I vigliacchi proPal si nascondono dietro ai Black Block Commento di Deborah Fait
Testata: Informazione Corretta Data: 08 ottobre 2024 Pagina: 1 Autore: Deborah Fait Titolo: «I vigliacchi proPal si nascondono dietro ai Black Block»
I vigliacchi proPal si nascondono dietro ai Black Block Commento di Deborah Fait
Dall’alba del 7 Ottobre 2024 Israele è sotto i bombardamenti a tappeto dallo Yemen e da Hamas che evidentemente non ha ancora esaurito i suoi razzi. Hanno voluto ravvivare le commemorazioni che in tutta Israele si stanno svolgendo per ricordare l’eccidio bestiale di un anno fa. Gli israeliani tutti, compresa chi vi scrive, sono affetti da sindrome post traumatica da stress, il pensiero degli ostaggi non ci lascia mai, qualsiasi cosa facciamo, perché qui la vita continua con coraggio e determinazione, aspettiamo il suono della sirena che ci avvisa di correre in rifugio. Quando andiamo in piazza degli ostaggi a Tel Aviv, veniamo travolti da ondate di dolore che non ci abbandonano mai. Là, con i parenti degli ostaggi, cantiamo, preghiamo, piangiamo, c’è anche chi si aggira tra le immagini dei nostri prigionieri, li guarda, chi dà una carezza a quei volti di cartone. Uno strazio. Ma vorrei tornare a parlare della vergognosa manifestazione di sabato 5 ottobre per dire quanto sono ipocriti i media e quanto sono vigliacchi i pro pal. Da sabato sento dire che la manifestazione sarebbe stata pacifica se non si fossero intrufolati i soliti criminali incappucciati di nero e che da un anno le manifestazioni pro Gaza sono sempre state pacifiche. Aberrante! Ma dove? Ma quando? Io ho visto ogni sabato dall’8 ottobre 2023, orde di giovani esaltati coperti dalla kefiah che urlavano -assassini assassini…Israele terrorista…Palestina dal fiume al mare… Israele sarà distrutto…” e altre porcherie del genere. Questo significa fare manifestazioni pacifiche per giornalisti e opinionisti? Per loro violenza è solo quando mandano all’ospedale una trentina di agenti di Polizia? Augurare a una Nazione di essere distrutta non è violenza? Sfilare con le bandiere di uno stato terrorista, di Hamas e di Hezbollah non è violenza? Questa storiella che i pro Pal manifestano pacificamente è pari a quelli che affermano che “i palestinesi non sono Hamas”. Devono dirmi allora chi erano quelle migliaia di persone inneggianti ai terroristi quando portavano gli ostaggi dentro Gaza. Chi erano quelli che li prendevano a calci e a spintoni, chi erano quelli che esultavano man mano che arrivavano le notizie del pogrom. Chi erano quei genitori che urlavano al telefono “ammazzane tanti figlio mio”. E devono anche dirmi chi ha votato nel 2006 per avere Hamas al governo di Gaza dopo aver ammazzato gli avversari di Fatah.
Oggi ho avuto la mia mezzoretta di travaso di bile quando al TG4 è stato invitato Saif Abouabid, rappresentante della comunità araba in Italia, un personaggio che mi fa venire i brividi perché ogni parola che esce dalla sua bocca è una menzogna dettata da odio e fanatismo. Oggi, a parte non aver condannato il 7 ottobre ma questo sarebbe il meno, anzi mi avrebbe dato fastidio se lo avesse fatto, ha snocciolato i soliti slogan cari agli odiatori di Israele: “Gaza una prigione a cielo aperto…non è vero che nel 1947 gli arabi palestinesi avevano rifiutato uno stato” e quando Angelica Calò Livnè, in collegamento da Israele, gli ha fatto notare che Israele non era più a Gaza dal 2005, lui ha osato dire che non era vero. Angelica friggeva di sdegno, io pure, lui era serafico e felice consapevole della rabbia e dolore che suscitavano le sue bugie, ma infine è stato zittito anche dalla conduttrice, Sabrina Scampini. Il guaio è che quelli che sentono parlare questi infami credono a quello che dicono se non conoscono i fatti e pochi li conoscono. Se l’opinione pubblica fosse più e meglio informata dai media forse le manifestazioni contro Israele avrebbero meno pubblico e forse anche il cuoco Rubbio non potrebbe fare proseliti se non tra gli antisemiti duri e puri che, qualsiasi sia la verità storica, ritengono un dovere odiare Israele in quanto Nazione ebraica e casa del Popolo ebraico. Sono passati 365 giorni dal Sabato Nero in cui si è verificato il più orrendo pogrom contro i Popolo ebraico dalla Shoah eppure le Tv e i giornali riempiono la testa della gente di fake news per screditare Israele, per farlo odiare di più, non paghi della tragedia che lo ha colpito e che ci perseguita giorno dopo giorno.
La Tv israeliana sta trasmettendo le storie dei nostri morti e dei nostri rapiti e devo gridarlo forte che il Popolo ebraico è un grande Popolo. Durante le commemorazioni non ho sentito in tutto il giorno una sola parola contro i nostri assassini e torturatori. Solo dolore, sorrisi, canti, i nomi e tante tante inconsolabili lacrime. Così si comporta un popolo che ha difronte a sé una sola parola: la vittoria.