Israele e l’immancabile doppio standard Commento di David Elber
Testata: Informazione Corretta Data: 08 agosto 2024 Pagina: 1 Autore: David Elber Titolo: «Israele e l’immancabile doppio standard»
Israele e l’immancabile doppio standard Commento di David Elber
Non appena Israele si è mossa per eliminare due pezzi grossi del terrorismo mondiale (Haniyeh a Teheran e Faud Shukr a Beirut) sono piovute aspre critiche da parte dei media mondiali e dei pseudo “esperti” nostrani. Per loro, qualsiasi cosa Israele faccia per difendersi è sbagliato, è criminale e porterà “all’allargamento del conflitto”. Praticamente i pseudo “esperti” nelle loro analisi hanno, nuovamente, ribaltato i fatti: gli aggressori sono diventati le vittime e le vittime sono diventati gli aggressori. È, unicamente, con Israele che le cose prendono questa piega. Proviamo a capire se le azioni anti terrorismo di Israele siano “criminali” e se porteranno “all’allargamento del conflitto”. Partiamo dal concetto di “allargamento del conflitto”. Se l’Iran e il Libano attaccheranno Israele in maniera massiccia e Israele, inevitabilmente, sarà costretto a contro attaccare, non si può parlare di “allargamento del conflitto” perché il conflitto è già allargato e l’Iran e il Libano da mesi già attaccano militarmente Israele; inoltre sono anni che minacciano Israele contro ogni legge internazionale. Questo nel più assoluto silenzio internazionale. Per limitarci, unicamente, al conflitto scoppiato a seguito dell’eccidio del 7 ottobre, è da rilevare che dal Libano sono piovuti, su Israele, oltre 5.000 tra razzi e missili che hanno causato decine di morti, centinaia di feriti ed enormi danni. Questo, senza che Israele abbia attaccato per primo: Israele si è limitato a rispondere all’aggressione libanese ed in maniera estremamente circoscritta. Infatti, anche l’eliminazione del numero due di Hezbollah Fuad Shukr è stata un’operazione mirata. Quale altro paese al mondo non avrebbe reagito al lancio di migliaia di missili, alla distruzione causata da questa aggressione e al fatto che, ancora oggi, dopo 10 mesi, oltre 60.000 persone siano sfollate dalle loro case? Gli “esperti” di questo non dicono nulla o si limitano a descriverlo come qualcosa che Israele si sia meritato per la sua colpa originale: esistere come Stato del popolo ebraico. Anche con l’Iran non si può parlare, certamente, di “allargamento del conflitto” perché il conflitto è già in essere: l’Iran ha già colpito direttamente Israele, lo scorso aprile, con un bombardamento di oltre 300 missili balistici e droni, oltre che con centinaia di razzi e droni dallo Yemen, le cui milizie Houti sono addestrate e armate dall’Iran. Però nonostante l’evidenza dei fatti, gli “esperti” nostrani vogliono far credere all’opinione pubblica che in fondo le azioni iraniane e dei loro alleati sono la conseguenza di “aggressioni” precedenti condotte da Israele. Ma se si scorrono a ritroso le lancette del tempo, senza pregiudizio ideologico, si scopre che il primo attacco sferrato, tra Iran e Israele, lo ha condotto l’Iran nel 1992 con il suo coinvolgimento nell’attacco all’ambasciata di Israele a Buenos Aires (e successivamente al centro ebraico AMIA sempre a Buenos Aires nel 1994). In pratica appena finita la sanguinosissima guerra con l’Iraq, il regime iraniano si è cimentato in una guerra a bassa intensità contro Israele e questo sempre nell’indifferenza del mondo intero troppo intento a fare affari con gli Ayatollah. Vedremo quando, sempre nell’indifferenza mondiale, l’Iran sarà dotato di armi nucleari cosa succederà.
Ora, vediamo di fare chiarezza in merito alle presunte accuse di “crimini” e “violazione del diritto internazionale” espresse dagli “esperti” nostrani. Per prima cosa l’uccisione mirata di esponenti di spicco di organizzazioni terroristiche non viola il diritto internazionale. Non basta certo, appicciare la qualifica di “capo dell’ala politica” di Hamas, a fare di Haniyeh uno stimato statista. Era uno dei principali responsabili dell’eccidio del 7 ottobre così come di innumerevoli attentati e morti precedenti. La sua eliminazione in territorio iraniano – uno Stato in guerra con Israele – non vìola norme internazionali. Per di più, la sua eliminazione non ha causato la morte di nessun civile iraniano. Chi invece ha violato, e continua a violare, le norme internazionali è l’Iran che finanzia, arma e addestra organizzazioni terroristiche contro le norme sancite dalle Risoluzioni 1368 e 1373 del Consiglio di Sicurezza e dalla convenzione contro il terrorismo del 2003. Questo nell’indifferenza della comunità internazionale.
Si può classificare come “crimine” l’eliminazione, senza un processo, di un terrorista? No, secondo le norme del diritto consuetudinario come prova di una pratica generale accettata come diritto. Il riferimento è alle migliaia di uccisioni di terroristi operate dalle forze della coalizione internazionale in Afghanistan, Iraq, Siria, Somalia e Yemen solo per citare i casi più importanti. Qualcuno ha mai accusato il premio Nobel per la pace Barack Obama, di “crimini” per aver autorizzato l’uccisione di centinaia e centinaia di terroristi (oltre che di migliaia di civili nelle suddette operazioni)? No nessuno. Qualcuno ha mai accusato Barack Obama di aver violato le norme internazionali quando ha eliminato Osama Bin Laden, per di più in territorio di un paese alleato (il Pakistan) e non ostile? Nessuno. Qualcuno ha mai accusato la Gran Bretagna o gli altri paesi della NATO di “crimini” per aver eliminato direttamente o avendo fornito informazioni di intelligence che hanno portato all’eliminazione di centinaia di terroristi e civili in Afghanistan o in Siria? No nessuno. Questa non regola vale unicamente per Israele anche quando elimina terroristi (senza coinvolgere civili) in territorio nemico.
Purtroppo l’opinione pubblica è costretta, dai media politicizzati e ideologizzati, a subire le comparsate mediatiche dei soliti “esperti” di disinformazione e alterazione della realtà dei fatti.