Volevano solo giocare a pallone, Israele piange con i fratelli drusi Diario di guerra di Deborah Fait
Testata: Informazione Corretta Data: 29 luglio 2024 Pagina: 1 Autore: Deborah Fait Titolo: «Volevano solo giocare a pallone, Israele piange con i fratelli drusi»
Volevano solo giocare a pallone, Israele piange con i fratelli drusi Diario di guerra di Deborah Fait
Un missile iraniano in dotazione a Hezbollah è stato sparato alle 18,18 del 27 luglio in mezzo a un campo da calcio sul Golan nel villaggio druso di Majdal Shams. Ha ammazzato 12 bambini e adolescenti dai 10 a 15 anni, altri sono ancora dispersi e decine sono i feriti ricoverati negli ospedali, alcuni gravissimi. I telegiornali italiani, da schifo come sempre, hanno fatto passare le notizia in secondo piano annunciando il bombardamento di una scuola di Gaza piena di rifugiati. Hanno dimenticato di aggiungere la parola terroristi perché in quella scuola si nascondevano, in mezzo ai rifugiati, decine di nazisti di Hamas. Secondo molti giornalisti Israele prima di bombardare dovrebbe andare a prendere per mano ogni rifugiato, accompagnarlo in un luogo sicuro e poi bombardare una scuola vuota anche di terroristi, nel frattempo fuggiti altrove. Israele deve! Israele deve nutrirli, abbeverarli, ricoverarli nei propri ospedali, avvisarli quando bombarda i terroristi, sempre mescolati alla popolazione cosiddetta civile. A Israele si chiede di cessare il fuoco, di liberare centinaia di nazisti di Hamas per riavere forse 30 ostaggi, non si sa se vivi o morti. A Israele si chiede di ritirarsi lasciando campo libero ai nazisti. E a Hamas cosa chiedono i grandi idioti del mondo? Di smetterla di fare terrorismo? NO. Di finirla di sparare missili su Israele? NO. Di ritirarsi dalla striscia e liberare tutti gli ostaggi? NO. La Croce Rossa ha forse chiesto di incontrare gli ostaggi per assicurarsi delle loro condizioni? MAI. Gli idioti del mondo parlano sempre, forse inconsapevoli della mostruosità di quel che dicono, di due popoli due stati promettendo ai terroristi nazisti palestinesi che, come premio per tutto l’orrore che hanno commesso, avranno uno stato chiamato Palestina. Uno stato mai avuto prima per inesistenza di tale popolo, uno stato che sarebbe terrorista e che, riempito di soldi dagli stessi idioti del mondo, sarebbe un pericolo costante per Israele. Ma tanto, che gli importa di Israele a questo mondo antisemita? Non deve essere eliminato come predice l’Iran, come è scritto sulle carte costituzionali palestinesi? Elia Milani, ma non è il solo, quando fa le telecronache non accenna mai a quello che accade in Israele. Non parla dei territori perduti perché bruciati da Hezbollah, piantagioni intere, boschi campi e case di abitazione! Non parla dei 100.000 evacuati dalle loro proprietà dove non sanno se potranno mai tornare. Non parla dei nostri morti. Ogni giorno, da 296 giorni, un ragazzo di 18, 20 anni viene ammazzato mentre difende Israele. Non accenna ai bambini orfani, alle famiglie disperate, a interi nuclei familiari che non esistono più perché tutti ammazzati o rapiti ( quindi praticamente morti). Nessuno parla delle sofferenze di Israele, delle sue paure, delle sue speranze sempre tradite da chi dovrebbe essere suo alleato. Solo le vittime di Gaza sono importanti ma non sono le uniche, non sono le uniche volete capirlo! Soprattutto non sono vittime innocenti. Eppure ancora nel mondo si grida “free Palestine” e promettono di premiare l’orrore regalando loro uno stato che sarebbe un ennesimo stato islamico terrorista, pericolosissimo per Israele. Intanto, mentre scrivo, le vittime sono aumentate a 14, bambini e ragazzi che, con le loro tute da calcio, volevano solo giocare a pallone e che sono stati trovati a pezzi sull’erba, ormai nera di fumo e rossa di sangue. Ma il mondo (che mi ricorda il titolo di un film di tanti anni fa, Mondo Cane) si gira dall’altra parte e continua a sostenere Satana Hamas. Un mondo destinato a finire dove se sei bianco ti odiano, se sei ebreo ti odiano mille volte di più, se sei musulmano e terrorista ti amano e ti giustificano sempre. Durante la ridicola inaugurazione woke delle Olimpiadi ne abbiamo avuto un assaggio, l’Ultima Cena di Leonardo impersonata dalle drag queen. La squadra palestinese, che non si sa cosa faccia alle Olimpiadi senza rappresentare uno stato nazionale, applaudita, quella israeliana fischiata e accolta a suon di buuuuu. La nostra civiltà sta scomparendo, non conosciamo più il bello, accettiamo chi è violento, siamo completamente schiavi della cosiddetta religione di pace e amore che, lentamente ma voracemente divora un pezzo alla volta il nostro mondo per assoggettarlo alla sharia, lo digerisce con un sonoro rutto mentre noi, imbecilli, gli diciamo anche grazie.