Hezbollah: il Mossad gli rovina i piani Analisi di Antonio Castro
Testata: Libero Data: 26 agosto 2024 Pagina: 4 Autore: Antonio Castro Titolo: «Hezbollah, pronti all'attacco. Il Mossad gli rovina i piani. Parte il blitz sul Libano per fermare i razzi su Israele»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 26/08/2024, a pag. 4, con il titolo "Hezbollah, pronti all'attacco. Il Mossad gli rovina i piani. Parte il blitz sul Libano per fermare i razzi su Israele" l'analisi di Antonio Castro.
Dallo scontro in Medioriente si è passati all’“Azione preventiva”. Le forze di sicurezza d’Israele all’alba di domenica mattina hanno sferrato un’attacco contro centinaia di postazioni missilistiche allestite ai confini libanesi dalle milizie sciite filoiraniane del movimento Hezbollah. Un’azione coordinata con gli alleati americani che hanno rinforzato la presenza nell’area spostando la portaerei Uss Abraham Lincoln scortata dal suo gruppo d’attacco. La portaerei imbarca cacciabombardieri di quinta generazione F-35, e rinforza il già nutrito schieramento aeronavale statunitense nella regione, che include pure la portaerei Uss Theodore Roosevelt, giunta nell’area lo scorso luglio.
Dopo le falle del sistema di sicurezza israeliano del 7 ottobre- che ha comportato l’attacco di Hamas nel sud di Israele da Gaza - questa volta il gabinetto di Benjamin Netanyahu ha preferito muoversi d’anticipo. Anche perché i segnali che arrivavano dal confine libanese apparivano da giorni preoccupanti.
Mentre provano faticosamente a ripartire i colloqui di pace in Egitto (l’ultima ipotesi è di un cessate il fuoco di 72 ore), il clima è ancora a dir poco teso. «La storia non è ancora finita», ha scandito il primo ministro israeliano. Secondo l’intelligence israeliano l’intenzione di Hezbollah era di colpire il centro di Tel Aviv (oltre a diverse basi militari strategiche e addirittura il quartier generale del Mossad). «Hezbollah ha cercato di attaccare lo Stato di Israele con razzi e droni. Abbiamo ordinato alle Idf di effettuare un potente attacco preventivo per eliminare la minaccia».
Con oltre 100 caccia militari in volo le forze di difesa israeliani (Idf) hanno ricevuto l’ordine di schierare tutto il potenziale difensivo. Non solo il famoso Iron Dome (la “cupola di ferro” che intercetta razzi e missili a corta gittata. Ma anche la Fionda di David (per i missili a medio raggio) e l’ultimo nato dei sistemi di protezione, l’Arrow 3, che riesce ad intercettare un bersaglio mobile fino alla distanza di 1000km.
Netanyahu lo ammette chiaramente: «Le Idf hanno distrutto migliaia di razzi a corto raggio e tutti erano mirati a danneggiare i nostri cittadini e le nostre forze in Galilea». E come se non bastasse sono stati «intercettati tutti i droni che Hezbollah ha lanciato contro obiettivi strategici nel centro del Paese».
«Israele sta colpendo Hezbollah in modo sorprendente e schiacciante. Tre settimane fa abbiamo eliminato il suo capo di stato maggiore (Fouad Shukr)», ha ricordato.Poi «abbiamo sventato il piano di attacco. Nasrallah (segretario generale del partito sciita libanese) a Beirut e Khamenei (la guida suprema dell’Iran) a Teheran dovrebbero sapere che questo è un altro passo sulla strada per cambiare la situazione nel nord e riportare i nostri cittadini sani e salvi alle loro case», ha tagliato corto Netanyahu.
Nel tardo pomeriggio anche Hassan Nasrallah- intervenendo- ammette di essere stati scoperti per tempo e anticipati.
Spiegando che i suoi «miliziani hanno preso di mira la base dell’intelligence militare Glilot a 110 chilometri nel territorio israeliano, a 1,5 chilometri di distanza da Tel Aviv». Nel suo discorso, Nasrallah ha ammesso che l’esercito israeliano ha iniziato a colpire il Libano 30 minuti prima dell’operazione, ma che le aree prese di mira non avevano nulla a che fare con l’attacco. Una quarantina gli obiettivi colpiti e distrutti.
In serata un portavoce dell’esercito israeliano ha garantito «che la base di Glilot non è stata colpita», nonostante fosse il principale obiettivo annunciato dagli Hezbollah libanesi. Una precisazione non da poco visto che la base militare, secondo i media israeliani, ospita anche il quartier generale del Mossad, l’agenzia di intelligence estera di Israele, che si trova alla periferia di Tel Aviv, nel centro di Israele.
Che la tensione stia lievitando di ora in ora lo conferma anche l’intervento del portavoce del ministero degli Esteri, Su fain Qudah.
La giornata è trascorsa con un flusso continuo di dicharazioni. Dalla striscia di Gaza pure Hamas si è complimentata con i “cugini” libanesi. Stessa musica dagli altri “soci” più a sud , gli Houthi dello Yemen.
L’ufficio politico yemenita parla apertamente, con al-Jazeera, di un attacco «forte». Di una «risposta in profondità in Israele» che «conferma che la resistenza è sincera» nelle «sue minacce». Per poi anticipare che «arriverà pure la risposta yemenita» e «i giorni, le notti e il terreno lo dimostreranno», minacciano ancora dal movimento Ansar Allah, secondo quanto riporta la tv satellitare.
La Giordania avverte che l’escalation in Libano tra Israele e Hezbollah potrebbe portare a una «guerra regionale».
Un timore condiviso negli ultimi giorni anche dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi che da mesi ospita insieme al Qatar le delicate trattative di pace.
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