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Libero Rassegna Stampa
11.07.2024 La sinistra contro gli ebrei
Cronaca di Tommaso Montesano

Testata: Libero
Data: 11 luglio 2024
Pagina: 4
Autore: Tommaso Montesano
Titolo: «Moltiplicati in Italia gli atti di antisemitismo. Frange contro gli ebrei nella sinistra antagonista»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 11/07/2024, a pag. 4, con il titolo "Moltiplicati in Italia gli atti di antisemitismo. Frange contro gli ebrei nella sinistra antagonista" cronaca di Tommaso Montesano


Tommaso Montesano

La sinistra antagonista è antisemita, lo confermano anche gli ultimi rapporti degli osservatori sugli atti di antisemitismo e discriminazione razziale.  Nelle università «l’antisemitismo si rivela una minaccia crescente che influisce direttamente sulla loro quotidianità»

Conviene partire dai numeri. Dal 7 ottobre 2023 - giorno degli attacchi terroristici di Hamas contro Israele - al 30 giugno di quest’anno, in Italia si sono registrati 406 episodi di antisemitismo. Nello stesso periodo del 2022/2023, i casi erano stati 98. Cifre, osserva il generale Pasquale Angelosanto, coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, che da sole mostrano quanto sia «evidente e allarmante» l’incremento del livello di violenza antiebraica nel nostro Paese. Minacce arrivate, per la maggior parte, dall’area della «sinistra antagonista», mette a verbale il generale nel corso della sua prima audizione- Angelosanto ha iniziato il suo mandato da coordinatore nella seconda metà di gennaio- di fronte alla commissione per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza presieduta da Liliana Segre. Una connotazione politica degli episodi che fa a pugni con le parole con cui, anche ieri al Corriere della sera, la segretaria del Pd, Elly Schlein, ha negato qualsiasi relazione tra antisemitismo e sinistra: «Il problema non riguarda certo il nostro partito».

GLI OSSERVATORI

Angelosanto ha diffuso i dati arrivati da sette “punti d’osservazione”: Oscad (Osservatorio sicurezza contro gli atti discriminatori); Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali); Ssii (Servizio per i sistemi informativi interforze); Ucei (Unione delle comunità ebraiche italiane); Cdec (Centro di documentazione ebraica contemporanea); Ugei (Unione dei giovani ebrei d’Italia) e Ejc (European jewish congress).
Con un’avvertenza: quanto raccolto è sottostimato, visto che il 79% degli ebrei intervistati «non ha segnalato a nessuna organizzazione l’episodio di antisemitismo più grave di cui è stato vittima». Una scelta che denota sfiducia nei confronti del sistema giudiziario.
L’analisi di Angelosanto - al vertice del Ros dei Carabinieri dal 2017 al 2023 - è allarmante e parte dal dato fornito dal Cdec: il 9% degli italiani è «moderatamente antisemita e il 10% è fortemente antisemita.
Per un totale non trascurabile del 19%». Si deve partire da qui - da quel quinto di italiani che nutre sentimenti antisemiti per spiegare la crescita di una minaccia ormai «polimorfa», ossia capace di assumere aspetti, forme e modi di essere diversi. I giovani ebrei dell’Ugei, a contatto con il mondo dell’università, denunciano che «l’antisemitismo si rivela una minaccia crescente che influisce direttamente sulla loro quotidianità».
È questo l’aspetto più preoccupante: l’antisemitismo che dopo il 7 ottobre 2023 sta piegando sempre più verso atti di natura fisica- «minacce di morte scritte sui muri interni di locali frequentati da ebrei, mezuzah strappata dalla porta, lettere minatorie inviate a comunità ebraiche, aggressioni (verbali e fisiche) a studenti in scuole ed università- è ormai una «minaccia alla sicurezza nazionale». «Il senso di pericolo è talmente più incombente», denuncia Angelosanto davanti ai commissari, da indurre «alcuni cittadini a praticare condotte di vita fortemente condizionate da limitazioni alle libertà individuali e alla pratica del culto». E questo non può non incidere sulla coesione «politico-sociale» del Paese, che nella sua carta costituzionale tutela «l’esercizio di fondamentali diritti del cittadino».

LA MAPPA

Il generale delinea la mappa dei movimenti antisemiti. A sinistra ci sono i «circuiti della sinistra antagonista e marxista-leninista» e quelli dell’area «anarco-insurrezionalista».
Particolarmente fertile l’«interesse e l’attivismo» antagonista, che ha trovato nuova linfa nelle «numerose manifestazioni» e nei «cortei di protesta promossi in tutta Italia dai movimenti» radicali e «pro Palestina attraverso varie iniziative indicate con il termine di intifada studentesca».
All’estrema destra, «seppur in misura minore rispetto alla sinistra antagonista», ci sono le sigle di ispirazione «neofascista e neonazista».
Il dibattito successivo ha visto le forze politiche concordare sul livello di guardia ormai raggiunto dal fenomeno. «Dobbiamo agire subito, prima che si arrivi a una situazione non più recuperabile», dice Raffaella Paita, coordinatore nazionale di Italia Viva, che ricorda ai colleghi il caso della scrittrice Cecilia Parodi, di cui ci occupiamo sotto. Mentre il dem Francesco Verducci, vicepresidente della commissione, distingue tra antisionismo e antisemitismo. E il collega Raffaele Speranzon, di Fratelli d’Italia, lo contesta.

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