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Libero Rassegna Stampa
21.07.2024 Un raid aereo per avvertire l’Iran
Analisi di Mirko Molteni

Testata: Libero
Data: 21 luglio 2024
Pagina: 14
Autore: Mirko Molteni
Titolo: «Vendetta israeliana sullo Yemen. Un raid aereo per avvertire l'Iran»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 21/07/2024, a pag. 14 con il titolo "Vendetta israeliana sullo Yemen. Un raid aereo per avvertire l'Iran" la cronaca di Mirko Molteni. 

Mirko Molteni
Mirko Molteni


I depositi di carburante del porto di Hodeida, Yemen, bruciano dopo essere stati colpiti nel raid aereo israeliano. Rappresaglia dopo che gli Houthi hanno colpito Tel Aviv con un drone, è anche un segnale per l'Iran: Israele può colpire ovunque.

È arrivata ieri, nel consueto stile dei blitz israeliani, la risposta all’attacco sferrato venerdì dai miliziani yemeniti Huthi, armati dall’Iran, contro Tel Aviv. Un missile balistico e tre droni erano stati abbattuti dalle difese antiaeree ebraiche, ma un quarto drone aveva colpito un edificio causando un morto e otto feriti.
La polemica per la “falla” nell’altrimenti efficiente difesa israeliana ha spinto il governo di Benjamin Netanyahu e l’aeronautica con la Stella di David, la Heyl Ha Avir, a rispondere con un rocambolesco raid aereo fino allo Yemen, distante oltre 1.800 km.

AZIONE MIRATA

Per prime la televisione yemenita Al Masirah, vicina agli Huthi, e quella saudita Al Arabiya hanno parlato di «esplosioni e colonne di fumo in cisterne di petrolio a Hodeidah», città portuale base dei droni aerei e marittimi dei miliziani, «causate da un attacco aereo israeliano».
Al Arabiya sosteneva che si trattava di «un raid congiunto di aerei israeliani e anglo-americani» e che l’aviazione israeliana vi avrebbe partecipato con «12 aerei fra cui caccia F-35». Le fonti arabe hanno affermato inoltre che «ci sono morti e feriti» e che fra gli obbiettivi colpiti c’era «anche la centrale elettrica di Ras Khatib, che alimenta la città di Hodeidah».
Un anonimo funzionario USA ha ammesso sul sito web Axios che «caccia israeliani hanno compiuto un attacco aereo nello Yemen come rappresaglia per l'attacco con droni da parte degli Houthi a Tel Aviv». Secondo gli Stati Uniti «Israele ha agito da solo».
Fin da ottobre lo Stato ebraico è oggetto di lanci di missili e droni da parte degli Huthi, tutti ordigni forniti loro dagli iraniani e quasi sempre intercettati. Israele ha subito ammesso di aver attaccato lo Yemen, per la prima volta, a far capire che quel drone su Tel Aviv è stata la goccia traboccante dal vaso. The Times of Israel ha diffuso un comunicato dell’aviazione ebraica che spiega: «Aerei da combattimento hanno colpito obiettivi militari del regime terroristico Huthi nell'area del porto di Hodeidah nello Yemen, in risposta alle centinaia di attacchi effettuati contro lo Stato di Israele negli ultimi mesi». Colpendo il porto s’è voluto anche ostacolare «l’arrivo di armi dall’Iran». La stampa israeliana ha confermato che l'incursione è stata «approvata in mattinata dal ministro della Difesa Yoav Gallant».
Il raid è anche un monito all'Iran, per dimostrare le capacità a lungo raggio dell'aviazione israeliana, tanto più che Teheran è circa 200 km più vicina di Hodeidah, rispetto a Tel Aviv. Le squadriglie israeliane hanno in servizio 39 caccia Lockheed Martin F-35I Adir, la versione speciale per Israele dell'F-35, unica a montare elettronica di bordo non americana e quindi non soggetta al controllo di Washington, come invece accade per gli F-35 di altri Paesi. Anche vecchi caccia F-15 hanno partecipato alla missione. Sia gli F-35, sia gli F-15 hanno avuto bisogno di rifornimento in volo per raggiungere lo Yemen.
Israele è ben fornita di aerocisterne, con 14 velivoli Boeing 707 e Lockheed KC-130.

ITALIA NON COINVOLTA

Voci rilanciate sul web hanno sostenuto che gli israeliani «sono stati aiutati dagli italiani» grazie a una aerocisterna Boeing KC-767 della nostra aeronautica, citata come l'esemplare matricola MM62229 dato per decollato ieri da Gibuti, dove l’Italia ha una sua base militare, e diretto verso Nord.
Il velivolo è una delle quattro aerocisterne KC-767 in servizio nella nostra Aeronautica.
Non ci sono conferme di ciò e, anzi, il ministero degli Esteri italiano ha apertamente smentito tali voci, definite «informazioni false circolanti su media online e social media in Libano e altri paesi arabi».
Oltretutto, disponendo Israele di varie aerocisterne proprie, non avrebbe avuto senso scomodare l'Aeronautica Italiana per una sola. Gli Huthi promettono nuovi attacchi contro Israele, ma intanto, secondo la Marina britannica, hanno colpito con un drone aereo e uno marino una nave mercantile circa 120 km Nordovest di Mokha, presso lo stretto di Bab El Mandeb, danneggiandola lievemente.

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