Zelensky a Washington per entrare nella Nato Cronaca di Mirko Molteni
Testata: Libero Data: 08 luglio 2024 Pagina: 12 Autore: Mirko Molteni Titolo: «Zelensky va a Washington per entrare nella Nato»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 08/07/2024, a pag. 12 con il titolo "Zelensky va a Washington per entrare nella Nato" la cronaca di Mirko Molteni.
Mirko Molteni
Kiev guarda al vertice NATO di Washington del 9-11 luglio. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba s’aspetta «un rafforzamento della difesa aerea, e un passo verso l’adesione all’alleanza».
L’entrata dell’Ucraina nella NATO pare impossibile finché c’è la guerra.
Ma a Vilnius i presidenti di Estonia e Lituania, Alar Karis e Gitanas Nauseda, hanno concordato che «l'adesione dell'Ucraina alla Nato non è negoziabile ed è irreversibile». Si respinge la condizione posta dal presidente russo Vladimir Putin per un cessate il fuoco, la neutralità del Paese dopo il conflitto.
Ieri era a Odessa il neo-ministro della Difesa britannico, John Healey, del nuovo governo laburista. Ha assicurato al collega ucraino Rustem Umerov che Londra «farà ancor di più». Il ministro degli Esteri olandese Caspar Veldkamp era a Kiev e ha confermato che gli attesi 24 caccia F-16 di seconda mano, dismessi dall'aviazione dell'Aja, che li cambia con nuovi F-35, «arriveranno in Ucraina senza ritardi», senza specificare date. Veldkamp non ha escluso «l’addestramento delle truppe di Kiev su suolo ucraino». Significa consiglieri militari olandesi in loco.
Le truppe russe vengono arginate dalla resistenza ucraina nella zona di Kharkiv. Ma i russi erodono le posizioni ucraine nel Donetsk e Lugansk, forti della superiorità aerea, sebbene ieri un loro Su-25 sia stato abbattuto a Pokrovsk. Per l’istituto americano ISW, i russi erano ieri in avanzata verso Psichchane e nei villaggi di Spime e Niu York, quest'ultimo chiamato come la città USA. Mosca rivendica la conquista di Pivdenne. A Chasiv Yar, dove i quartieri orientali sono in mano russa, le truppe di Mosca tentano di circondare la zona e controllare la sponda Est del canale Siversky-Donets.
Kiev reagisce con 40 dronisulla regione russa di Belgorod.
I maggiori danni li hanno fatti però altri droni su un deposito di munizioni russo nella regione di Voronehz, distretto di Podgorensky. Le esplosioni sono durate tutto il giorno ed è scoppiato un incendio che ha spinto le autorità a indire lo stato d'emergenza.
Droni russi si sono avvicinati troppo alla frontiera con la Romania, spingendo l'aviazione rumena a far decollare F-16 in pattuglia. Missili Iskander hanno distrutto a Yuzhnoye, nella regione di Odessa, due lanciatori di missili antiaerei Patriot di origine americana e una stazione radar Giraffe, di fattura svedese.
Il comandante dell'aeronautica ucraina Mykola Oleshchuk, ha però detto che nel corso di un altro attacco russo sulla base di Kryvyi Rih, i russi hanno creduto di aver distrutto altri Patriot e aerei parcheggiati, ma in realtà «sono stati ingannati da misure passive di difesa», cioè finti aerei e finti missili, modelli a grandezza naturale, usati come esche.
Il presidente ucraino Volodymir Zelensky annuncia «una strategia marittima che verrà presto approvata». Si baserà sui celebri droni marittimi ucraini Magura V5 e sui missili antinave Neptun, per difendere le proprie rotte marittime e favorire la riconquista della Crimea. La Marina ucraina ha ribadito la necessità di distruggere il ponte di Kerch, come condizione per riprendere la penisola. Il ponte è stato spesso attaccato e danneggiato, ma resta attivo. La piccola flotta ucraina sta collaudando una nuova nave appena vendutale dalla Turchia, la corvetta Hetman Ivan Mazepa.
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