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israele.net Rassegna Stampa
28.07.2024 Per Francesca Albanese/ONU Netanyahu è uguale a Hitler
Meme vergognoso dell'inviata dell'ONU

Testata: israele.net
Data: 28 luglio 2024
Pagina: 1
Autore: Redazione di Times of Israel
Titolo: «Per Francesca Albanese, Netanyahu è uguale a Hitler»

Riprendiamo dal sito www.israele.net - diretto da Marco Paganoni - l'editoriale di Times of Israel dal titolo "Per Francesca Albanese, Netanyahu è uguale a Hitler".

Francesca Albanese commenta, approvandolo, il paragone di Netanyahu con Hitler. Ennesima dimostrazione di pregiudizio antisemita di quella che è l'inviata dell'ONU nei Territori. A quando le dimissioni? E quando un avvocato avrà il coraggio di denunciarla e portarla in tribunale? Se questa è la situazione, l'Occidente è mal messo. 

La sedicente esperta di diritti umani per le Nazioni Unite Francesca Albanese ha sottoscritto un post sui social network che paragona esplicitamente il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ad Adolf Hitler.

Francesca Albanese, che è Relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti nei territori palestinesi, ha reagito con piena approvazione a un post su X che accosta un’immagine di Hitler, celebrato da una folla acclamante con saluti nazisti, a uno scatto di Netanyahu accolto questa settimana da membri del Congresso degli Stati Uniti.

“La storia è sempre lì che guarda” era la scritta che accompagnava il post di Craig Mokhiber, un ex funzionario Onu per i diritti umani che lo scorso 28 ottobre, quattro giorni prima del suo pensionamento, si è dimesso dalla carica di direttore dell’ufficio di New York dell’Alto Commissariato Onu per i diritti umani accusando l’organismo mondiale di non aver saputo impedire il “genocidio” dei civili palestinesi a Gaza (Nota: la controffensiva di terra israeliana nella striscia di Gaza era iniziata da un giorno).
“Questo è esattamente ciò che pensavo oggi” ha scritto giovedì Francesca Albanese a commento del post di Craig Mokhiber che equipara Netanyahu a Hitler.

Giovedì sera, il Ministero degli esteri israeliano ha attaccato Francesca Albanese definendola “irrecuperabile”. “Ancora una volta diffonde odio ignobile e abusa della memoria della Shoah – afferma il post su X del Ministero di Gerusalemme – È inconcepibile che ad Albanese sia ancora consentito usare l’Onu come scudo per diffondere antisemitismo”.

E’ intervenuta anche la missione di Israele presso l’Onu a Ginevra, affermando: “Quando un ‘esperto’ delle Nazioni Unite in carica approva la distorsione della Shoah diffusa dall’ex direttore di New York vuol dire che il sistema è marcio fino al midollo. È giunto il momento di #UNseatAlbanese” (rimuovere Albanese dall’Onu).

Il nuovo ambasciatore di Israele a Ginevra, Daniel Meron, ha usato lo stesso hashtag per denunciare che “Francesca Albanese abusa del suo titolo per diffondere odio e retorica incendiaria”.

Dal canto suo, l’ambasciatrice statunitense presso il Consiglio Onu per i diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra, Michele Taylor, ha scritto su X che il paragone tra Netanyahu e Hitler è “riprovevole e antisemita”. “Non dovrebbe esserci spazio per una retorica così disumanizzante – ha aggiunto la rappresentante di Washington – I relatori speciali (dell’Onu) dovrebbero impegnarsi a migliorare le sfide sui diritti umani, non a infiammarle”.

Tra i vari esempi citati dalla definizione operativa di antisemitismo redatta dell’Alleanza Internazionale per la Memoria della Shoah, si legge: “Fare paragoni tra la politica israeliana contemporanea e quella dei nazisti”.

Venerdì sera, l’ambasciatrice degli Stati Uniti alle Nazioni Unite Linda Thomas-Greenfield ha detto che Francesca Albanese “non è adatta a questa o a qualsiasi altra posizione alle Nazioni Unite”. “Non c’è posto per l’antisemitismo da parte di funzionari affiliati alle Nazioni Unite incaricati di promuovere i diritti umani – ha scritto Linda Thomas-Greenfield su X – Anche se gli Stati Uniti non hanno mai sostenuto il mandato di Francesca Albanese, è chiaro che non è adatta a questa o a qualsiasi altra posizione all’Onu”.

(Da: Times of Israel, israele.net, 26.7.24)

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