Presentato a Milano il libro di Daniele Capezzone Cronaca di Emiliano Del Toso
Testata: Libero Data: 30 settembre 2024 Pagina: 4 Autore: Emiliano Del Toso Titolo: «Gli odiatori dell'Occidente e la malafede sul 7 Ottobre»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 30/09/2024, a pag. 4 con il titolo "Gli odiatori dell'Occidente e la malafede sul 7 Ottobre" la cronaca di Emiliano Del Toso.
L’orgoglio delle idee. Le azioni da intraprendere. Contro le ipocrisie del terzomondismo. E contro i cattivi maestri dell’antisemitismo. Il libro di Daniele Capezzone, Occidente noi e loro. Contro la resa a dittatori e islamisti (ed. Piemme), parla anche di questo e pone una lente d’ingrandimento sui paradossi e sulle contraddizioni degli occidentali che sparano a palle incatenate contro l’Occidente. E s’interroga sul conflitto in Medio Oriente, una cartina al tornasole delle stravaganti posizioni di quei presunti intellettuali che difendono autocrazie, oppressioni e fondamentalismo religioso, pur di attaccare quello stesso modo di vivere in cui sguazzano. Da una parte, troviamo Paesi democratici e liberali, i nostri modelli di riferimento; dall’altra, ci sono quei “paradisi” antioccidentali dove le libertà delle persone vengono represse e dove vige la legge antidemocratica del terrorismo. Ieri pomeriggio, nella Sala Blu del Teatro Franco Parenti, si è tenuta la presentazione di un libro necessario, che non vuole piacere e compiacere a ogni costo, ma adottare una voce fuori dal coro, combattere contro l’omologazione mediatica secondo cui Israele rappresenta il male guerrafondaio, mentre gli stati islamisti e i regimi totalitari, violenti e repressivi vanno difesi e, talvolta, compresi. Un incontro moderato da Davide Romano, Direttore del Museo della Brigata Ebraica di Milano, che ha radunato molte persone, nonché una buona parte della Comunità ebraica milanese, e a cui hanno preso parte per i saluti iniziali anche il presidente Walker Meghnaghi e il Rav Alfonso Arbib (Rabbino Capo Comunità Ebraica Milano). Sul palco, il dialogo ha coinvolto, oltre all’autore, anche Mario Sechi, Direttore responsabile di Libero, e Alessandro Sallusti, Direttore responsabile del Giornale.
«Mi preoccupa la naturalezza con cui ci stiamo abituando a sentire cose assurde», ha affermato Capezzone. «Penso per esempio alla senatrice Ester Mieli, che dopo aver argomentato in radio la sua posizione a favore di Israele e di Netanyahu, si è sentita chiedere dal conduttore: scusi, per caso lei è ebrea? Penso anche alla narrazione che è stata fatta dell’aggressione alla Brigata Ebraica in Piazza Duomo dello scorso 25 aprile. E poi mi viene in mente la caccia all’ebreo che viene propagandata nelle università americane: a Yale, per il 7 ottobre si terrà una veglia congiunta per ricordare le vite perdute di israeliani e palestinesi. Eppure, non mi risulta che il 7 ottobre ci siano state vittime palestinesi», ha evidenziato il Direttore editoriale di Libero. Durante la presentazione, Sallusti ha ricordato il tentativo di Silvio Berlusconi di dare all’Occidente europeo una forza che non è mai riuscita ad avere: «Berlusconi cadde perché scelse una politica estera che si conciliava malamente con gli altri Paesi occidentali.
Perché voleva portare la Turchia e Putin in Europa? Lui disse che se non mettiamo dei recinti finché siamo in tempo, questi tra dieci o quindici anni ci faranno impazzire. Ed è andata proprio così». Secondo il direttore Sechi, il virus dell’antisemitismo che si sta diffondendo sempre più velocemente deriva anche da quei falsi intellettuali che raccontano un mondo che non esiste: «Manifestano per i diritti di Gaza, ma non gli interessa che sia un posto dove non esistono diritti.
Sono quegli stessi intellettuali che adesso chiedono di cessare il fuoco in Libano. Ci sono poi giornalisti che non vogliono mettere in discussione la loro ideologia. Il fenomeno di rimozione di quanto accaduto il Sette Ottobre è malafede applicata con metodo scientifico.
La verità è che oggi Israele è il depositario della verità dell’Occidente. E combatte per quello in cui crede». Capezzone ha spiegato il titolo del libro: «Occidente – Noie loro è una contrapposizione provocatoria.
Loro sono quelli che vogliono più deboli Washington, Gerusalemme e Londra. Bisogna avere il coraggio di dire con forza la cosa giusta, eppure anche a destra c’è un po’ di difficoltà a fare una battaglia convinta. Ho voluto ritradurre un discorso di Margaret Thatcher che tenne nel 1978 e che invece sembra scritto ieri pomeriggio. Lei dice che la nostra libertà non sarà difesa dalla bontà delle nostre idee, ma dalla forza delle nostre difese. E questa cosa l’hanno capita Israele e Netanyahu, ovvero che il nemico va battuto sul piano militare e su quello culturale».
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