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Il Giornale Rassegna Stampa
06.10.2024 La ‘resistenza’ di chi sceglie la via del terrore
Commento di Fiamma Nirenstein

Testata: Il Giornale
Data: 06 ottobre 2024
Pagina: 12
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «La ‘resistenza’ di chi sceglie la via del terrore»

Riprendiamo dal GIORNALE di oggi 06/10/2024 a pag. 12 il commento di Fiamma Nirenstein con il titolo: "La ‘resistenza’ di chi sceglie la via del terrore".


Fiamma Nirenstein

"Dal fiume al mare" l'inno per la distruzione di Israele. Questo è il senso della manifestazione che si è tenuta ieri a Roma, con tanto di violenze contro la polizia. Era stata (giustamente) vietata, ma hanno cercato lo scontro. Non è stata una manifestazione per la libertà o per la resistenza, ma per il terrorismo.

Non voglio raccontarti, giovane ignorante che vai in piazza con la bandiera palestinese o quella del Libano e piangi Nasrallah, come i peggiori nemici dei palestinesi e dei libanesi, di cui del resto non ti importa proprio niente, siano proprio Hamas e gli Hezbollah sul cui modello terrorista tu disegni adesso la tua rivoluzione generale contro il mondo capitalista, imperialista, fascista, colonialista… Contro il babbo, la mamma, il datore di lavoro, la noia quotidiana, la tua incapacità. Cerchi una casa alla tua pigrizia morale, all’ignoranza in cui la tua generazione è cresciuta, al tuo vittimismo. E anche al tuo desiderio di violenza, di cui hai reso oggetto gli ebrei. Che c’è di nuovo? So che non hai voglia di sapere niente della verità. La colpa agli ebrei, è un classico di tutti i tempi, è una psicosi consistente e radicata, ricca, che ti garantisce molti argomenti, che conta su una paranoica antica fissazione di massa capace di portare a grandi risultati, persino alla guerra mondiale cui ha già condotto Hitler.

Ci vorrebbe almeno un breve corso per spiegarti la storia che non sai. Ma qui ed ora, se tu volessi fare una dimostrazione di “resistenza” contro un eventuale potere di Hamas o degli Hezbollah saresti morto in un momento, linciato, picchiato, sparato, sbattuto in un carcere, torturato. Se tu fossi una donna subiresti la peggiore fra tutte le oppressioni, quella medievale della poligamia, dell’abbigliamento, del comportamento, del matrimonio, la tua bambina potrebbe essere sposata a 12 anni con un jihadista di cinquant’anni, e convertita; se tu fossi gay, ti impiccherebbero a una gru o ti ucciderebbero per strada. Questo di fronte alla “resistenza”, parola ormai corrotta e pervertita, contro il nemico sionista e gli americani pare di poca importanza. La manifestazione si fa a ridosso del 7 di ottobre: “resisti” di fronte a bambini che hanno visto uccidere i loro genitori e poi hanno subito la stessa sorte mentre gli urlavano yehud, ebreo, di fronte alla memoria di Kfir e del suo fratellino di cui non si sa nulla, di fronte a donne ebree stuprate e uccise, ai rapiti, ai bruciati. Resisti di fronte a chi si è difeso dall’aggressione da Gaza, e poi dal Libano, dove se ne preparava una uguale, e difende anche te dall’ideologia assassina e fascista dei tuoi amici jihadisti.

Per rassicurarvi delle bontà del vostro evidente psicotico cinismo che proibisce di difendersi dall’odio belluino armato, parlate di genocidio: sì, un tentativo di genocidio c’è stato un anno fa, ed è ancora in corso, e l’ha riaffermato ieri il grande Ayatollah, colui che sta diventando il vostro capo ogni minuto di più, quello che vi suggerisce gli slogan e le piattaforme delle vostre manifestazioni. È il genocidio degli ebrei. E lo ripropone tutto l’asse della “resistenza” iraniano cui ti sei entusiasticamente unito, il suo motto è genocidio. E infatti Israele ha fatto di tutto nonostante le cifre gonfiate (40mila, si seguita ad abbaiare senza sapere che sono almeno 20mila i terroristi compresi nel numero, che gli altri, comprendono anche uomini, e non solo  donne e bambini come si ripete perfidamente, che Hamas ha lasciato con intenzione omicida fuori delle sue rivoltanti gallerie di difesa solo per Sinwar e compagni), stravolte, inventate, prive di qualunque base fattuale come tutte le fonti decenti ammettono, oppure che testimoniano un tasso di uccisione di civili molto più basso di quello di qualsiasi altra guerra, per avvertire, fornire aiuto umanitario, mantenere uno standard mai visto prima da parte di nessun esercito.

Ma che vi importa, cosa c’entra con la vostra “resistenza”, che i palestinesi dalla nascita dello Stato d’Israele abbiano sempre rifiutato l’offerta di pace, di due Stati per due popoli? che si siano enormemente moltiplicati dalla nascita d’Israele? A questo “resistete”? Al colonialismo? Peccato che non ci sia colonialismo nella storia di Israele: gli ebrei sono gli unici veri aborigeni della zona mediorientale, mai vennero con le armi, ma con la zappa tornarono a casa loro, finché non furono, come sempre costretti a difendersi dall’aggressione del 1948, e poi via via lungo tutta la strada. Furono gli arabi che vennero con le orde di Maometto settecento anni dopo Cristo, con stragi spaventose, invadendo anche territorio cristiano. È noto che il maggiore colonialista sia stato il potere islamico turco dell’Impero Ottomano. Per decolonizzare fino al voto dell’ONU del 1947, tutte le organizzazioni internazionali dagli anni Venti hanno votato l’ovvia idea che gli ebrei tornassero a casa loro. Da allora in una storia di sconfitte prima a fianco del regime nazista, poi comunista, coi dittatori panarabisti, i palestinesi invece di accettare di condividere la terra hanno seguitato a crogiolarsi nell’idea religiosa della distruzione del nemico, ebreo e occidentale. Voi in piazza tenete per Teheran, che tiene per la Russia e per la Cina, che si associa agli Houty agli Hezbollah a Hamas… ma certo, per odiare gli ebrei si può pagare qualsiasi prezzo, drogarsi, ubriacarsi di idiozia, e alla fine, perdere.   

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