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Libero Rassegna Stampa
04.07.2024 La sinistra contro Le Figaro
Cronaca di Mauro Zanon

Testata: Libero
Data: 04 luglio 2024
Pagina: 14
Autore: Mauro Zanon
Titolo: «Al Figaro è faida interna contro il direttore filo-RN»

Riprendiamo LIBERO di oggi, 04/07/2024, pag. 14, con il titolo "Al Figaro è faida interna contro il direttore filo-RN", cronaca di Mauro Zanon

Mauro Zanon
Mauro Zanon

Alexis Brezet, direttore del quotidiano liberale Le Figaro, sotto pressione perché esprime la sua preferenza per i lepenisti, piuttosto che per il Fronte Popolare. Rivolta anche all'interno del suo stesso giornale.

Le Figaro, il grande quotidiano liberal -conservatore francese, è al centro di una faida interna da quando il direttore, Alexis Brézet, ha pubblicato un editoriale in cui, in vista del secondo turno delle elezioni legislative, ha invitato implicitamente a preferire il Rassemblement national (Rn) di Marine Le Pen e Jordan Bardella al Nuovo fronte popolare, l’ammucchiata delle sinistre guidata da Jean-Luc Mélenchon.
«Tra Bardella e Mélenchon, chi, in coscienza, vorrà metterli sullo stesso piano?», ha scritto Brézet nel suo editoriale intitolato «Tragedia francese». «Il programma di Rn è certamente preoccupante sotto molti aspetti, ma dall’altro lato c’è: antisemitismo, islamogoscismo, odio di classe, isteria fiscale», ha aggiunto Brézet, citando Raymond Aron: «La scelta in politica non è tra il bene e il male, ma tra il preferibile e il detestabile». E il «preferibile» è il Rassemblement national. La linea del direttore, che già due settimane fa su Europe 1 si era espresso a favore dell’unione delle destre, dunque dell’alleanza tra Rn e Éric Ciotti, presidente dei Républicains, è stata contestata da un centinaio di giornalisti della redazione. Che hanno scritto una lettera aperta chiedendo a Brézet: «Le Figaro si definisce ancora come un giornale liberale, conservatore, europeista e contrario all’estrema destra?». Una fonte interna ha detto a Libération che i giornalisti del Figaro sono stufi di passare per una «redazione di fascisti», così hanno deciso di «reagire pubblicamente».

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