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Informazione Corretta Rassegna Stampa
21.07.2024 We Will Dance Again. Sta scritto sulle magliette dei giovani israeliani
Diario di guerra di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 21 luglio 2024
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «We Will Dance Again. Sta scritto sulle magliette dei giovani israeliani»

We Will Dance Again. Sta scritto sulle magliette dei giovani israeliani
Diario di guerra di Deborah Fait

Nawaf Salam, presidente attuale della Corte Internazionale di IN-Giustizia dell’Aja, non è e non può essere imparziale. E' la punta di lancia dell'Onu nella lotta (IL-legale) contro Israele, che punta alla sua piena delegittimazione.

Nawaf Salam (un nome, una garanzia di equidistanza), presidente attuale della Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja , ha letto la decisione della Corte. Israele deve ritirarsi da tutti gli insediamenti e da Gerusalemme est. E poi? Ci dica cosa ancora vogliono da Israele questi giovanotti attempati bardati come tanti manichini. Mi pare sia chiaro l’intento del mondo intero nei confronti di Israele e pare impossibile che uno stato così minuscolo che sulla carta geografica non si riesce nemmeno a scrivere il nome per intero, dia tanto fastidio. Dopo il 7 ottobre pare sia stato deciso un accordo internazionale per la eliminazione del paese degli ebrei. Francesca Albanese, la tristemente famosa rappresentante ONU per i palestinesi, indagata per essersi fatta pagare da Hamas i suoi viaggi di propaganda antisemita, ha appena proposto di buttar fuori Israele dall’ONU. “È arrivato il momento di intraprendere azioni contro Israele e di escluderlo dalla Nazioni Unite come è stato fatto a suo tempo per il Sud Africa” ha detto l’ineffabile. Le ha risposto Hillel Neuer, direttore di UN Watch, con base a Ginevra: “Stai violando il tuo dovere di agire con imparzialità. In nessun caso il detentore di un mandato ONU ha il diritto di chiedere la rimozione di uno Stato membro”. I palestinesi, per completare l’opera, hanno chiesto alla FIFA di espellere Israele dai Giochi Olimpici.  La Federazione per onorare il nome che le sta a pennello, FIFA, non li ha mandati al diavolo ma ha detto che per il momento rinvierà la decisione. Ma sorvoliamo queste miserie e torniamo ai giovanotti della Corte di Giustizia Internazionale.

“La continua presenza di Israele nei territori palestinesi occupati è illegale”, ha tuonato il presidente della corte Nawaf Salam, sempre quello il cui nome è garanzia di equidistanza, spiegando che questa era l’opinione di 11 giudici del collegio giudiziario composto da 15 membri. Ha continuato Salam : ”Israele ha l’obbligo di porre fine alla sua presenza illegale” nel “territorio” il più “rapidamente possibile”.

Allora parliamo di questa illegalità! Quale è il nome storico di quello che Salam chiama territorio occupato, alias Cisgiordania,  alias West Bank? Giudea e Samaria! Questo è il nome giusto, non quelli farlocchi, inventati per cancellare gli ebrei dalla loro terra. Nel 1922 alla Conferenza internazionale di Sanremo fu deciso si creare un focolare ebraico che avrebbe dovuto essere situato proprio in quei territori che sono stati per millenni il cuore dell’ebraismo, la Giudea e la Samaria. Nel 1948 durante la prima guerra di Indipendenza di Israele, la Giordania occupò quei territori e li annesse illegalmente poiché erano già stati aggiudicati. Il Re cacciò gli ebrei, distrusse centinaia di sinagoghe, violò i cimiteri e per 20 anni gli arabi, che nel frattempo erano andati a vivere in quei territori rubati agli ebrei, non si sono mai sognati di chiedere alla Giordania di avere un loro stato. Perché non lo chiesero? Ma perché erano arabi, perbacco, non palestinesi. Arafat e il KGB sovietico non li avevano ancora inventati. Prima del 1948, l’anno della fondazione di Israele, gli unici che avevano il diritto di chiamarsi palestinesi erano gli ebrei, ebrei palestinesi, cioè abitanti nella regione geografica della Palestina. Gli arabi locali avevano un unico nome: arabi!

Nel 1967 la Giordania, con l’Egitto, il Libano, la Siria e l’Iraq attaccarono Israele che stravinse la guerra in soli 6 giorni. La famosissima Guerra dei sei giorni, studiata da allora in tutte le scuole militari del mondo! Finita la guerra Israele liberò Gerusalemme est occupata dalla Giordania, e liberò Giudea e Samaria. Dunque? Come la mettiamo con “la presenza illegale di Israele che deve cessare il più rapidamente possibile”? Quei territori sono ebraici da sempre, sono stati dati dalle Nazioni Unite al nuovo stato di Israele per diritto storico, i palestinesi c’entrano come i cavoli a merenda poiché, e questo deve essere chiaro, chiarissimo, non hanno mai avuto uno stato e,  fino al 1966, non sono mai esistiti. Allora io mi chiedo, come è possibile che una menzogna, che un’invenzione così enorme abbia fatto immediatamente presa nelle menti bacate di certuni e che da allora si continui a parlare di territori occupati. Occupati da chi? Dalla Giordania e basta!

A causa di quella invenzione scaturita dalla mente diabolica dell’egiziano Arafat, Israele è stato continuamente attaccato con altre guerre, con decenni di terrorismo, decine di migliaia di israeliani sono stati uccisi. Tra una guerra e l’altra, tra un’intifada e l’altra, Israele ha costruito un giardino, un vero e proprio Eden. È diventata la Start Up Nation, ha dato al mondo tutto quello che aveva da dare, dalla tecnologia alla scienza, alla medicina. Ha insegnato al mondo l’uso intelligente dell’acqua inventando l’irrigazione goccia a goccia. Israele fino al 7 Ottobre 2023, giorno dell’orrore, era un paese felice, modernissimo, una democrazia completa, un paese dove vivere era una gioia nonostante i tanti pericolo dovuti al terrorismo.

Bene! Adesso, dopo il 7 Ottobre, che segna la rottura tra il prima e il dopo, tra il passato brillante e il futuro incerto e troppo doloroso. Ora i mostri che hanno ridotto in questo stato di confusione un paese bellissimo che chiedeva solo  di stare in pace, i mostri che hanno stuprato, decapitato, cavato gli occhi, spaccato i bacini delle ragazze che violentavano, dato alle fiamme 21 villaggi che sembravano, prima, tanti giardini. Ora questi mostri vengono premiati dal mondo intero,  vogliono dar loro uno stato che hanno sempre rifiutato, vogliono togliere a Israele territori suoi, vogliono umiliare, demonizzare, semplicemente vogliono distruggere Israele.

Dopo il massacro di Itamar quando due giovani palestinesi hanno massacrato un’intera famiglia, dalla bambina di tre mesi, ai fratelli di 3 e 5 anni, ai genitori, tutti sgozzati con ferocia bestiale, da Israele è esploso un urlo che ha attraversato tutto il paese: “Non smetteremo di danzare”.

Lo diciamo ancora e ancora. Ci vogliono morti, vogliono rubare la nostra Terra ma noi continuiamo a vivere e un giorno, si un giorno, ritorneremo ancora a ballare come i ragazzi massacrati al Nova festival. We Will Dance Again, sta scritto sulle magliette dei giovani israeliani! E lo faremo.     

***************** LO YEMEN BRUCIA**************** 

È arrivata adesso la notizia di bombardamenti israeliani in Yemen, in risposta al drone di venerdì su Tel Aviv. I Jet dell’IDF hanno distrutto tutte le infrastrutture militari e le raffinerie di petrolio. Volevano incendiare Israele invece bruciano loro.

È ora che l’Iran incominci a preoccuparsi seriamente.

Deborah Fait
Deborah Fait


takinut3@gmail.com

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