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Libero Rassegna Stampa
27.08.2024 L’Ucrania brucia, è la vendetta di Putin
Analisi di Mauro Zanon

Testata: Libero
Data: 27 agosto 2024
Pagina: 13
Autore: Mauro Zanon
Titolo: «La risposta di Putin: bombe sull'Ucraina»

Riprendiamo LIBERO di oggi, 27/08/2024, pag. 13, con il titolo "La risposta di Putin: bombe sull'Ucraina", la cronaca di Mauro Zanon

Mauro Zanon
Mauro Zanon

Kiev bombardata. I russi lanciano una rappresaglia sulle città ucraine dopo che, per venti giorni, non sono riusciti a respingere l'offensiva ucraina a Kursk, in territorio russo.

Risvegliate da esplosioni e sirene. Ieri Kiev e diverse altre città ucraine hanno subìto un massiccio attacco aereo russo. «La Russia ha attaccato utilizzando più di 100 missili e circa 100 droni Shahed», ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, prima di aggiungere: «Putin è una creatura malata e questo è chiaro a tutti da tempo.
Non possiamo avere restrizioni sulle armi quando la Russia usa le proprie di tutti i tipi, droni Shahed iraniani e armi balistiche della Corea del Nord. Ogni nostro partner sa quali decisioni forti siano necessarie». Diversi quartieri della capitale ucraina hanno subìto interruzioni di acqua ed elettricità. «Il settore energetico ha subìto gravi danni», ha confermato Zelensky.

MISSILI ABBATTUTI

A Kiev, i residenti si sono rifugiati nelle stazioni della metropolitana per proteggersi. Mykola Olestchouk, comandante delle forze aeree ucraine, ha affermato che l’Ucraina ha abbattuto «201 dei 236 veicoli aerei lanciati dalla Russia», denunciando «il più grande attacco missilistico» dall’inizio della guerra.
In totale, secondo il governo ucraino, sono state colpite quindici regioni e il bilancio è di almeno cinque morti e decine di feriti. Un uomo di 69 anni è stato ucciso nella regione di Dnipropetrovsk. Un altro è rimasto ucciso a Zaporizhzhia. Una terza persona è deceduta a Lutsk e una quarta a Izyum, nella regione di Kharkiv. Infine, nella regione di Zhytomyr, nell’Ucraina occidentale, una donna è morta dopo che la sua casa è stata colpita da un missile.
«Penso che questo sia ora l’obiettivo della Russia, colpire quante più infrastrutture possibili per esser certa di lasciare l’Ucraina al buio e al freddo questo inverno», ha commentato la deputata ucraina Lesia Vasylenko ai microfoni di Radio 4.
Si tratta del primo attacco massiccio sull’Ucraina di Mosca da quando Kiev ha iniziato la sua offensiva a sorpresa nella regione di Kursk.
Il ministero della Difesa russo, Andrei Belousov, ha reso noto che la Russia ha preso di mira infrastrutture energetiche «che supportavano il funzionamento del complesso militare-industriale dell’Ucraina« in nove regioni fra cui quelle di Odessa e Kiev. «Tutti gli obiettivi sono stati colpiti», ha aggiunto. In merito all’offensiva nella regione russa di Kursk, secondo Mosca, l’Ucraina avrebbe perso circa 6.200 soldati. Kiev ha fatto sapere che la risposta all’attacco russo «contro persone pacifiche» è «in via di preparazione« e sarà effettuata «con armi di nostra produzione». Il riferimento è al drone-missile Palianytsia.
«Cambierà le carte in tavola perché saremo in grado di colpire dove la Russia oggi non se lo aspetta», ha spiegato il ministro ucraino della Tecnologia, Mykhailo Fedorov. Pur senza entrare nei particolari il responsabile del progetto ha detto che lo sviluppo è iniziato al termine del 2022 e che si tratta di un programma militare «completamente nuovo», e non di un miglioramento di vecchie armi sovietiche. Fedorov ha aggiunto che il costo di ogni missile è minore di 1 milione di dollari e che l’esercito si sta rivolgendo al settore privato per ridurre ulteriormente i costi di produzione in quanto «genera soluzioni in modo incredibilmente rapido».

ALLARME IN POLONIA

La Polonia nelle stesse ore in cui la Russia portava avanti il suo attacco, ha denunciato l’ingresso di un velivolo nel suo spazio territoriale.
Molto probabilmente si è trattato di un drone Shahed visto che Varsavia ha escluso fin dall’inizio l’ipotesi di un missile balistico.
A Mosca, intanto, un gruppo di medici si è rivolto al presidente russo, Vladimir Putin, per chiedere l’apertura di un’inchiesta penale contro i funzionari della prigione artica in cui lo scorso febbraio è morto il leader dell’opposizione, Alexey Navalny. Secondo loro, la causa del decesso è stata una combinazione di ipertensione, danni vascolari e miocardiosclerosi diffusa, e i medici della prigione avrebbero dovuto prescrivere al detenuto una terapia anti ipertensiva, impedendogli di essere mandato nella cella di punizione.
Un altro cittadino russo è al centro delle cronache: il fondatore e ceo di Telegram Pavel Durov, arrestato sabato all’aeroporto Le Bourget di Parigi. Ieri, la procura di Parigi ha comunicato i 12 reati contestati, tra cui “complicità nel possesso di immagini di minore a carattere pedopornografico” e “complicità nell’acquisizione, nel trasporto, nel possesso, nell’offerta o nel trasferimento di stupefacenti”.

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