizia libanese si contano Avivim, Manura, Tel Hai, Metulla, Meron e Safed, dove una casa è stata centrata da un missile.
Secondo le Israel Defense Forces (Idf) sono 90 i missili caduti ieri nella regione Anche tre militari sono rimasti feriti in una giornata in cui Israele ha di nuovo compiuto incursioni «ingaggiando combattimenti ravvicinati con le forze di Hezbollah», hanno dichiarato le Idf. Sempre ieri in Israele si è registrato l’ennesimo attacco terroristico: sei persone sono state ferite, due in maniera grave, dopo che un uomo le ha accoltellate a Hadera, città costiera dell’insediamento ebraico nella Palestina mandataria a metà strada fra Haifa e Tel Aviv. L’uomo ha colpito in quattro diversi punti della città menando fendenti dalla sua moto. Fermato da dei cittadini armati – in un video si vede l’attentatore con il casco in testa che rifiuta di sdraiarsi a terra come ordinato dai passanti (e uno dopo gli sparerà a una gamba) – l’assalitore è stato identificato come un residente di Umm al-Fahm, città araba nel distretto di Haifa al confine con la Linea Verde che separa Israele da Giudea e Samaria. L’uomo, si legge sulla stampa israeliana, aveva precedenti penali.
L’attentato di Hadera segue di poche ore la pubblicazione da parte del Wall Street Journal dell’ultimo appello lanciato dal capo di Hamas, Yahya Sinwar. «È tempo di tornare agli attentati suicidi», sarebbe la direttiva data dall’ideatore del massacro del 7 ottobre 2023 a un altro dirigente del gruppo terrorista. L’indicazione di Sinwar risalirebbe allo scorso agosto, il tempo necessario per prendere il pieno controllo di Hamas dopo l’eliminazione del suo ex capo Ismail Haniyeh lo scorso 31 luglio a Teheran in un’azione temeraria attribuita al Mossad. E pochi giorni dopo, era il 18 agosto, un uomo tenterà di farsi esplodere nei pressi di una sinagoga a Tel Aviv: un attentato finito male solo per l’attentatore a causa dell’esplosione anticipata dell’ordigno che l’uomo aveva nello zaino. Il Wsj ricorda che erano circa 20 anni che Hamas non ricorreva agli attentati suicidi, una strategia che non aveva guadagnato al gruppo terrorista gazawi altro che una pessima reputazione su scala globale. L’arrivo di Sinwar alla guida del politburo di Hamas, si legge ancora, rappresenta l’affermazione dei “duri”: ecco perché il gruppo ha già rivendicato due attentati terroristici (Tel Aviv, 1 ottobre, sette morti; Beersheva, 6 ottobre, una soldatessa uccisa). «Sotto Sinwar, Hamas seguirà una linea fondamentalista molto più dura», ha dichiarato al Wsj Matthew Levitt, senior fellow del think tank Washington Institute ed esperto di Hamas. Nell’articolo si legge ancora della rottura verticale del gruppo fra i fuoriusciti che vivevano, come Haniyeh, negli alberghi di lusso di Doha e la leadership oltranzista di Sinwar, contrarissimo a ogni tregua con Israele – che nei suoi piani deve cessare di esistere – e considerato dai suoi avversari in seno al gruppo «un megalomane». Dopo i 40 giorni di lutto islamico per Haniyeh, Sinwar ha inviato una lettera a Hezbollah, agli Houthi e ad altri gruppi spiegando che Hamas è pronta a una lunga guerra di logoramento per spezzare la volontà di Israele.
Impegnato sul piano militare soprattutto contro Hezbollah, e in prospettiva contro l’Iran dal quale è stato attaccato due volte dallo scorso aprile, lo stato ebraico è al centro dell’attenzione degli Stati Uniti. Ieri il primo ministro Benjamin Netanyahu ha avuto un colloquio telefonico con il presidente degli Usa Joe Biden proprio per parlare di come Israele intenda reagire alla doppia aggressione missilistica da parte di Teheran. I due leader, piuttosto lontani dal punto di vista dei rapporti personali, non si sentivano dallo scorso agosto. Ieri però a Bibi è arrivata un’altra telefonata da un peso massimo: a chiamarlo è stato l’ex presidente Usa, oggi candidato repubblicano alla presidenza, Donald Trump. Secondo Channel 12, Trump si è congratulato con il premier per i risultati ottenuti nelle azioni condotte da Israele contro Hezbollah. L’ufficio di Bibi ha segnalato che la telefonata è stata un’iniziativa del tycoon.

 

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