Ombre russe sulle Olimpiadi Editoriale di Maurizio Molinari
Testata: La Repubblica Data: 28 luglio 2024 Pagina: 1/21 Autore: Maurizio Molinari Titolo: «Ombre russe sulle Olimpiadi»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 28/07/2024, a pag. 1/21, con il titolo "Ombre russe sulle Olimpiadi", l'editoriale del direttore Maurizio Molinari.
Il sabotaggio dell’Alta Velocità francese in coincidenza con l’inizio delle Olimpiadi a Parigi fa temere all’Europa di essere di fronte ad un’azione ostile di guerra ibrida da parte di attori stranieri. Il fatto di trovarci davanti al più serio attacco finora avvenuto contro un’infrastruttura civile di una nazione dell’Unione Europea ha innescato fitte consultazioni fra i partner che coinvolgono anche gli alleati della Nato.
L’assenza di prove a carico di individui o gruppi specifici e la mancanza di rivendicazioni stridono con un’operazione che somma due caratteristiche: la dinamica rudimentale dell’attacco, con l’uso del fuoco per bruciare i cavi dell’Alta Velocità, e l’estrema sofisticazione del piano perché chi lo ha ordito ha dimostrato di conoscere a menadito la rete ferroviaria transalpina, incluso il preciso posizionamento sul territorio dei suoi quattro snodi strategici. Se a ciò aggiungiamo che le azioni di sabotaggio sono avvenute in un arco di tempo assai breve, di notte, ed a poche ore dall’apertura dei Giochi di Parigi non è difficile arrivare alla conclusione che ci troviamo davanti ad una sfida ben pianificata alla sicurezza della Francia e, dunque, dell’intera Unione Europea.
Nei giorni immediatamente precedenti ai Giochi, la Francia ed i Paesi partner ed alleati, in più riunioni sul tema della sicurezza, avevano preso in esame il rischio di cyberattacchi — fino al punto da temere che il collasso digitale innescato da un bug di Microsoft avvenuto la scorsa settimana potesse esserne il risultato — ma quanto avvenuto contro l’Alta Velocità evidenzia l’esistenza di un nuovo fronte di rischi: i boicottaggi fisici, con il fuoco, messi a segno da persone che si muovono liberamente sul territorio dell’Ue.
E la pista degli incendi porta verso Mosca per il semplicefatto che recenti sabotaggi di simili caratteristiche sono avvenuti nei Paesi Baltici, in Germania ed in Gran Bretagna. Al punto che, durante una recente riunione della Nato a Bruxelles, uno dei ministri presenti ha parlato senza mezzi termini di «sabotaggi fisici organizzati, finanziati e realizzati da elementi legati alla Russia».
Ma non è tutto perché a portare verso Mosca sono anche altri gravi episodi avvenuti in Francia. L’arresto, solo pochi giorni fa, di uno chef a Parigi, legato all’intelligence russa, sospettato di voler realizzare «un piano di destabilizzazione su larga scala» in occasione dei Giochi. Il fermo di un russo-ucraino, legato ai servizi russi Fsb, intento a confezionare un ordigno esplosivo nella sua stanza nei pressi dell’aeroporto De Gaulle. Le indagini francesi che hanno portato ad indicare nei servizi russi i mandanti dei graffiti contro il Museo della Shoah di Parigi e anche una precedente azione da parte di due moldavi che hanno imbrattato con 250 Stelle di David rosse le strade di Parigi. Da qui le parole dell’ex Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che ha puntatol’indice contro Mosca affermando: «Abbiamo visto di recente più arresti in Paesi alleati di persone accusate di sabotaggi o incendi che sono ora al centro di indagini legali, posso dire che stiamo registrando un aumento delle attività di intelligence russe sul territorio della Nato e dunque abbiamo aumentato la nostra vigilanza».
Le ombre russe che si allungano sui Giochi includono anche le affermazioni di Israel Katz, il ministro degli Esteri israeliano, che ha avvertito Parigi sul rischio di azioni iraniane contro gli atleti dello Stato ebraico, inclusa un’operazione cyber che ha diffuso in rete dettagli sulle loro vite private. Teheran, infatti, è alleata di Mosca nella guerra in Ucraina, come dimostrano le ingenti e continue forniture iraniane di droni-killer alle truppe russe.
Sul perché Mosca possa aver interesse ad umiliare Macron nel bel mezzo dei Giochi Olimpici possono esserci pochi dubbi: l’Eliseo guida il fronte dei Paesi dell’Ue favorevoli ad armare l’Ucraina, si è detto disposto ad inviare a Kiev i propri Mirage 2000 come anche possibili istruttori militari, ed è riuscito a scongiurare la vittoria nelle elezioni politiche della destra di Le Pen ricevendo da un irritato ministro degli Esteri Sergei Lavrov l’accusa di aver «manipolato la volontà degli elettori» grazie a decisioni «che non assomigliano a quelle di una democrazia».
Ce n’è abbastanza per comprendere perché, in attesa di conoscere gli sviluppi delle indagini francesi sul sabotaggio contro l’Alta Velocità, oggi l’Unione Europea è attraversata dalla forte preoccupazione di essere diventata un obiettivo della guerra ibrida lanciata da Vladimir Putin per riuscire a prevalere in Ucraina.
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