Gli scontri di Roma e il silenzio degli indecenti Editoriale di Daniele Capezzone
Testata: Libero Data: 07 ottobre 2024 Pagina: 1/12 Autore: Daniele Capezzone Titolo: «Il silenzio degli indecenti: la sinistra parla di tutto, ma non dei suoi fan di Hamas»
Riprendiamo da LIBERO di oggi 07/10/2024, a pag. 1/12, con il titolo "Il silenzio degli indecenti: la sinistra parla di tutto, ma non dei suoi fan di Hamas", l'editoriale di Daniele Capezzone.
Daniele Capezzone
Dopo giorni di silenzio tombale, rotti solo (ma a titolo puramente individuale) dalle dichiarazioni serie e dignitose dell’ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini, uno dei rarissimi atlantisti rimasti nel partito, il Pd schleiniano ha dovuto attendere le 15.56 di ieri (per capirci: diverse ore dopo le parole del capo dello Stato Sergio Mattarella) per incaricare il responsabile sicurezza Matteo Mauri di verbalizzare due paroline di minima presa di distanza dall’oscena sfilata pro Hamas del giorno prima: «Tutta la nostra solidarietà e vicinanza agli agenti aggrediti e feriti durante la manifestazione di Roma», ha balbettato il piddino, virando subito dopo sul consueto comizietto antigovernativo. Insomma, avendo parlato il presidente della Repubblica, a quel punto diventava impossibile tacere del tutto: e allora si è affidata la fastidiosa pratica a un esponente non di primo piano del partito, il quale si è limitato al minimo sindacale. Nulla di più. Fine.
Poi, nella tarda serata di ieri, in tv, Elly Schlein (come vedremo alla fine) ha mormorato qualcosa di lunare, anche alla luce (scorrendo le agenzie di stampa) dei temi che- per tutto il weekend- hanno attratto l’attenzione della segretaria del Pd. Ecco una surreale ma verissima antologia, estraendo fior da fiore: giudicate voi, perché sembra uno scherzo, una beffa, un’agenda da marziana.
SOLE E PIOGGIA
Qui una delle ultime uscite schleiniane sui social: «Sole e pioggia oggi per le piazze e le vie di Savona, Albenga e Imperia, ma sempre tra le persone. Una giornata bellissima in Liguria per sostenere Andrea Orlando Presidente. Perché questa regione meravigliosa merita un futuro diverso e migliore di quello che sempre la stessa destra, dopo averla ferita, vuole riproporre in totale continuità con il passato. Ci vediamo a La Spezia, forza!».
E poi ancora, in ordine sparso: un sentito ricordo di Sammy Basso, la solita giaculatoria dirittista («I diritti sociali e i diritti civili sono inscindibili»), un fervorino sulla cittadinanza, una parolina ambigua al confine tra legalità e illegalità («La destra se la prende sempre con i lavoratori irregolari ma mai con i padroni che li impiegano in maniera irregolare»), microdichiarazioni contro i «subappalti a cascata» e poi sulle accise, uno stentoreo no «alle privatizzazioni striscianti», i consueti slogan anti-autonomia, e un pianterello finale sul «blitz» della destra sulla Consulta (perché si sa, quando non tocca ai comunisti indicare un giudice costituzionale, allora c’è subito il rischio-fascismo).
È mancato solo un autorevole commento della Schlein sul pareggio tra Juventus e Cagliari, sullo scontro televisivo tra Barbara D’Urso e Selvaggia Lucarelli, e sulla prossima accensione dei riscaldamenti nei condomini.
Insomma, la segretaria del primo partito dell’opposizione aveva parlato di tutto lo scibile umano, curando però di non avvicinarsi né al 7 ottobre, né all’ondata antisemita a sinistra, né alle manifestazioni dei piccoli fan di Hamas e Hezbollah. Un vero e proprio slalom per schivare tutto ciò che l’avrebbe costretta a pronunciare una parola chiara, impegnativa, non vaga, non propagandistica. Fino a ieri sera, non era stata onorata da uno straccio di risposta nemmeno Edith Bruck, la scrittrice sopravvissuta all’esperienza del lager, che ha chiesto pubblicamente, in un’intervista alla Stampa, una presa di distanza del Pd dalle piazze dell’odio contro Israele e gli ebrei. Un lungo silenzio anche per lei e sudi lei.
EVITARE IL CONFRONTO
Ma la realtà è che né Schlein né il corpaccione del partito vogliono prendere il toro per le corna: salterebbe il rapporto con Conte, verrebbe messo a rischio perfino quello con Bonelli e Fratoianni, e soprattutto – questo è il punto – si aprirebbe un momento di reale confronto anche con un pezzo cospicuo degli attuali elettori e sostenitori della sinistra, il cui cuore non batte né per Gerusalemme né per l’Occidente.
Certo, è fin troppo facile immaginare che oggi Schlein e compagni vergheranno commossi comunicati sull’anniversario del 7 ottobre, ma in qualche misura “storicizzando” la circostanza: giusto una lacrimuccia sul passato, e poi subito una presa di distanza da Netanyahu e dalla vera posta che è in gioco adesso, e cioè la sfida finale con il regime degli ayatollah iraniani.
Al Nazareno pensano di potersela cavare così, tra omissioni e ipocrisie.
C’è da tremare all’idea che, con due guerre aperte e un mondo in subbuglio, un simile gruppo (non) dirigente possa tornare alla guida del paese, avendo mostrato di preferire ai princìpi queste mediocri furbizie, e alle parole necessarie un lungo silenzio: il silenzio degli indecenti.
Ps: come detto, alla fine la sventurata Elly parlò, in tv a tarda sera. Per dire che «il corteo di Roma era perlopiù pacifico». Ecco, quelle parole ci hanno fatto rimpiangere il silenzio delle ore precedenti.
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