30.000 imbecilli violenti marceranno su Roma per festeggiare il 7 ottobre. Basta con riflessioni e filosofia, è ora di agire Commento di Deborah Fait
Testata: Informazione Corretta Data: 04 ottobre 2024 Pagina: 1 Autore: Deborah Fait Titolo: «30.000 imbecilli violenti marceranno su Roma per festeggiare il 7 ottobre. Basta con riflessioni e filosofia, è ora di agire»
30.000 imbecilli violenti marceranno su Roma per festeggiare il 7 ottobre. Basta con riflessioni e filosofia, è ora di agire Commento di Deborah Fait
Nella rassegna stampa “Edicola Verità”, del 3 ottobre, la bravissima Camilla Conti, che si è beccata da qualche vigliaccoanchedella “lurida sionista”, ha fatto una proposta cui mi associo con tutto il cuore e che ringrazio per averla pensata. Dopo aver parlato dei sentimenti del marito uscito sconvolto per aver assistito alla proiezione dei 40 minuti dell’orrore del 7 Ottobre, ha detto: “Io faccio una proposta (a proposito delle manifestazioni che faranno sabato). Io proietterei su maxi schermo di tutte le città d’Italia, quel filmato di 40 minuti, poi chi vuole lo guarda e chi no, decisione sua”. (dal minuto 48.50 )
A questo punto mi chiedo come mai nessuno che si trovi ai vertici di associazioni, comunità, politici vari che considerano quel Sabato Nero l’aberrazione del genere umano, non abbia pensato di rispondere in questo modo alla marcia su Roma di 30.000 imbecilli violenti, nutriti di odio e ignoranza. Io me ne frego se qualcuno dice che il 7 Ottobre deve stimolare una riflessione, non solo me ne frego ma mi incazzo pure. Che riflessione? Su cosa vorreste riflettere? Volete trovare la risposta filosofica sul motivo per cui dei mostri assassini palestinesi hanno messo dei neonati a cuocere nei micro onde? Basta con la filosofia, basta con le parole, basta pensare e raccontarcela tra noi. È ora di agire, di fare qualcosa, di alzarci in piedi davanti a tutti quelli che giustificano e festeggiano Hamas e vanno in giro sventolando le loro bandiere e quelle di Hezbollah, inneggiando alla morte degli ebrei. È ora di alzarsi in piedi e dire, gridare, urlare Basta! Vi rendete conto che 30.000 esseri che si dicono umani sabato prossimo andranno a Roma e a Milano per maledire Israele, per urlare la felicità che hanno loro provocato le stragi commesse da migliaia di belve palestinesi. E noi stiamo a guardare e qualcuno dice che deve riflettere? Davanti a tanta inettitudine e, alla faccia del vostro filosofeggiare, loro, gli imbecilli, hanno già vinto. Loro, i violenti pro pal, vi ridono in faccia. Dal 7 Ottobre 2023 hanno fatto già 52 manifestazioni antisemite, vale a dire una alla settimana, senza che nessuno reagisse se non “pensando” quanto sono cattivi e ignoranti. Ai bei tempi della gioventù, quando tutte le associazioni lavoravano insieme e facevamo Congressi nazionali cui partecipavano tutti, dalla Sicilia a Bolzano, avevamo un peso. Le manifestazioni che organizzavamo avevano una larga eco sui media e sull’opinione pubblica. Purtroppo oggi viviamo nell’apatia e nella paura, il più delle volte divisi, ognuno per sé, con il risultato che gli unici che fanno sentire la loro voce, o meglio, le loro urla, sono gli antisemiti. Cinquantadue manifestazioni contro Israele! Quante ne abbiamo fatte noi? Un paio e in silenzio, mi raccomando, perché noi siamo educati e civili e non andiamo a sbraitare in piazza. Loro, gli antisemiti, invece sbraitano e il risultato è che l’opinione pubblica ignorante crede a tutto quello che dicono, a tutte le loro menzogne, credono che Israele sia uno stato terrorista e che i palestinesi facciano una giusta resistenza, come i gloriosi partigiani del tempo che fu. Camilla Conti è una bravissima giornalista, non è ebrea e non è israeliana eppure lei ha pensato a una reazione intelligente per mettere uno stop agli antisemiti, almeno per provarci. Certamente è impossibile realizzarlo in due giorni anche perché scommetto che, chi potrebbe mettere in atto questa stupenda idea, ci debba pensare. Bene, Intanto che riflettete se sia o no il caso di reagire alle forze del Male, prepariamoci a un’ ennesima ondata di odio.