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Informazione Corretta Rassegna Stampa
09.10.2024 IC Mappamondo: La Palestina è solo un alibi. Tutte le sue organizzazioni mirano alla distruzione d’Israele
Analisi di Gabriel Barouch

Testata: Informazione Corretta
Data: 09 ottobre 2024
Pagina: 1
Autore: Gabriel Barouch
Titolo: «IC Mappamondo: La Palestina è solo un alibi. Tutte le sue organizzazioni mirano alla distruzione d’Israele»

IC Mappamondo: La Palestina è solo un alibi. Tutte le sue organizzazioni mirano alla distruzione d’Israele
Analisi di Gabriel Barouch

Yasser Arafat all'ONU. L'OLP, fondata nel 1964 (prima ancora che si parlasse di "territori occupati") è nata con l'esplicito scopo di distruggere lo Stato di Israele. Tutte le organizzazioni nate nei sei decenni successivi stanno perseguendo lo stesso scopo, prima per realizzare obiettivi nazionalisti, poi, dagli anni 80, anche islamisti. E dal 1979 hanno l'Iran che li appoggia.

Vediamo chi sono i principali gruppi pro-palestinesi, a partire dall'Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) fino a Hezbollah.

Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP)

Fondata:1964-Scopo: organizzazione ombrello per le fazioni palestinesi con l'obiettivo di creare uno stato palestinese indipendente anche se all’epoca Gaza era sotto l’Egitto e Cisgiordania era sotto la Giordania e non Israele.

Il vero obbiettivo che ha perseguito è militanza armata contro Israele ed è stata riconosciuta dalla Lega araba come "unico rappresentante legittimo del popolo palestinese". Nel tempo, l'OLP si è spostata verso la diplomazia, soprattutto dopo gli accordi di Oslo del 1993.

Fronte popolare per la liberazione della Palestina (FPLP)

Fondato: 1967-Scopo: un gruppo marxista-leninista che si è separato dall’OLP. Il FPLP ha rifiutato i negoziati con Israele ed è diventato noto per la sua militanza armata, inclusi attacchi di alto profilo come i dirottamenti aerei negli anni '60 e '70.

Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina (DFLP)

Fondato: 1969-Scopo: Un'altra fazione marxista che si è separata dal FPLP, il DFLP ha enfatizzato la guerriglia. Faceva parte dell'OLP ma criticava la sua leadership.

Con la Jihad Islamica inizia una guerra non solo di distruzione  di Israele ma anche degli ebrei, a livello mondiale.

Jihad Islamica Palestinese (PIJ)

Fondato: Primi anni '80 (circa 1981)

Ambito: PIJ è un gruppo militante religioso islamista dedito alla creazione di uno stato palestinese islamico e alla distruzione di Israele. A differenza dell'OLP e di altri gruppi nazionalisti, PIJ si oppone a qualsiasi negoziato con Israele e continua a usare la lotta armata, inclusi attacchi missilistici e attentati suicidi. 

Hamas (Movimento di resistenza Islamica)

Fondato: 1987- Ambito: Hamas è emerso durante la prima Intifada come organizzazione islamista palestinese con un'ala sia militare che politica. Cerca di stabilire uno Stato islamico in tutta la Palestina e la distruzione di Israele.

Hezbollah

Fondato: 1982-Scopo: non è un gruppo palestinese ma un'organizzazione militante islamista sciita libanese emersa in risposta all'invasione israeliana del Libano. Sostenuto dall'Iran, l'obiettivo principale di Hezbollah è la resistenza all'influenza e all'occupazione israeliana in Libano. Si identifica con la causa palestinese più ampia e condivide una posizione militante contro Israele.

Con l’Iran inizia la fase della guerra Religiosa.

Iran

Solo nell’ultimo decennio L’Iran si è presentato sulla scena politica, vuole la distruzione di Israele come tutte le organizzazioni nate per la Palestina. Aspetto che li accomuna. 

Ecco i principali fattori che spiegano questa posizione:

Ideologia islamica rivoluzionaria

Dopo la Rivoluzione Islamica del 1979, l'Iran è diventato una Repubblica Islamica guidata da una visione sciita radicale e anti-occidentale. L'Ayatollah Ruhollah Khomeini, leader della rivoluzione, vedeva Israele come un simbolo dell'influenza occidentale e imperialista in Medio Oriente, soprattutto per il suo stretto legame con gli Stati Uniti. Israele è stato definito da Khomeini "il piccolo Satana" (in contrapposizione agli USA, "il grande Satana").

L'Iran, come guida del movimento islamico rivoluzionario, si pone come difensore degli oppressi musulmani, in particolare dei palestinesi. Per Teheran, l'occupazione israeliana della Palestina è una violazione fondamentale dei diritti dei musulmani e un crimine contro l'Islam.

Supporto ai movimenti di resistenza

L'Iran sostiene vari gruppi palestinesi e libanesi, tra cui Hamas e Hezbollah, che condividono l'obiettivo di distruggere Israele. Questa politica fa parte della strategia iraniana di espandere la sua influenza regionale attraverso l'appoggio ai movimenti di resistenza armata contro Israele e i suoi alleati.

Hezbollah, in particolare, è stato creato e finanziato dall'Iran e rappresenta uno dei principali alleati di Teheran nella sua lotta contro Israele. Lo scontro con Israele permette all'Iran di presentarsi come campione della causa palestinese nel mondo musulmano, guadagnando popolarità anche tra i sunniti, nonostante le divisioni settarie tra sciiti e sunniti.

Conflitto geopolitico e potere regionale

La lotta tra Iran e Israele è anche una questione di egemonia regionale. Israele e Iran sono i due paesi non arabi più potenti del Medio Oriente, e Teheran vede Israele come un ostacolo alla sua aspirazione di essere la principale potenza regionale.

Israele è alleato con gli Stati Uniti e molte monarchie sunnite del Golfo, tra cui Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti, che sono avversari dell'Iran. La posizione aggressiva verso Israele permette all'Iran di opporsi a questo asse di potenze che considera ostili.

Questioni religiose

Dal punto di vista religioso, la Repubblica Islamica dell'Iran, con la sua guida sciita, vede la causa palestinese come un obbligo morale e religioso. Gerusalemme (Al-Quds) è una città santa per i musulmani, e la presenza di questa città da parte di Israele viene considerata una profanazione dell'Islam.

La solidarietà con i palestinesi e l'opposizione a Israele sono utilizzate anche per giustificare la leadership morale e religiosa dell'Iran nel mondo musulmano, anche tra i sunniti.

Rifiuto degli Accordi di Pace

L'Iran ha storicamente rifiutato gli accordi di pace tra Israele e i paesi arabi (come gli Accordi di Camp David con l'Egitto o gli Accordi di Oslo con i palestinesi), sostenendo che questi accordi legittimano l'esistenza di Israele e non risolvono il problema della piena sovranità palestinese.

Mentre alcuni paesi arabi hanno normalizzato i rapporti con Israele negli ultimi anni (come gli Accordi di Abramo del 2020), l'Iran resta fermamente contrario a qualunque riconoscimento di Israele e continua a promuovere la "resistenza" come unica soluzione.

Retorica anti-sionista

La leadership iraniana distingue spesso tra ebrei e sionisti, affermando di non essere contro gli ebrei come popolo, ma contro il "progetto sionista" che ha portato alla creazione di Israele. Tuttavia, la retorica del governo iraniano è fortemente antisemita, specialmente quando nega il diritto all'esistenza di Israele come Stato ebraico.

In sintesi, la posizione dell'Iran verso Israele deriva da una combinazione di motivazioni ideologiche (anti-sionismo, resistenza islamica), geopolitiche (rivalità regionale, opposizione agli alleati di Israele), e religiose (difesa dei luoghi sacri dell'Islam e sostegno ai palestinesi). L'ostilità verso Israele permette inoltre all'Iran di consolidare la propria posizione come potenza rivoluzionaria religiosa e leader del "fronte della resistenza" in Medio Oriente.

Essendo ormai una guerra di religione Islam contro ebrei e anche cristiani, ora le loro militanze sono anche alla porta di casa in tutti i paesi occidentali.

Gabriel Barouch

(Copyright/ tutti i diritti riservati 2024) 


takinut3@gmail.com

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