Lerici, memoria e speranza, musica e talento ebraico Commento di Fiona Diwan
Testata: Bet Magazine Data: 21 luglio 2024 Pagina: 32 Autore: Fiona Diwan Titolo: «Tra Memoria e Speranza, a Lerici la musica e il talento ebraico»
Riprendiamo da BET Magazine-Mosaico di luglio e agosto 2024, a pagina 32, il commento di Fiona Diwan dal titolo: "Tra Memoria e Speranza, a Lerici la musica e il talento ebraico".
Fiona Diwan
Viktor Ullmann che compone nel campo di Terezin, consapevole di essere giunto “alla fine dei tempi” e di vivere la distruttività dell’umano totale, la beffa-messa in scena nazista di Terezin, appunto. Un altro compositore, Olivier Messiaen, che butta giù note dolenti dal campo di concentramento Stalag VIII-A, spartito eseguito per la prima volta il 15 gennaio 1941: un vocalizzo di angeli, l’abisso degli uccelli che cantano, una liturgia di cristallo; sarà uno dei più alti esempi di musica da camera mai scritti.
Ma ci sono anche le musiche di Leonard Bernstein e Gustav Mahler, George Gershwin e Salomone Rossi, Mendelsshon e Shostakovitch: modernità sofferta e conflittuale, musica barocca e Novecento, sinfonie ottocentesche e melodie contemporanee. Il fil rouge? Un leitmotiv di temi ebraici con compositori ed esecutori di una tradizione musicale che ha attraversato i secoli all’insegna dell’intreccio di note e motivi che hanno tratto ispirazione da memorie e tradizione ebraica.
«Il tema di questa edizione, a me molto caro, è quello della Memoria. Tema, intorno al quale si articola un programma che raggiunge il suo “climax” nella messa in scena di Der Kaiser von Atlantis, opera composta da Viktor Ullmann.
L’apertura del Lerici Music Festival è affidata al Quatuor pour la fin du temps di Olivier Messiaen, da cui trae ispirazione l’artista Carlos Garaicoa per l’installazione Abismo, presentata nella medesima giornata. La musica diviene così strumento di memoria. Per non dimenticare gli orrori delle dittature e delle guerre. Ma anche strumento di dialogo e di speranza. Tramite il suo linguaggio universale che non conosce barriere.
Il Festival prevede un programma ricco e variegato che comprende la musica barocca, l’opera, i concerti sinfonici, la grande musica da camera con artisti in residenza, la commedia musicale e il jazz, lezioni-concerto, presentazioni di libri e conferenze. E, da quest’anno, l’arte contemporanea grazie alla collaborazione con Galleria Continua che offrirà anche una mostra personale di Garaicoa.
Gli eventi si svolgeranno a Lerici e in luoghi come la Fortezza Firmafede di Sarzana, l’Opificio Vaccari a Ponzano Magra, la Chiesa di San Pietro a Portovenere. Sono particolarmente legato a questo programma musicale che ritengo incredibilmente attuale ed importante. Memoria e Speranza».
Così spiega il Maestro Gianluca Marcianò, giovane e talentuoso Direttore Artistico del Lerici Music Festival che apre i battenti della sua ottava edizione dal 26 luglio all’11 agosto prossimi. Un appuntamento di altissima qualità, imperdibile per un mondo ebraico amante della musica.
Sfileranno esecutori di fama mondiale e talenti-prodigio (ad esempio Andrea Cicalese). L’edizione 2024 pone il focus sulla produzione musicale di alcuni celebri compositori ed esecutori di origine ebraica. Tra questi, oltre a Viktor Ullmann e Olivier Messiaen, anche Mieczysław Weinberg, Erwin Schulhoff, Ernest Bloch… Attraverso la propria musica hanno custodito e tramandato tradizioni e testimonianze indimenticabili, necessarie per onorare e tenere vivo il ricordo. Spiega Maurizio Roi, mente operativa del Festival: «Ogni anno c’è un tema nuovo: ques’t’anno abbiamo scelto il mondo ebraico, dall’antichità ai giorni nostri. E Lerici è un luogo perfetto per natura, bellezza e un Festival che amplifica il fascino del Golfo dei Poeti».
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