Lettera: Ci rimane solo Daniele Capezzone
Cara Deborah,
Lunedì sera ho assistito con disappunto alla trasmissione Quarta Repubblica, condotta da Nicola Porro. Mi dispiace parlarne male perché conosco le idee del conduttore, non certo di sinistra, inoltre è sempre stato un grande amico di Israele.
Nella trasmissione di lunedì però qualcosa è andato storto. All’inizio poche parole sulla guerra in Libano. L’inviata ha parlato di bombardamenti di Israele e di 24 bambini libanesi morti. Punto. Nessun commento, nessuna spiegazione, cambio di argomento e basta. Cosa è rimasto nella mente dei telespettatori? Che Israele bombarda il Libano e che ha ucciso dei bambini. Solita musica stonata, sulla falsariga di Gaza. Speravo che Porro avrebbe ripreso l’argomento per parlare delle ragioni di Israele ma niente da fare, argomento chiuso male, malissimo. La trasmissione è proseguita con l’occupazione delle case e tra gli ospiti era presente un comunista verde di cui mi sfugge il nome che, con la solita prosopopea e cafonaggine proprie dei sinistri, non ha lasciato parlare gli altri; parlava sopra la loro voce con l’unico risultato di far innervosire il pubblico che non capiva niente. Mi sarei aspettata ancora una volta un intervento severo di Porro per riportare ordine ma l’unica cosa che ha fatto era di rivolgersi timidamente al comunista, sorridendo e invitandolo a parlare “uno alla volta”. Se penso a come tempo fa zittì Daniele Capezzone che, da allora, non ha più invitato nella sua trasmissione, mi fa pensare che qualcosa sia cambiato. Lei ha scritto in un articolo recente facendo notare quanto Mediaset sia diventata un’altra cosa; che rete 4, un tempo una delle migliori, è diventata la succursale di Rai 3, Radio Kabul, come si diceva anni fa. Cosa ne pensa?
Un caro saluto
Paola Turilli
Cara Paola,
Ho visto anch’io Quarta Repubblica di lunedì 23/9 e, come lei, ne sono rimasta delusa e molto irritata, direi addirittura furibonda. Mai mi sarei aspettata tanta superficialità su quanto accade da quasi un anno in Israele, da parte di Porro, che è sempre stato strenuo difensore di questo paese. Ricordo una sua trasmissione con, o meglio contro, una oscena Francesca Albanese. Il suo silenzio sulla guerra in Libano dopo l’intervento monco e chiaramente di parte dell’inviata, mi hanno lasciata prima interdetta, poi furiosa. Devo ammettere che mi prudevano le mani per la delusione e la rabbia. Ho pensato “Se mettono la museruola anche a Porro, allora non c’è più speranza”. Quando hanno parlato dell’occupazione delle case, con, tra gli altri ospiti, il comunista Amedeo Ciaccheri, è stata raggiunta l’apoteosi della maleducazione da una parte e dell’appeasement, come dicono quelli fighi, da parte di Porro. Come scrive lei giustamente, questo personaggio cafone, non lasciava la parola a nessuno, addirittura parlava sulla voce di altri, impedendo ogni tipo di comprensione da parte degli ascoltatori. Porro lo invitava timidamente a lasciar parlare anche gli altri, senza successo. Quello, con la prepotenza tipica del suo colore politico, andava avanti imperterrito. Come ho scritto un paio di articoli fa, qualcosa è accaduto all’interno di Mediaset e in special modo nella direzione di Rete 4, un tempo la salvezza per chi rifiutava le notizie omologate, come il politicamente corretto impone, spesso e volentieri antisemite, delle altre reti. Gli interventi prepotenti e aggressivi dell’ospite comunista hanno provocato l’irritazione degli altri presenti in trasmissione ma non del conduttore che avrebbe dovuto essere il primo a zittirlo come una volta fece con Daniele Capezzone, da quel giorno assente da Quarta Repubblica e se ne sente la mancanza.
Lei ha ragione, alla luce della svolta politica di Mediaset (povero Presidente Silvio!), l’unico che ci resta in cui credere, è Daniele Capezzone con la speranza che resista almeno lui. Io ne sono certa!
Un affettuoso shalom
Deborah Fait