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Libero Rassegna Stampa
07.08.2024 La vendetta delle canaglie contro Israele
Cronaca di Amedeo Ardenza

Testata: Libero
Data: 07 agosto 2024
Pagina: 12
Autore: Amedeo Ardenza
Titolo: «Putin: salvate i civili. Biden: evitate rappresaglie. Ma Hezbollah fa capire che l'attacco sarà duro»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 07/08/2024, a pag. 12, con il titolo "Putin: salvate i civili. Biden: evitate rappresaglie. Ma Hezbollah fa capire che l'attacco sarà duro", la cronaca di Amedeo Ardenza

Hassan Nasrallah, capo di Hezbollah, annuncia una vendetta totale contro Israele, dopo l'uccisione del suo braccio destro Fuad Shukr. Mentre le grandi potenze stanno cercando di contenere le risposte dell'Iran e le eventuali contro-rappresaglie di Israele, Hezbollah vuole la guerra totale.

Ciascuna delle due grandi potenze parla con i propri amici, protetti, alleati. I russi con gli iraniani, gli Usa con Israele. Attori su fronti opposti ma il messaggio non cambia: andateci piano, non esagerate. Secondo fonti iraniane sarebbe stato lo stesso presidente russo Vladimir Putin a suggerire alla guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, di dare una risposta moderata alla presunta uccisione a Teheran del leader di Hamas Ismail Haniyeh da parte di Israele, sconsigliando di attaccare i civili nello stato ebraico. La notizia fa però il paio con quella riportata dal Wall Street Journal secondo cui l’Iran sta spostando lanciamissili sul proprio territorio e conducendo esercitazioni militari.

GUERRA TOTALE

«Non esagerate (nella reazione)». È l’analogo avvertimento che funzionari della coalizione internazionale a guida Usa hanno fatto a Israele. Lo riferisce la tv israeliana Kan, secondo cui sarebbe stato chiesto al governo di non reagire in modo troppo forte.
“Pensateci bene”, hanno ammonito. «L’obiettivo alla fine è di non arrivare a una guerra totale».
Questo messaggio non è invece arrivato alle orecchie di Nassan Nasrallah che prepara la vendetta per l’uccisione da parte di Israele la settimana scorsa del comandante di Hezbollah Fuad Shukr. In un elogio funebre dedicato a Shukr, il segretario generale della milizia sciita libanese ha chiarito che «non ci si può aspettare che Hezbollah reagisca allo stesso modo con cui ha reagito ad altri attacchi ai suoi agenti negli ultimi mesi». Il capo della milizia che dallo scorso 8 ottobre attacca quotidiamente il nord d’Israele (una regione dal quale sono scappati 70 mila residenti, ancora oggi sfollati) e che pochi giorni fa ha provocato una strage di bambini drusi nel Golan israeliano ha affermato: «Non abbiamo cercato escalation fino ad ora, abbiamo combattuto a sostegno di Gaza ma tenendo presente l'interesse nazionale libanese». E poi la minaccia: «Negli ultimi mesi i ristoranti (israeliani) sono stati pieni e l'aeroporto pienamente funzionante: ogni volta che uno dei nostri comandanti è stato ucciso, la nostra risposta è stata intensificata ma sempre misurata». Come ieri, quando il gruppo terrorista sostenuto dall’Iran ha lanciato una serie di droni suicidi sul nord dello stato ebraico: sei soldati delle Israel Defense Forces (Idf) sono rimasti feriti nell’incendio provocato da un drone nel nord della Galilea mentre altre 19 persone sono rimaste ferite nell’area di Nahariya, fra queste una donna che versa in gravi condizioni.
Le Idf hanno reagito bombardando depositi di munizioni e rampe di lancio di Hezbollah in una serie di località del Libano meridionale.
Calato nel suo ruolo di capo degli estremisti, Nasrallah ha anche lanciato un appello al mondo arabo sollecitandolo «a svegliarsi di fronte al pericolo che minaccia la regione. Non si può affrontare il pericolo israeliano facendo gli struzzi: il nemico si batte senza linee rosse. Ci vuole confronto e scontro, non esitazione né sottomissione».
Quanto ai tempi dell’annunciata ma non ancora arrivata doppia “vendetta” da parte di Iran e di Hezbollah, Nasrallah ha aggiunto una dose di perfidia spiegando: «L’attesa di Israele è parte della punizione, parte della battaglia».
Israele da parte sua si prepara all’attacco: i cittadini fanno scorte di acqua e viveri che stipano nei “mamad”, le camere di sicurezza presenti nelle abitazioni. Il governo non ha tuttavia dato ordine di chiudere le scuole. Disordini. invece, arrivano dall’interno. Ieri manifestanti ultraortodossi (charedi ossia “timorati”) hanno fatto irruzione nella base Tel Hashomer dell’esercito per cercare di impedire l’arruolamento degli studenti delle yeshiva, le scuole religiose del paese. Dapprima esentati dal servizio militare, questi studenti sono stati “arruolati” da una recente sentenza della Corte Suprema intervenuta a colmare un vuoto legislativo. Decine di persone, secondo quanto riportato dall’emittente Channel 12, hanno fatto irruzione nell’area della base militare.

IN DIFESA DI BIBI

Ieri il governo di Benajmin Netanyahu ha anche ricevuto una difesa d’ufficio da parte del Higher Level Military Group (Hlmg) formato da ex generali e funzionari legali militari d’Europa e Nordamerica. A seguito di un’indagine condotta a luglio in Israele, l’Hlmg ha inviato un parere alla Corte penale internazionale chiedendo ai suoi giudici di respingere la richiesta del procuratore Karim Khan per mandati di arresto contro il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant, contestando le accuse mosse contro i due esponenti del governo di aver dato ordine alle Idf di affamare o uccidere deliberatamente i civili palestinesi.

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