Torino, assalto ai cantieri Tav, denunciati 55 anarchici, ma la sinistra li coccola Cronaca di Alessandro Gonzato
Testata: Libero Data: 26 luglio 2024 Pagina: 2 Autore: Alessandro Gonzato Titolo: «Assalto ai cantieri Tav e sassi alla polizia, denunciati 55 anarchici. Ma la sinistra li coccola»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 26/07/2024, a pag. 2, la cronaca di Alessandro Gonzato intitolata: "Assalto ai cantieri Tav e sassi alla polizia, denunciati 55 anarchici. Ma la sinistra li coccola".
Alessandro Gonzato
Coccolati dalla sinistra, denunciati dalla polizia. E intanto i sindaci del Pd legalizzano le occupazioni abusive dei centri sociali. La questura di Torino ha denunciato 55 fra attivisti “No Tav”, militanti di Askatasuna e antagonisti vari provenienti da tutt’Italia in occasione delle ultime violenze in Val di Susa contro la realizzazione della ferrovia ad alta velocità Torino-Lione.
Askatasuna è il centro sociale di Torino che il sindaco dem Stefano Lo Russo ha voluto regolarizzare dopo che per anni gli anarchici hanno occupato abusivamente lo stabile: un premio alla costanza. Gli stessi premiati si rendono periodicamente protagonisti di disordini: a febbraio, per ricordarne uno, hanno sostenuto altri compagni che hanno assaltato una volante della polizia per liberare un marocchino irregolare che doveva essere rimpatriato dopo aver collezionato 13 condanne (9 definitive) tra cui una per violenza sessuale di gruppo. Altre medaglie, siamo in clima olimpico.
Torniamo alle denunce di ieri, scattate per inottemperanza ai provvedimenti dell’autorità e violazione del foglio di via dai comuni della Val di Susa. Le ultime incursioni sono state effettuate a inizio settimana e tra il 12 e il14 luglio nel corso di “un campeggio di lotta”. L’ultima raffica di azioni contro il quartiere di Chiomonte è cominciata lunedì sera. Gli agenti hanno denunciato che un gruppo di attivisti si sarebbe staccato da questo “campeggio” organizzato dal collettivo studentesco Ksa (legato ad Askatasuna) e dopo aver raggiunto le recinzioni avrebbe tentato di rompere il filo spinato. Nelle due notti successive un’altra quarantina di persone avrebbe tentato di rimuovere le barriere con tenaglie e ganci di acciaio. Le forze dell’ordine, bersagliate da pietre e altri oggetti, hanno risposto con idranti e lacrimogeni.
«L’individuazione di queste persone», ha tuonato Augusta Montaruli, deputata torinese di Fratelli d’Italia, «dimostra la matrice irreversibilmente violenta di questi nuclei. Mi chiedo se la collega Boldrini sappia che si tratta della stessa organizzazione di cui, per l’ultima volta ieri (martedì, ndr), ha difeso gli appartenenti durante un’interrogazione al ministro dell’Interno Piantedosi». La dem Laura Boldrini ha chiesto conto delle azioni delle forze dell’ordine che a Torino nelle ultime settimane hanno fronteggiato le manifestazioni pro-Palestina (e non solo) degli studenti, tra cui c’erano diversi appartenenti ad Askatasuna. Di nuovo Montaruli: «Ora che Boldrini ha per l’ennesima volta davanti agli occhi fatti che rimandano ad aggressioni inaccettabili, anche per la portata e la reiterazione, mi aspetto esprima una condanna netta di quanto avvenuto e piena solidarietà nei confronti delle forze dell’ordine costantemente attaccate solo perché svolgono il loro lavoro. Attaccate non solo dagli esponenti del centro sociale, ma anche dai politici di sinistra. Askatasuna», ha concluso Montaruli, «si dimostra un’organizzazione pericolosa che si alimenta d’odio politico. Basta giustificazioni per questa gente: la sinistra quando chiederà scusa per aver difeso esponenti riconducibili a questo centro sociale?».
Duro anche l’intervento dell’assessore piemontese di Fdi, Maurizio Marrone: «Sono gli stessi antagonisti a cui il Comune sta concedendo il cortile di un piazzale comunale che loro continuano a usare come covo per portare avanti la consueta violenza: l’indignazione del sindaco va forse in vacanza quando l’estrema sinistra assalta un cantiere strategico?».
Boldrini invece è indignata perché «La Russa non ha condannato CasaPound».
Punti di svista.
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