Vengono attaccate delle sinagoghe in nome della Palestina Commento di Michelle Mazel
Testata: Informazione Corretta Data: 26 agosto 2024 Pagina: 1 Autore: Michelle Mazel Titolo: «Vengono attaccate delle sinagoghe in nome della Palestina»
“Siamo scampati ad una tragedia assoluta”. Così Gabriel Attal, Primo Ministro dimissionario che resta in carica per il disbrigo degli affari correnti, evoca l'attacco perpetrato sabato scorsocontro la sinagoga Beth Yaacov a La Grande Motte, piccola località turistica situata nell'Hérault. “Due auto incendiate da almeno un individuo, una delle quali carica di una bombola di gas, hanno provocato questa mattina presto una forte esplosione nei pressi del luogo di culto. Un agente di polizia, con seri danni respiratori, è stato trasferito in ospedale, ma non è inpericolo di vita. In quel momento del giorno di Shabbat,nell'edificio religioso si trovavano cinque persone compreso ilrabbino della sinagoga. Nessuna di loro è rimasta ferita. Si sono verificati anche due incendi scoppiati davanti alle due porte della sinagoga. Gli ebrei francesi sono stati presi di mira e attaccati a causa del loro credo religioso.” Secondo Le Figaro, l'uso delle immagini della videosorveglianza della sinagoga ha permesso di certificare la presenza di un individuo davanti al luogo di culto, poco prima dell'esplosione . Costui, vestito con una kefiah e la parte inferiore del corpo avvolta in una bandiera palestinese, è ancora in fuga e attivamente ricercato. Il presidente Macron denuncia un atto terroristico. La classe politica francese è praticamente unanime nel condannare quello che definisce un atto antisemita, ad eccezione del leader di France Insoumise che si accontenta di parlare di un “crimine intollerabile” e nulla più. Per la cronaca, lo scorso maggio è stata presa di mira un'altra sinagoga. Quella della città di Rouen. Da qui quest’altro titolo di Le Monde dell’epoca: “Di fronte all’’ondata’di odio contro gli ebrei dopo il 7 ottobre 2023, il governo ha varato degli incontri per combattere l’antisemitismo.” Avremmo voluto capire perché la manifestazione di odio viscerale e di ferocia durante l’attacco dei militanti di Hamas del 7 ottobre avrebbe innescato questa ondata di odio contro gli ebrei di Francia. La verità è che la stampa, che mette in prima pagina qualsiasi accusa mossa da Hamas contro lo Stato ebraico senza cercare di verificarne la veridicità, difficilmente si sofferma sui crimini dell'organizzazione terroristica e sul trattamento inumano inflitto agli ostaggi. Come non notare questo commento che la moderazione di Le Monde non ha censurato: “In effetti, gli atti antisemiti sono sempre più frequenti. Tutto questoaccade a causa delle turpitudini di Israele. Penso che i rappresentanti della popolazione ebraica francese dovrebbero esprimere chiaramente la loro disapprovazione per la politica perseguita da questo Paese. Ciò forse calmerebbe l'ardore di alcuni terroristi.” Comunque sia, l'immagine di quest'uomo che non esita ad apparire con una bandiera palestinese intorno alla vita solleva interrogativi. Non sta attaccando un consolato, un’ambasciata israeliana. Certo, questi sono luoghi ben custoditi ma lo era anche la sinagoga. Certo, ci sono stati attacchi in passato contro luoghi di culto cristiani al grido di Allah è grande. Non abbiamo dimenticato l’assassinio di padre Hamel da parte di un terrorista islamico nel 2016 mentre officiava nella sua chiesa. Un delitto “motivato” da sentimenti religiosi contro una religione “empia”. Oggi il terrorista non ha invocato Allah. La lotta per la Palestina implicherebbe quindi la distruzione delle sinagoghe?