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Libero Rassegna Stampa
01.08.2024 Storia del Mossad
Analisi di Mirko Molteni

Testata: Libero
Data: 01 agosto 2024
Pagina: 8
Autore: Mirko Molteni
Titolo: «Chi entra nel mirino del Mossad non sa più dove nascondersi»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 01/08/2024, a pag. 8 con il titolo "Chi entra nel mirino del Mossad non sa più dove nascondersi" la cronaca di Mirko Molteni. 

Mirko Molteni
Mirko Molteni

Breve rassegna delle operazioni del Mossad all'estero, dall'eliminazione dei criminali nazisti a quella dello sceicco Yassin, il fondatore di Hamas a Gaza.

L’uccisione del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh nella capitale iraniana Teheran, pare con un missile teleguidato su indicazioni dei servizi segreti israeliani, è l’ultima di tante azioni mirate che Israele ha compiuto nell’arco di oltre 60 anni. Non sono mancati i fiaschi, e il fatto che nello stesso albergo di Haniyeh, ma a un diverso piano, ci fosse anche il capo della Jihad Islamica, Ziad Nakhaleh, illeso, apre al dubbio se davvero non si sia voluto colpirlo, oppure se l'abbia scampata.
La presenza in Iran di agenti del Mossad è nota, contando anche le uccisioni di scienziati nucleari susseguitesi dal 2007 al 2020. Solo in questo 2024, Israele ha ucciso il 2 gennaio un esponente di Hamas, Saleh Arouri, centrandolo con un drone a Beirut, in Libano, poi il 1° aprile il generale iraniano Reza Zahedi e altri ufficiali pasdaran nell'ambasciata iraniana di Damasco in Siria, scatenando il 13 aprile la reazione di Teheran con ondate di missili sullo stato ebraico. Infine, il 13 luglio gli israeliani hanno tentato di uccidere nella Striscia di Gaza il capo delle brigate Ezzedine el Qassam di Hamas, Mohammed Deif, dato per “gravemente ferito”. Ma è una storia che arriva da lontano.

CRIMINALE TEDESCO

Maggior servizio segreto israeliano, proiettato nelle operazioni estere, il Mossad (“Istituto”, da ha-Mosád le-Modi ín u-le-Tafkidím Meyu adím, “Istituto per l’intelligence e le operazioni speciali”) fu fondato nel 1949. A dargli una mano, lo Shin Bet, detto anche Shabak (da Sherut haBita ohaKlali, “Servizio di sicurezza generale”), specializzato in antiterrorismo, e l’Aman (da Agaf HaModi’in, “Sezione di intelligence”), servizio informazioni delle forze armate. Il Mossad ha istituito nuclei speciali di sicari incaricati di uccidere mortali di Israele, detti “nuclei Kidon” (“baionetta”), su ordine del capo dell’Istituto, detto in gergo “Memuneh” (“il responsabile”) o “Ramsad” (“il capo”).
Fra i primi trionfi ci fu il rapimento del criminale nazista Adolf Eichmann, che nel dopoguerra si nascondeva in Argentina, affinché fosse processato e giustiziato.
Il magistrato tedesco Fritz Bauer avvisò già nel 1957 il “memuneh” Isser Harel che Eichmann era a Buenos Aires. Le informazioni erano frammentarie e solo nel marzo 1960 l’agente del Mossad Zvi Aharoni scoprì che Eichmann abitava nella capitale argentina, in calle Garibaldi sotto falso nome Ricardo Klement. Dodici agenti di Mossad e Shin Bet, guidati da Harel e da Rafi Eitan studiarono le abitudini dell’ex-nazista. Agirono la sera dell’11 maggio 1960. Gli 007 s’appostarono con due automobili presso la casa di Eichmann, fingendo che una macchina fosse guasta, e ne attesero il rientro. Il “signor Klement”, ignaro, passò da lì, fu afferrato e caricato sull’auto. Lo portarono in Israele il 21 maggio, con un aereo della linea El Al, dove era stato imbarcato drogato e camuffato con un’uniforme della compagnia aerea. Processato, fu impiccato il 1° giugno 1962.

L'IRA DI DIO

Famosa fu «l’operazione Ira di Dio», l’uccisione dei mandanti dell’azione terroristica che alle Olimpiadi di Monaco del 1972 costò lavita a 11 fra atleti e allenatori israeliani.
Era il 5 settembre 1972 quando terroristi palestinesi di Settembre Nero presero in ostaggio gli atleti e negoziarono con le autorità tedesche. La premier israeliana Golda Meir offrì ai tedeschi l’invio delle forze speciali Sayeret Matkal, braccio dell’Aman, mala polizia tedesca volle fare da sola e fu un disastro.
Al capo del Mossad Zvi Zamir fu solo concesso di assistere da lontano alla maldestra azione degli agenti tedeschi, che finì in strage. Così, la Meir ordinò la vendetta, l’operazione Ira di Dio, diretta da Zamir e dall’ex-capo dell’Aman, generale Aharon Yariv. I nuclei Kidon braccarono per anni i capi di Settembre Nero. Per primo, fu scovato e ucciso a Roma Wail Zuayter. Agenti del Mossad con copertura da turisti, fra cui un uomo e una donna che si fingevano coppietta, sorvegliarono il palestinese. Il 16 ottobre 1972, Zuayter, rincasò, in un palazzo di piazza Annibaliano. Presso l’ascensore, gli israeliani lo crivellarono con pistole Beretta.
Il bersaglio più ambito era Alì Hassan Salameh, cervello dell’azione di Monaco. Nel 1973 il Mossad lo credette per errore a Lillehammer, in Norvegia, ma i sicari ammazzarono un cameriere marocchino che gli somigliava. Fu uno dei più clamorosi errori degli 007 ebraici. Salameh fu stanato a Beirut, in Libano.
Lì arrivarono all'inizio del 1979 agenti con falsi passaporti, i sedicenti inglesi Erika Mary Chambers e Peter Scrivere il finto canadese Roland Kolberg. Una notte la Marina israeliana sbarcò esplosivo su una spiaggia deserta fuori Beirut e gli agenti ne imbottirono un'automobile. Il 21 gennaio 1979 fecero saltare l'autobomba al passaggio dell'auto di Salameh, che non ebbe scampo.

PASTICCIO AD AMMAN

Circa 27 anni fa, al tempo del primo governo retto dall’allora giovane Benjamin Netanyahu, gli attentati suicidi attuati da Hamas in strade, piazze e autobus di Israele spinse il capo del Mossad, Danny Yatom, a tentare l’eliminazione del capo politico di Hamas, Khaled Meshal, che viveva ad Amman, in Giordania. Il 25 settembre 1997 due agenti del Mossad, membri del nucleo Kidon di Cesarea, sotto falsa identità dei canadesi Shawn Kendall e Barry Beads, arrivarono ad Amman e attesero che Meshal uscisse di casa per spruzzargli dietro l’orecchio poche gocce di una neurotossina che l’avrebbe ucciso in pochi secondi. L’azione doveva essere camuffata passando vicino alla vittima e aprendo una lattina di bibita.
Ma gli spruzzarono una quantità insufficiente di veleno. Inoltre la sua guardia del corpo li notò e li inseguì.
Gli agenti vennero arrestati dalla polizia giordana, mentre il capo di Hamas, agonizzante ma vivo, veniva ricoverato in ospedale. Re Hussein di Giordania trattò con l’agente israeliano Efraim Halevy un compromesso per evitare lo scandalo. Israele fornì l’antidoto a Meshal e in cambio la Giordania liberò i sicari. Dopo questo fallimento, Yatom si dimise da capo del Mossad e fu rimpiazzato da Halevy. Quanto a Meshal, guidò Hamas ancora fino al 2017, quando gli subentrò Haniyeh, e oggi ha 68 anni.

OMICIDI “NUCLEARI”

Fra i colpi a segno di Israele si contò il 22 marzo 2004 l’uccisione a Gaza dello sceicco cieco Ahmed Yassin, che aveva fondato Hamas nel 1987.
Fu centrato sulla sua sedia a rotelle da un missile sparato da un elicottero Apache. Presto nel mirino del Mossad entrarono gli scienziati nucleari iraniani, anche se Israele non l’ha mai ammesso. Il primo fu forse Ardeshir Hosseinpur, morto nella sua casa di Shiraz intossicato in modo misterioso il 15 gennaio 2007. Seguirono, dal 2010 al 2020, altri sei scienziati, uccisi per la maggior parte con bombe applicate alle loro automobili nelle strade di Teheran da ignoti motociclisti. L’ultimo, Mohsen Fakhrizadeh, fu crivellato il 27 novembre 2020 mentre andava in auto da Teheran ad Absard, dove aveva una villeggiatura. Lo uccise una fantascientifica mitragliatrice telecomandata via satellite e programmata con intelligenza artificiale e riconoscimento facciale, appostata dagli 007 ebraici sopra un autoveicolo parcheggiato lungo la strada. L'arma poi saltò in aria per non lasciare in mano iraniana tracce della tecnologia utilizzata.

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