Il disegno diabolico di Khamenei e l’opinione del principe Bin Salman (Non sarebbe forse il tempo di dargli ascolto?) Commento di Angelo Pezzana
Testata: Bet Magazine Data: 08 ottobre 2024 Pagina: 9 Autore: Angelo Pezzana Titolo: «Il disegno diabolico di Khamenei e l’opinione del principe Bin Salman (Non sarebbe forse il tempo di dargli ascolto?)»
Riprendiamo dal BET Magazine, edizione online, il commento di Angelo Pezzana del 1/10/2024 dal titolo "Il disegno diabolico di Khamenei e l’opinione del principe Bin Salman (Non sarebbe forse il tempo di dargli ascolto?)"
I Paesi che hanno firmato i patti di Abramo (un accordo che ha segnato la prima normalizzazione delle relazioni tra i Paesi Arabi Sunniti e Israele) nel 2020 sono gli Emirati Arabi Uniti, il Bahrein, il Sudan e il Marocco. L’Arabia Saudita non ha firmato ma aveva accolto l’invito dopo che gli Stati Uniti – con Trump Presidente – avevano proposto a un gruppo di nazioni arabe sunnite un’alleanza con Israele. Lo dichiara, spiegandolo con parole molto forti, anche il principe saudita Bin Salman: “Khamenei è il nuovo Hitler. Lui si vuole espandere e realizzare il suo progetto in modo molto simile a Hitler che, al tempo, voleva, espandersi in Europa. Molte nazioni in tutto il mondo e in Europa non si rendevano conto di quanto Hitler fosse pericoloso e io non voglio che accadano simili eventi in Medio Oriente. Ma, senza dubbio, se l’Iran svilupperà la bomba nucleare, seguiremo quell’esempio quanto prima”.
Quale è stato, sino ad oggi, l’atteggiamento delle testate italiane dalla tiratura più alta su questi argomenti? Riprendiamo dalla Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali) i primi sei quotidiani in ordine di diffusione: Corriere della Sera, Repubblica, il Sole 24 ore, Il Messaggero, La Stampa, Avvenire. Tutti, dopo il massacro di israeliani da parte di Hamas del 7 ottobre, di fronte a un Paese, Israele, aggredito, non hanno puntato la loro attenzione sull’aggressore.
Corrispondenti, inviati e commentatori – invece di raccontare quanto un Paese democratico, come Israele, fosse obbligato a difendere i propri cittadini – sono rimasti prigionieri delle menzogne e della false analisi diffuse dalla grande maggioranza dei palestinesi con alla testa Hamas. Mentre gli israeliani venivano catturati come ostaggi e assassinati, l’interesse dei media (e conseguentemente, poi, dell’opinione pubblica) per la situazione calava di giorno in giorno.
Corriere della Sera, Repubblica e La Stampa si sono ben guardati da intervistare storici non legati ai partiti di sinistra; il Sole 24 ore, il giornale di Confindustria, si schierava dalla parte araba Sciita per interessi economici delle imprese italiane; Avvenire, il quotidiano vicino al Vaticano, scriveva solo di pace…
Questa è la dimostrazione che tutto il mondo, anche occidentale, è sottoposto a una costante islamizzazione, innanzitutto dell’informazione, e che i principi democratici sono stati soppiantati dalla violenza e dall’odio verso l’unico Paese del Medio Oriente, Israele, che si trova di fronte all’abbandono di quegli Stati che un tempo erano democratici. L’Europa e gli USA imparino da Bin Salman che il rischio che corre l’Occidente è di non aver capito di trovarsi di fronte a un precipizio… complici anche le imminenti elezioni presidenziali americane.
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